L’AMORE COME LEITMOTIV DEI SUOI ROMANZI: IL TALENTO LETTERARIO DI VALERIA PECORA CHE RACCONTA SE STESSA E LA SUA SARDEGNA

ph: Valeria Pecora con l'ultimo romanzo "Mimma"


di Sara Mascia

Quando ha vinto il primo premio Antonio Gramsci, sezione narrativa, con il romanzo “Mimma”, era assolutamente incredula e super felice, lo ha raccontato subito in un post su facebook, mi ha emozionata sapere che una ragazza semplice, solare, piena di entusiasmo è stata premiata per il suo grande talento letterario. E’ un talento che nasce da lontano, da un’infanzia trascorsa a leggere e giocare all’aperto, alla malattia della mamma che le ha ispirato il suo primo romanzo, “Le cose migliori”, pubblicato nel 2015. La vita le ha fatto capire da subito, senza sconti, quali sono le cose davvero importanti..

Valeria, da quanto tempo hai scoperto di essere una scrittrice? Ciao Sara e grazie per questa intervista. Posso dire di avere sempre avuto una grandissima passione per la lettura, fin da quando ero una bambina. Poi durante l’adolescenza ho scoperto che scrivere mi piaceva moltissimo, raccogliere i miei pensieri sui fogli di carta e che nei temi di italiano, al liceo, ero particolarmente brava. Quindi la scrittura mi ha sempre accompagnata ma è solo nel 2015 che ho reso pubblico questo amore, con la pubblicazione del mio romanzo d’esordio “Le cose migliori” (casa editrice Lettere Animate).

Come hai trascorso la tua infanzia ad Arbus? Ho trascorso un’infanzia serena, prima dell’arrivo della malattia di mia madre. La mia famiglia è unita, complice e ho vissuto i miei anni da bambina giocando all’aperto, con le mie sorelline, i figli dei vicini di casa e i miei cuginetti. D’estate si andava al mare. La vita era tranquilla e calma, tipica dei piccoli paesi di provincia.

Hai da poco vinto il prestigioso premio Gramsci per il tuo ultimo libro, raccontaci com’e’ andata Seguendo uno scrittore che mi aveva incuriosito ho scoperto l’esistenza di questo premio letterario, organizzato dall’associazione casa natale Antonio Gramsci, ad Ales. C’erano varie sezioni del premio, tra cui una dedicata alla narrativa italiana per inediti. Avevo il mio secondo romanzo “Mimma” pronto, chiuso in un cassetto e ho deciso di partecipare per la prima volta a questo premio. Quest’anno le opere arrivate sono addirittura triplicate, sono slittati i tempi di attesa e alla fine scoprire di aver vinto il primo premio è stata una sorpresa ed un’emozione immensa. Il premio ha una giuria prestigiosa composta da intellettuali, giornalisti e professori universitari inoltre è molto serio perché l’invio delle opere deve essere rigorosamente anonimo.

I tuoi due libri, creati dalla tua sensibilita’ e dal tuo travaglio interiore; in cosa sono simili e per cosa sono diversi? Entrambi sono dedicati e ambientati in Sardegna, la mia isola è fonte per me di straordinaria ispirazione, grazie alla sua natura selvaggia e alla sua cultura così profonda e ricca di tradizioni. Nel primo libro “Le cose migliori” l’autobiografismo è molto più marcato rispetto al mio secondo romanzo “Mimma”, inoltre nel primo caso racconto tematiche più contemporanee e il taglio dell’opera ha connotati sociali trattando una malattia come il Parkinson. Invece in “Mimma” l’opera ha un impianto storico e affronto i temi del passato: la dittatura fascista, la seconda guerra mondiale e gli anni di piombo delle Brigate Rosse. In entrambe le opere però ho affrontato un tema universale come l’amore, in tutte le sue sfumature.

Di solito che cosa ami leggere? Adoro la letteratura e i miei pilastri sono state opere come “I dolori del giovane Werther” di Goethe, “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Foscolo, “Jane Eyre” di Charlotte Bronte e “I Malavoglia” di Giovanni Verga ma amo anche gli autori contemporanei e in particolare gli scrittori sardi: Michela Murgia, Marcello Fois, Francesco Abate, Milena Agus e Salvatore Niffoi.

Che rapporto hai con internet e con i social-media? Ottimo, i social media e Internet se usati con parsimonia e intelligenza sono grandi alleati di uno scrittore.

La Sardegna e la provincia, per cosa le ami e cosa invece cambieresti? Amo profondamente la mia terra e non cambierei nulla della sua bellezza e della sua storia. Amo il suo mare dai mille colori, l’odore di macchia mediterranea e i ginepri scolpiti dal vento. Cambierei, se potessi, certe scelte politiche che con la creazione dell’industria pesante, hanno causato danni ambientali alla nostra meravigliosa terra. Migliorerei sicuramente i collegamenti con il resto del mondo perché voglio vivere la mia vita in Sardegna ma adoro viaggiare e spesso siamo penalizzati per quanto riguarda i trasporti.

Che progetti hai in mente in questo momento? Dedicarmi alla promozione del mio secondo romanzo “Mimma” (La Zattera Edizioni) che è stato recentemente presentato anche al Salone del Libro di Torino. Le prossime presentazioni saranno: il 2 luglio a Villacidro, il 29 agosto a San Sperate e poi da settembre presenterò con grande piacere il mio libro nelle scuole e nei licei.

Raccontaci il tuo piu’ grande sogno. Vivere in una casa con il giardino e l’amaca, diventare madre e continuare a scrivere e ad emozionarmi per la bellezza che riempie il mondo.

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