SORPRESA: GLI ITALIANI SONO ANALFABETI DIGITALI. IN 22 MILIONI MAI SU INTERNET


Nel 2014 è aumentata rispetto al 2013 la quota di famiglie con un accesso a Internet da casa (dal 60,7% al 64%), ma ci sono ancora 21 milioni e 994 mila persone che non navigano (pari al 38,3% della popolazione residente): questo il quadro di un Paese in cui resta ampio il digital divide rispetto alla media europea, come rivelato dal Rapporto Istat 2014 “Cittadini e nuove tecnologie”. Un’Italia in cui a essere offline sono soprattutto le fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro, accanto ai giovanissimi che, seppure definiti “nativi digitali ”, per più del 50% non utilizzano la Rete. Nell’utilizzo di Internet si riduce il divario rappresentato dalla professione del capofamiglia, mentre rimane stabile il divario sul territorio, con un Mezzogiorno ancora in rincorsa e rimangono forti le differenze di genere (navigano di più gli uomini) e di generazione (con in testa i 15-24enni). Nel 2014 le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione più diffuse nelle famiglie italiane, se si esclude il telefono cellulare ormai presente nel 93,6% delle famiglie, sono l’accesso a Internet da casa (64%), il personal computer (63,2%) e una connessione a banda larga (62,7%); seguono il telefono cellulare abilitato alla connessione a Internet (54%), la macchina fotografica digitale (50,8%), il lettore DVD/Blu Ray (49,5%). Meno diffusi sono invece l’antenna parabolica (32,2%), il lettore Mp3/Mp4 (27,5%), la console per videogiochi (19,3%) e il lettore di e-book (6,8%). Rispetto al 2013 risultano in aumento le famiglie che dispongono di un accesso a Internet da casa (dal 60,7% al 64%) e di una connesione a banda larga (dal 59,7% al 62,7%). Tra le connessioni a banda larga, quella più diffusa è la connessione fissa (45,1%); tuttavia, rispetto al 2013 si registra un incremento maggiore tra le famiglie che si connettono da casa usando una connessione mobile a banda larga tramite rete di telefonia mobile, almeno 3G, ad esempio UMTS, utilizzando come modem una scheda SIM, una chiavetta USB, un telefono cellulare o uno smartphone (dal 20,8% al 28%). Nell’ultimo anno risulta in decisa crescita, dal 43,9% al 54%, la quota di famiglie che possiedono un cellulare abilitato alla connettività. In crescita anche la diffusione degli e-book (dal 5,4% al 6,8%). Diminuiscono invece le famiglie che possiedono il lettore DVD/Blu Ray (dal 53,8% al 49,5%), il lettore MP3/MP4 (dal 30,4% al 27,5%) e la macchina fotografica digitale (dai 53,4% al 50,8%). Con gli under 18 in famiglia aumenta la connessione a Internet e a banda larga Tra le famiglie si osserva un forte divario tecnologico, da ricondurre a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico. Le famiglie in cui è presente almeno un minorenne si dimostrano quelle a più alta intensità di tecnologia ICT: il personal computer e l’accesso a Internet da casa sono disponibili, rispettivamente, nell’87,1% e nell’89% dei casi. Le famiglie con un componente under 18 sono anche quelle in cui è più frequente la connessione a banda larga (87,2%) e in cui il telefono cellulare è onnipresente. Molto più intenso rispetto alla media nazionale è inoltre il possesso di macchine fotografiche digitali (73,7% contro il 50,8%), di lettori DVD/Blu Ray (69,1% contro il 49,5%), di lettori Mp3/Mp4 (44,7% contro il 27,5%) e di console per videogiochi (45,1% contro il 19,3%). Sul versante opposto, le famiglie costituite esclusivamente da persone over 65 si confermano quelle meno provviste di beni e servizi tecnologici: appena il 17,8% di esse dispone di un personal computer a casa e il 16,3% di una connessione per navigare su Internet. L’unico bene ampiamente diffuso in questa tipologia di famiglie è il cellulare, il cui possesso è comunque molto inferiore alla media nazionale (il 76,8% rispetto al 93,6%). Le famiglie più tecnologiche sono quelle in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista e quelle con il capofamiglia direttivo, quadro o impiegato. In particolare, il 93,1% delle prime dispone di un pc, il 92,6% ha accesso a Internet da casa, il 91,6% dispone di una connessione a banda larga, l’85,5% ha il cellulare abilitato, l’81,3% la macchina fotografica digitale, il 75,2% il lettore DVD/Blu Ray. Anche il lettore di e-book, poco diffuso in Italia, è maggiormente disponibile tra queste famiglie (il 17,6% contro il 6,8% della media nazionale). Il cellulare è presente in tutte le famiglie, con valori più bassi in quelle in cui il capofamiglia risulta non occupato; oltre sette famiglie su dieci dispongono di un telefono cellulare abilitato alla connessione a Internet, a eccezione di quelle con capofamiglia non occupato dove il telefono abilitato