LA SARDEGNA CON “ADELASIA” ALL’AMERICA’S CUP DI VELA IN NUOVA ZELANDA? L’ANNUNCIO (QUASI) INATTESO DELL’IMPRENDITORE SARDO RENATO AZARA

ph: Renato Azara a bordo di Adelasia di Torres con parte dell'equipaggio

di Massimiliano Perlato

Una sfida affascinante. Un’intrigante competizione nelle “formula Uno” del mare che dovrebbe portare la Sardegna in prima fila nella kermesse velistica più importante al mondo. Un miraggio? Un’ambizione? Forse è qualcosa di più ciò che si sta materializzando per poter cavalcare le onde con “Adelasia di Torres”, destinazione Auckland in Nuova Zelanda, sede della prossima Coppa America di vela. Questo è stato l’annuncio dato al Lega Navale Day di Olbia dall’imprenditore Renato Azara, sessantenne, armatore e skipper. E’ lui l’anima della fondazione “Adelasia di Torres” ed è fortemente suo il progetto che la Sardegna debba vivere di mare tutto l’anno e la vela non può che trovare nell’isola il suo habitat naturale. Renato Azara è di San Pantaleo, il borgo definito degli artisti alle spalle della Costa Smeralda. E’ molto attivo nel campo dei servizi alla nautica con il Sardinia Yacht Service Ltd e ha creato la fortezza di DHL Sardegna. Ha recentemente preso il premio come Ambasciatore dell’isola per aver portato in giro per il mondo il “marchio” Sardegna attraverso la vela, il suo più grande amore. Ha svelato il suo programma molto audace, quello di aderire alla Coppa America con una barca totalmente costruita ad Olbia. Sta rastrellando gli sponsor necessari per sostenere una sfida molto dispendiosa. L’idea è quella di condurre in Nuova Zelanda la Sardegna intera. Il progetto è molto ambizioso ma nulla è impossibile per Azara. In Sardegna vuole creare un polo della nautica in fibra di carbonio: il futuro della vela. Perché è si un bene partecipare alla manifestazione. Ma essere competitivi diventa indispensabile. E scrutando l’evolversi delle regole della Coppa America e le schermaglie infinite tra americani e neozelandesi, l’imprevisto sarà sempre dietro l’angolo. L’ultima regola è stata imposta dal team di Emirates, il defender (vincitore) del prestigioso e antico trofeo velico del mondo. Il nuovo scafo sarà rivoluzionario dalla lunghezza di quasi 23 metri dotato di appendici lunghe cinque metri che promette velocità e spettacolo in ogni condizione di vento e mare. Una sofisticata tecnologia tipica degli aliscafi che permetterà a questa enorme ma leggera imbarcazione di sollevarsi e volare sull’acqua riducendo al minimo l’attrito con il mare. Azara di questo progetto “Adelasia di Torres” che annoda una serie di imprese nautiche rappresenterà il fulcro propulsore. Il nome dell’ultima giudicessa del regno di Torres non è casuale. Adelasia era una donna che aveva contribuito a rendere celebre la storia della Gallura e dell’isola. Con il suo nome legato all’imbarcazione, si acquisisce forza e consapevolezza. Quasi un elemento dal sfondo sociale: dare forza e rotta per quei giovani che lasciano la propria terra. Questo è il senso della Fondazione che Azara ha sempre sorretto: un modello per la crescita sociale, culturale ed economica della Sardegna. Sarà un veicolo importante di promozione turistica nel mondo. Perché prima di arrivare all’eventuale appuntamento in Nuova Zelanda, ci saranno tappe d’avvicinamento importanti come l’Efg Sailing Arabia in Oman. E poi quel disegno che viaggia sul binario parallelo di portare in barca i ragazzi sardi, farli avvicinare al mondo della vela. Creare team ed unione.

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