AGRICOLTURA IN GINOCCHIO, DA NORD A SUD DELL’ISOLA: ATTIVARE SUBITO LE INTERCONNESSIONI ESISTENTI DEI BACINI E REALIZZARE LE MANCANTI


di Mauro Pili

Sardegna agricola in ginocchio da nord a sud. Bacini idrici a secco, inutilizzate le connessioni esistenti, fermi i collegamenti mancanti tra le dighe del nord e del sud. Nel nord Sardegna gli invasi del Temo, del Cuga e del Bidighinzu sono al 25% della capacità di invaso, nel Sulcis iglesiente la diga di Punta Gennarta ad Iglesias è al 18% mentre Medau Zirimillis al 30%. Nella piana della Nurra l’acqua è razionata tre volte alla settimana nonostante gli agricoltori avessero avuto assicurazioni per le colture estive come il mais, dal 1 aprile al 31 agosto. Si stima una perdita di almeno il 40% delle produzioni. Nel Sulcis gli agricoltori non hanno potuto nemmeno seminare il mais perché manca ancora il piano irriguo che il consorzio e la regione non hanno ancora vergognosamente approvato. Siamo dinanzi ad una gestione scandalosa della risorsa idrica sia per la scarsa o inattendibile pianificazione sia per la superficialità con la quale ci si rapporta al sistema agricolo. Manca sia la gestione ordinaria che quella strategica della risorsa idrica. Governo e Regione devo avviare le procedure urgenti per dichiarare lo stato d’emergenza e pagare i danni di questa gravissima gestione della risorsa idrica. Rischiano danni rilevanti in tutta la Sardegna e anche in alcune zone interne la mancata pianificazione delle risorse idriche sta provocando grossi problemi. Tutto questo nonostante anche quest’anno siano stati buttati a mare milioni e milioni di metri cubi d’acqua. La mancanza di programmazione ha generato sia un deficit nella gestione ordinaria ma ancor peggio su quello strategico. Da 14 anni a questa parte è stato bloccato quel grande progetto di interconnessione dei bacini idrici che aveva consentito di collegare i due più grandi bacini idrografici della Sardegna, il Tirso con il Flumendosa e il sud dell’isola tra Cagliari e le aree minerarie dell’iglesiente. Il caso del Sulcis è emblematico nonostante esista il collegamento bidirezionale tra la diga di Genna is Abis, piena, con tutti i comprensori irrigui del Cixerri si continua a non dare l’acqua a migliaia di aziende agricole impedendogli anche la programmazione estiva delle coltivazioni. Il consorzio del Cixerri avrebbe approvato solo qualche giorno fa il piano irriguo con gravissimo ritardo e lo avrebbe trasmesso alla Regione che dal canto suo non lo ha ancora approvato. Si tratta di irresponsabilità e incapacità diffusa a tutti i livelli che sta mettendo in ginocchio il mondo delle campagne. Il caso della Nurra è emblematico. Nonostante fossero stati assegnati i quantitativi d’acqua per le colture estive le restrizioni imposte dal consorzio della Nurra stanno mettendo sul lastrico tantissime aziende che avevano fatto affidamento proprio sulla pianificazione preannunciata. Il governo deve immediatamente valutare lo stato di calamità e nel contempo occorre attivare le interconnessioni esistenti a partire dalla diga di Genna is Abis con il comprensorio irriguo del Sulcis e del Cixerri. Il fatto che le aree in crisi siano quelle non connesse tra loro dimostra l’esigenza di far ripartire le opere in grado di collegare i bacini. Si tratta di un piano strategico bloccato da troppo tempo e che deve ripartire immediatamente senza perdere altre occasioni per lo sviluppo agricolo e non solo della Sardegna.

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