è presente solo nel 32,8% dei casi. Rispetto al 2013 il divario tra le famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista e quelle con capofamiglia operaio si riduce per alcuni beni tecnologici, come per il telefono cellulare abilitato (dal 23,5 al 16,1%), per l’accesso a Internet da casa (dal 18,7 al 13,6 %) e per la disponibilità di una connessione a banda larga (dal 18,6 al 14,4%). Centro-Nord, due famiglie su tre hanno Internet a casa Le famiglie del Centro-Nord si confermano più equipaggiate di beni e servizi ICT. Il pc ad esempio, è disponibile nel 66% delle famiglie del Centro-Nord e solo nel 57,3% delle famiglie del Sud e nel 57,9% delle Isole. Analogamente, nel Centro-Nord si riscontra la quota più elevata di famiglie che dispongono di un accesso a Internet da casa (66,6%, contro il 58,3% del Sud e il 59,2% delle Isole) e di una connessione a banda larga (65,4%, contro il 56,4% del Sud eil 58,1% delle Isole). Il possesso di almeno un cellulare abilitato è più diffuso tra le famiglie del Nord-Est (58,2%) mentre al Sud la disponibilità è nel 47,1% delle famiglie. Una famiglia su tre non sa navigre in Rete Se più della metà delle famiglie italiane dispone ormai di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l’utilizzo del web. A tal proposito, la maggior parte delle famiglie che non dispongono di un accesso a Internet da casa indica la mancanza di competenze come principale motivo del non utilizzo della Rete (55,1%). Una percentuale significativa (24,3%) non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (15,8%). L’8,5% non naviga in Rete da casa perché accede a Internet da un altro luogo, l’1,9% indica tra le motivazioni l’insicurezza rispetto alla tutela della propria privacy e l’1,4% la mancanza di disponibilità di una connessione a banda larga (1,4%). Nelle famiglie di soli anziani è più elevata la quota di coloro che dichiarano una mancanza di capacità (69,6%), seguite da quelle che non lo considerano utile e interessante (26,2%). Oltre il 70% dei 15-24enni usa Internet Rispetto al 2013, la quota di utenti del pc rimane stabile intorno al 54% circa (il 33,5% ne fa un uso quotidiano) mentre quella relativa all’uso di Internet aumenta dal 54,8% al 57,3% (il 36,9% lo usa quotidianamente). La crescita maggiore si registra tra i 60-64enni (41,6% contro il 36,4% del 2013). Aumenta anche la quota di persone che usa Internet quotidianamente, dal 33,5% al 36,9%. L’uso giornaliero del web è più frequente tra i 15-24enni (oltre il 70%) ma va sottolineato il forte aumento dell’uso quotidiano di Internet trai 25-34enni (+7%) e tra le giovani di 15-17 anni (+9,2%). Uomini più tecnologici: dichiara, infatti, di utilizzare il pc il 59,3% degli uomini, a fronte del 50,2% delle donne, mentre naviga su Internet il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne. Fanno eccezione solo le ragazze 11-17enni e 20- 24enni, che superano di 3 e 4 punti percentuali rispettivamente per l’uso del pc e di Internet i coetanei maschi. Sono forti le differenze anche rispetto alla condizione occupazionale. Quasi la totalità degli studenti di 15 anni e più usa il pc e Internet (rispettivamente
89,8% e 93,2%), ma la quota di utenti scende sotto l’80% per gli occupati (rispettivamente 76% e 78,9%); le persone tecnologicamente meno attive restano, invece, le casalinghe (22,9% e 24,2%) e i ritirati dal lavoro (19,2% per entrambe le tecnologie). Tra gli occupati, il pc risulta maggiormente utilizzato da direttivi, quadri e impiegati (90,6%) rispetto a dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (88%); seguono a grande distanza i lavoratori in proprio, i coadiuvanti (65,3%), gli operai e gli apprendisti (il 60,2%). Casalinghe e pensionati usano poco Internet Le stesse differenze si ripropongono per l’uso di Internet, che è utilizzato soprattutto da dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, direttivi, quadri e impiegati (oltre l’88%), contro il 66,1% degli operai e degli apprendisti. Rispetto al 2013 rimane stabile la quota degli occupati che utilizzano il pc, mentre aumenta quella di coloro che navigano su Internet (dal 75,7% al 78,9%). Nell’ultimo anno si riducono le differenze sociali poiché gli operai fanno registrare incrementi percentuali relativi del 4,7% per quanto riguarda l’uso del pc e del 12,2% per l’uso di Internet, mentre tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti si registrano incrementi percentuali relativi intorno all’1,5% per entrambe le tecnologie. Considerando il ruolo che le tecnologie ICT hanno assunto nello sviluppo della società e dell’economia, va evidenziato che il dato rilevato sulla capacità di utilizzo del computer non è molto positivo.

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