A NEW YORK SI SVENDE LA CIVILTA’ NURAGICA: PEZZI STRAORDINARI DELL’ARCHEOLOGIA DELLA STORIA SARDA IN LIQUIDAZIONE


di Mauro Pili

A New York si sta consumando una vera e propria tratta della civiltà nuragica. Alla “sacerdotessa” in vendita per 18.000 dollari si aggiunge un reperto straordinario per foggia e valore che ritrae un personaggio femminile con dettagli rigorosi e unici. Questa volta nessun prezzo, che la casa d’aste si riserva di fornire solo su richiesta. Un mercato della civiltà nuragica senza precedenti. Questo è solo quello che sta emergendo da un monitoraggio parziale senza considerare tutto ciò che si nasconde nel mercato ancor più clandestino. Stanno vendendo la nostra civiltà, la storia del Popolo Sardo e nessuno fa e dice niente. Assistiamo ad un silenzio complice del Ministero dei beni culturali che nonostante sia stato ripetutamente sollecitato ad intervenire sulla questione continua a balbettare e a restare inerme dinanzi a questo reiterato misfatto. E’ fin troppo evidente che siamo dinanzi ad operazioni di traffico clandestino di reperti dalla Sardegna verso il florido mercato dei reperti trafugati dagli scavi nuragici dell’isola. Un ministero sempre più assente e una regione incapace di far sentire la propria voce. La vendita su richiesta anche di quest’altra straordinaria statuetta nuragica senza prezzo, o meglio solo su richiesta, è il frutto di un mercato consolidato e di fatto consentito da istituzioni silenti e complici. Per questo stamane ho chiesto l’intervento dell’ambasciatore americano a Roma John Phillips perché faccia immediatamente bloccare la vendita illegale di un bene che non può non essere stato sottratto illegalmente da scavi archeologici nuragici non autorizzati e come tali illegali. Siamo pronti ad un durissima campagna contro questo traffico di reperti rubati. Se l’amministrazione americana non interverrà per vietare questo tipo di vendite e restituire senza se e senza ma questa refurtiva proporremo un’azione forte in difesa della millenaria civiltà nuragica della Sardegna. La Statuetta senza prezzo ma in vendita nel sito della Phoneixancientart è completa in tutte le sue parti e si trova in ottime condizioni. Secondo gli esperti che l’hanno valutata questo pezzo è uno dei migliori esempi di nuragica scultura in bronzo e riunisce tutte le principali caratteristiche di questa classe di oggetti. Lo stile è pulito e preciso, quasi geometrica, non solo nelle forme pure ed essenziali, ma anche nella struttura, che sottolinea sia frontale o gli assi verticale e orizzontale. Il sito è preciso nell’indicare lo stato del reperto/cimelio esclusivo: usura superficiale (in particolare al confine del mantello, sul bordo del piatto e sulle dita). Polso sinistro accidentalmente piegato verso il basso. Superficie di un colore bronzo dorato, con una bella patina verde in posti (piatto). Tracce di lucidatura all’interno del mantello. Questa statuetta – secondo la casa d’aste – rappresenta una donna in piedi in una posizione rigorosamente frontale (visto di profilo, il pezzo è quasi piatta). Il corpo magro è dritto e non mostra particolari, fatta eccezione per i seni piccoli circolari in rilievo molto basso. I bracci sono diffusi ed indirizzati verso lo spettatore: il braccio destro è piegato verso l’alto, mentre la mano è aperta con quattro dita tese e il pollice in un angolo. Il braccio sinistro è leggermente abbassata, mentre la mano tiene un piatto un’offerta piena di quattro oggetti (due “cornetti” e due “panini”, la cui esatta natura resta enigmatica). Lunghe file regolari incise sulle mani e sui piedi indicano le dita delle mani e le dita dei piedi. Leggermente inclinato indietro, il collo e la testa della donna accentuano l’aspetto verticale e frontale della statuetta, soprattutto in vista frontale. Il volto è un ovale allungato con un ieratico, espressione congelati; anche se tutti i principali elementi sono rappresentati (occhi prominenti, il naso appuntito triangolare, sopracciglia, bocca), nessun altro dettaglio è modellato; anche i capelli non ha volume ed è semplicemente indicato da blocchi incisi in orizzontale la riga in mezzo. Saldato sotto i piedi, un tenone con tre punti consentito il fissaggio della statuetta alla sua base originale. La donna indossa tre diversi capi: una tunica, un mantello e un mantello. La tunica, molto stretto, è visibile sul collo (linea orizzontale) e al di sopra dei piedi, dove il confine è frange; il tappo che copre la testa della figura appartiene a questo tunica. Il mantello ha un bordo superiore inclinato che copre la spalla sinistra (dove è stato probabilmente fissata da una fibula invisibile) e passa sotto l’ascella destra; la linea verticale in rilievo all’interno del mantello è il confine di questo mantello. La spessa mantello di lana copre le braccia e rigidamente cade a terra; la sagoma semicircolare di questo indumento è l’unico elemento che dà la statuetta un senso di profondità; sulla superficie esterna, all’altezza del ginocchio, una frangia, simile a quello della tunica, adorna il mantello.

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Un commento

  1. E noi sardi stiamo a guardare…

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