DAL “GRANDE FRATELLO” SU MEDIASET, A “I FATTI VOSTRI” SULLA RAI: GIOVANNI ANGIOLINI, L’ORTOPEDICO PIU’ SPIATO D’ITALIA

ph: Giovanni Angiolini


di Maria Elena Pistuddi

Hanno provato ad etichettarlo come “farfallone a sciupafemmine” e c’è persino chi all’inizio ha messo in dubbio la sua serietà professionale. Ma Giovanni Angiolini, il bellissimo ortopedico del Grande Fratello n°14, da buon sardo che si rispetti, ha proseguito a testa alta, forte della passione per il suo lavoro e delle sue doti morali. Dopo l’esperienza nella Casa più spiata d’Italia, da cui è dovuto uscire anzitempo per ritornare in corsia, ma che nel frattempo gli ha regalato la bellissima storia d’amore con l’aspirante infermiera, Mary Falconieri, è pronto per una nuova e appassionante sfida che rappresenta in qualche modo il coronamento di un sogno. Dal 22 febbraio lo vedremo infatti in tv ai “Fatti Vostri” dove condurrà una rubrica sulla salute. La storica trasmissione di Rai 2 ha infatti offerto al “Dottor G” la possibilità di utilizzare le sue conoscenze mediche per metterle al servizio della gente comune. 

Di nuovo in tv e per di più nelle vesti che più ti si addicono. Come nasce questa nuova sfida? “E’ molto semplice: sono stato contattato da un autore del programma che mi ha proposto di fare una piccola striscia dove si parla di medicina in maniera semplice e non specialistica e che servisse a dare risposte su tematiche particolarmente sentite. Ho fatto una sorta di provino e poi dopo aver registrato la puntata zero, che è piaciuta molto, il programma è stato confermato

Che tipo di domande ti aspetti? “Domande di patologie molto comuni, come ad esempio il russare, alle quali risponderò spiegando le cause  i rimedi ed indirizzando verso gli specialisti del caso. Una volta ricevute – potranno essere inviate come video messaggio alla redazione de ‘I Fatti vostri’ – verranno selezionate le domande più curiose e televisivamente più interessanti”.

Da Mediaset alla Rai, si tratta di un ripiego o c’è dell’altro? “Assolutamente no, anzi. La Rai è sempre la Rai. Ringrazio comunque Mediaset perché pur essendo vincolato da un contratto mi ha dato il nulla osta per coronare questo mio sogno.”

Lo stesso programma potevi farlo con loro. E’ vero che hanno detto ‘no? “No, perché innanzitutto non è un mio format, ma mi è stato proposto, e poi credo che Mediaset non avesse proprio in mente di fare un programma del genere. In futuro poi, chissà”.

Tra registrazioni, prove e spostamenti, perdi parecchio tempo. Il tuo “vero” lavoro ne risente? “Assolutamente no. E poi questo nuovo impegno mi ruba pochissimo tempo perché registriamo diverse puntate in una sola volta. Poi quando avrò l’opportunità e compatibilmente con gli impegni di lavoro, qualche puntata verrà fatta anche in diretta”.

Come è cambiato il tuo lavoro in corsia dopo il Grande Fratello? “Prima di tutto, lo apprezzo ancora di più proprio perché per un po’ di tempo mi sono allontanato. Per il resto nessun particolare cambiamento se non per il fatto che i pazienti vogliono tutti esser visitati da me e alla fine esigono pure un selfie”.

Ami il tuo lavoro e si è capito subito. Ma tu che medico sei? “Ho un approccio molto positivo nei confronti dei pazienti e della malattia perché ritengo che nel processo di guarigione sia importantissimo porsi in questo modo. Ormai è scientificamente provata l’efficacia di un simile atteggiamento nella riuscita di cure e trattamenti”.

Eppure ci sono medici ed operatori sanitari che farebbero meglio ad occuparsi d’altro “Sì, è vero, anche se delle volte è la precarietà ad impedire di far bene il proprio lavoro. Con i recenti tagli, poi, ci sono colleghi sottoposti a turni massacranti o a spostamenti improvvisi. E in queste condizioni, talvolta, è davvero difficile riuscire a ed esser positivi e sorridenti”. 

Oltre alla tv, ci sono novità anche nella tua vita professionale? “Sì, tra breve mi trasferirò a Roma dove lavorerò in un ospedale molto conosciuto. E’ una tappa obbligata per la mia crescita lavorativa”.

Poi c’è la bellissima storia d’amore con Mary Falconieri. Si dice che parliate già di matrimonio? “Niente affatto. Non è proprio da noi. Viviamo insieme qui a Sassari e lei mi seguirà a Roma, ma per adesso nessun progetto di quel tipo. Lei deve dare gli ultimi esami, pensare alla laurea e a trovare altre soddisfazioni dal punto di vista lavorativo. Il resto è tutto da scrivere”.

Ma allora la fede sarda che le hai regalato?  “Il fatto di essere molto conosciuti ti espone spesso alla cattiveria della gente. Le ho regalato quella fede con l’Ave Maria in sardo perché ci serviva una protezione. Nasce quindi con questo intento: proteggerci”.

A proposito di legami, quale è il tuo pensiero sul tema del momento: le unioni civili? “Non penso ci siano figli di un Dio minore e ritengo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole, l’importante è che non leda i diritti altrui. Uno Stato che si reputa civile non può non riconoscere il diritto delle coppie omossessuali ad essere felici, anche a modo loro”.

L’adozione o meglio il cosiddetto “stepchild” resta però l’aspetto più dibattuto “Non esiste nessun fondamento scientifico che dimostra che i figli delle coppie omosessuali possano subire dei danni per il solo fatto di avere due genitori dello stesso sesso. I danni semmai possono derivare dall’ignoranza della gente, sempre più dilagante. Ed è quella che bisogna combattere”.

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