DANZARE SUI PALCHI DEL MONDO: EMANUELA ATZENI DA CAGLIARI A TORINO PER INSEGUIRE IL SUO SOGNO IN PUNTA DI PIEDI

ph: Emanuela Atzeni

di Valentina Lixi

Emanuela Atzeni, classe ’88, è nata a Cagliari con una grande passione nel cuore: la danza. Dopo i primi anni di studio, quando la danza è quasi un gioco, il grande sogno di diventare danzatrice inizia a farsi per lei sempre più forte, i banchi di scuola sono sempre più stretti, le poche ore al pomeriggio passate a faticare sulla sbarra sono troppo poche. Anche Anna, la sua maestra di danza, si accorge che Manu ha tutte le carte in regola per spiccare il volo fuori dalla Sardegna, dove purtroppo le anime artistiche come la sua non sempre trovano spazio. Incoraggiata dalla sua famiglia, Emanuela parte alla volta di Torino, dove si diploma al liceo coreutico e studia intensamente danza. Le prime occasioni di lavoro arrivano dall’Inghilterra e dopo aver fatto le valige ed essersi trasferita per un po’ a Londra, arrivano i tour, non solo nei teatri inglesi, ma anche gli spettacoli in Sud Corea e in Bolivia. Nel cuore di Emanuela però, oltre alla danza, splende sempre forte il sole della sua terra e spera un domani di poter riportare a casa la sua grande passione.

Quando hai iniziato a studiare danza e come è nata l’idea di proseguire la tua formazione artistica fuori dall’isola? Ho iniziato quando avevo 4 anni con una delle maestre a cui ancora sono più legata, Anna Kukurba. Lei ha sempre creduto in me e mi ha motivata a proseguire lo studio della danza che è diventata una grande passione. Dopo due anni al Liceo Classico Dettori di Cagliari, nonostante fossi molto giovane, mi sono resa conto che se avessi voluto approfondire gli studi per diventare una danzatrice professionista sarei dovuta andare a studiare fuori dall’isola. Sono stata fortunata perchè i miei genitori e in particolare mio fratello mi hanno supportata sin dall’inizio. Anna Kukurba mi ha aiutata a trovare una scuola molto valida, il Liceo Coreutico del Teatro Nuovo di Torino, dove avrei potuto studiare intensamente la danza ma allo steso tempo continuare gli studi scolastici con serietà, lei mi accompagnò per partecipare alle selezioni, e dal Settembre 2004 ho iniziato una delle esperienze più importanti.

Quali difficoltà hai dovuto superare? I primi periodi sono stati difficili per il distacco dalla mia famiglia e da Cagliari, durante gli anni del Liceo, in collegio, ho convissuto con tantissime ragazze minorenni, che avevano deciso di affrontare il mio stesso percorso. Ho trovato delle grandi amiche a cui sono ancora molto legata, sono state il mio più grande sostegno e sono diventate delle sorelle per me. Anche abituarmi a Torino non è stato facile, e forse non ci sono mai riuscita, nonostante sia una città che amo, il calore della mia terra e della gente sarda non l’ho mai trovato da nessuna parte e mi manca sempre tantissimo.

Quale è stato il primo lavoro che ti ha portato sulla scena? Studiando al Liceo Coreutico ho avuto l’opportunità di ballare tantissimo, con la Junior Company del Teatro Nuovo ho avuto l’occasione di andare in scena in tutto il Piemonte con vari spettacoli di repertorio e non, questo mi ha aiutato a fare tanta esperienza prima di iniziare la carriera lavorativa. Dopo il liceo ho partecipato a diversi concorsi in Italia e all’estero ricevendo numerosi riconoscimenti, ma sembrava che in Italia non riuscissi a trovare un posto per me, i vari tentativi mi hanno portato in Inghilterra dove ho iniziato a lavorare come danzatrice nello spettacolo, che mi resterà sempre nel cuore: “The Snowman” che mi ha aperto la carriera e che quest’anno ho potuto ripetere dopo una lunga pausa.

La danza ti ha portato fuori dai confini del nostro paese, nelle tue esperienze all’estero come è stato rapportarsi con persone di culture differenti? Ho frequentato molto i teatri a Londra e in tutta l’Inghilterra, sia come performer che come spettatrice, mi sono accorta che si riempiono di un pubblico di ogni età, i giovani amano il teatro e vanno a vedere il balletto, la prosa, il musical, andare a teatro fa davvero parte della cultura di questo paese e di conseguenza le possibilità lavorative per noi danzatori sono davvero tantissime rispetto all’Italia. Trovo l’Inghilterra e in particolare Londra un luogo estremamente stimolante. Sempre in Inghilterra ho iniziato a lavorare come danzatrice e mimo in una compagnia di circo contemporaneo “Incandescence Circus Theatre Company”. Con questa meravigliosa compagnia ho avuto la possibilità di girare il mondo! Siamo stati in Sud Corea nel 2012 dove abbiamo partecipato ad un festival mondiale di circo e in Sud America nel 2014, in Bolivia, dove ho trovato il pubblico più caloroso che abbia mai incontrato

Che progetti hai per il futuro e come affronti gli spostamenti a cui ti sottopone il tuo lavoro? Parallelamente alla carriera di danzatrice, sto portando avanti la laurea magistrale al Dams con curriculum cinema e musica. Inoltre ho iniziato da quattro anni a qualificarmi per l’insegnamento della danza e del pilates, e insegno in scuole private e pubbliche del Piemonte. Cerco sempre di non stare ferma, trovare nuovi stimoli, ho in previsione delle audizioni per il nuovo anno, ma non ne parlerei troppo presto.
Ormai da 14 anni vivo fuori dalla Sardegna per inseguire questo sogno ed è sempre molto difficile dividersi tra ciò che amo fare, e le persone che amo. Mi manca tantissimo la mia terra e il mio sogno è quello di poter tornare nell’isola e poter lavorare lì nell’ambito del teatro o della danza.

Che consiglio daresti a chi vorrebbe intraprendere questa strada? Ad un giovanissimo appassionato alla danza consiglierei di avere fiducia in se stesso e non mollare. Inoltre consiglierei di partire all’estero il prima possibile anche per gli studi, in modo da poter arricchire ancora di più la sua formazione.

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2 commenti

  1. Grazie per questo ottimo articolo, amo questo sito!
    Era da un po che vi leggevo ma questo articolo era fantastico non potevo non commentare

  2. Fantastico post, fra qualche giorno ne parlerò nel mio sito web complimenti!

    Mi hai aiutato tantissimo!

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