OTTO AREE IN PERICOLO? SARDEGNA 2100 E IL RISCHIO INONDAZIONE


Secondo uno studio dell’ENEA sono otto le zone costiere sarde a rischio inondazione entro il 2100: tra queste ci sono il Golfo di Cagliari e il Golfo di Oristano, ma anche quello dell’Asinara e Orosei. Rischio disastro ambientale entro fine secolo, per la Sardegna: ben 8 zone costiere dell’isola rischiano infatti di essere sommerse dalle acque a causa del cambio climatico, e tra esse ci sono anche il Golfo di Cagliari e quello di Oristano. Lo affermano alcuni recenti studi dei ricercatori del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’ENEA, coordinato da Gianmaria Sannino, secondo cui in Italia sono in tutto 33 le aree costiere a rischio e in tutto il meridione c’è il rischio concreto che il clima diventi come quello del Nord Africa, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi ed una crescente carenza di acqua. Una previsione poco ottimistica ma dettagliata, visto che i ricercatori forniscono mappe molto precise delle zone a rischio entro il 2100: In Sardegna, in particolare, sono il Golfo di Cagliari, il Golfo di Oristano, l’area di Pilo nel Golfo dell’Asinara, la zona costiera nei dintorni del Coghinas, e poi intorno a Tortolì ed Orosei, ma anche il Colostrai – Flumendosa – Murtas e la zona di Porto Pino – Palmas. Tutte meraviglie sarde che per la fine del secolo potrebbero essere stravolte e rovinate dal cambio del clima, di cui si parla (spesso in modo troppo astratto) alla COP21 in corso in questi giorni a Parigi. Quelle dell’isola sembrano, oltretutto, essere in assoluto le zone più a rischio tra quelle segnalate dal modello ENEA, visto che secondo l’indice per prevedere l’innalzamento minimo e massimo del livello del mare i valori sono i più alti d’Italia: nel Golfo di Cagliari si oscilla tra un minimo di 234 e un massimo di 1454 millimetri, nell’oristanese tra 236 e 1456, a Pilo tra 237 e 1457, a Porto Pino tra 234 e 1454, a Tortolì 237 – 1457 millimetri, idem per Orosei e Flumendosa. Questo tipo di problemi sono determinati anzitutto dal fenomeno della subsidenza, vale a dire l’abbassamento del terreno che causa un automatico innalzamento del livello del mare: tra le sue cause, secondo recenti studi, ci sarebbero anche le trivellazioni alla ricerca di petrolio e altri gas, come quelle che nel prossimo futuro si rischia vengano portate avanti anche in Sardegna. A rischio inondazione, tra le altre, sono anche la laguna di Venezia, il delta del Po, l’area circostante il Mar Piccolo di Taranto, la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani e la piana di Catania. Che fare per impedire che i nostri figli conoscano una Sardegna e un’Italia completamente diverse da quelle di oggi? Per i ricercatori dell’ente pubblico solo una sistematica azione “di monitoraggio con mareografi e satelliti ed un’attenta programmazione delle attività antropiche che insistono sulle coste potrebbero essere di grande aiuto per prepararsi agli scenari futuri”.

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3 commenti

  1. La cartina geografica mi pare sia errata poichè Tortolì non è situato così in alto, mentre Orosei è troppo in basso nel Golfo.

  2. Si si ci hanno collocato male…

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