CAMPIONI D’AMICIZIA E IL RISULTATO NON CONTA: SANDALIA, LA SQUADRA DI CALCIO DEL CIRCOLO “QUATTRO MORI” DI LIVORNO


C’è una squadra a Livorno che probabilmente non vincerà il campionato, che ogni volta deve sudare per ottenere un risultato positivo e che di certo non canterà mai “salutate la capolista” in segno di irriverenza nei riguardi degli avversari. Eppure le compagini rivali ogni settimana osservano questo team con rispetto e sincera ammirazione. Perché il Sandalia calcio a 5, la formazione di ragazzi di età compresa fra 13 e 18 anni fondata dall’associazione culturale sarda Quattro Mori ha già raggiunto il proprio obiettivo. Ovvero: vivere in un sistema planetario le cui costellazioni si chiamano integrazione, amicizia, accoglienza, etica sportiva. Mica roba da poco nel mondo del calcio, che già fra i più piccoli (vero genitori?) si circonda di tensioni, rabbia da sfogare, cattivi sentimenti. Qui invece conta prima di tutto il gruppo, la voglia di stare insieme, l’educazione e il rispetto e il sano divertimento che solo un pallone che rotola può dare. Merito degli insegnamenti dell’allenatore, Corrado Salvini, condivisi da tutto il gruppo dirigente dell’associazione. Fra i dodici adolescenti a disposizione della rosa, insieme ad alcuni ragazzi sardi e livornesi figurano nazionalità diverse come quella albanese, brasiliana, francese e peruviana. Figli di immigrati stabiliti a Livorno, che nel Sandalia hanno trovato un’ospitalità cordiale e la possibilità di divertirsi praticando lo sport più amato. Amici nello sport e nella vita. «La squadra è inizialmente nata per riunire i figli dell’associazione – racconta l’allenatore Corrado Salvini – ma ben presto la voce si è sparsa e sono stati invitati degli amici, molti dei quali di origini straniere. Si è creato da subito un gruppo affiatato nonostante le origini differenti e il nostro scopo è diventato quello di farli stare insieme e aiutarli a inserirsi divertendosi». E che importa se solo due dei dodici giovani avevano avuto in passato esperienze di scuola calcio, non fa niente se talvolta nel torneo Promosport (le cui partite si giocano anche sul parquet del PalaModì) la sconfitta li accompagna. Al Sandalia, si lavora per altri traguardi. «Siamo in lotta per assicurarci la coppa disciplina – aggiunge il tecnico – a testimonianza dei comportamenti, dell’educazione e della civiltà agonistica che anima la nostra società, tenendo conto che abbiamo in squadra ragazzi nella loro età più critica, quella che di solito è fatta di ribellioni e ripicche». L’intera macchina sportiva è a carico dell’associazione guidata con entusiasmo dal presidente Antonio Deias; con lui figurano anche il vice allenatore Claudio Bottici e il dirigente Agostino Pisanu. E come tradizione il fattore culinario ha la sua importanza. Spesso infatti, dopo le gare vengono organizzate cene a base di gnocchetti sardi e pane carasau. Con l’immancabile “porcetto” e tante altre leccornie rigorosamente made in Sardegna. Si meritano un applauso come i giovani calciatori che, di recente, hanno ricevuto una bella sorpresa: alla cena nella sede dei Quattro Mori sono intervenuti ex calciatori professionisti e amici dell’associazione come Corrado Nastasio (che ha anche militato nel mitico Cagliari di Gigi Riva), Juriy Cannarsa (ex calciatore amaranto e ora collaboratore tecnico di Panucci), Fabrizio Boccafogli (portierone amaranto) e Paolo Stringara (che vinse una Coppa Uefa con l’Inter di Trapattoni). Con loro, il capocronista del Tirreno Alessandro Guarducci. È stata l’occasione per chiedere agli ex amaranto consigli e suggerimenti in vista degli imminenti impegni sportivi. E visto che la richiesta di partecipazione continua (in attesa ci sono altri tre baby calciatori, fra cui uno originario del Marocco), per la prossima stagione il Sandalia conta di allestire una formazione di calcio a 8, in modo da poter offrire la possibilità ad un maggior numero di ragazzi di scendere in campo. E se anche non vincerà il campionato, se non canterà cori di scherno, noi adesso sappiamo già per chi tifare.

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