CON IL FIATO SOSPESO PER LA PANTERA CHE SI NASCONDE TRA NUGHEDU, BULTEI E PATTADA


di Maria Vittoria Dettoto

Innanzitutto il primo dato inconfutabile è questo: la pantera esiste davvero. Inizialmente quando tempo fa venne fuori questa notizia, io ero la prima ad essere scettica sull’argomento.  La storia della pantera di Nughedu mi pareva una farsa, un animale selvatico, un felino tra i boschi della Sardegna… Sapeva quasi di un qualcosa escogitato ad arte per far parlare di qualcosa. Per indurre il mercato turistico a focalizzarsi verso quei monti e quei boschi perduti tra Nughedu, Bultei e Pattada. La cronaca ci narra talvolta di coccodrilli nelle fogne delle nostre metropoli. Leoni. Serpenti buttati nei wc domestici.. Ma una pantera. .non si era mai sentita!  Decido dunque di recarmi sul posto a Bultei e Nughedu per raccogliere informazioni sulla vicenda. Incontro a Bultei alcune guardie forestali. Mi confermano l’esistenza del felino tra i loro boschi. Gli avvistamenti si susseguono.  Cosi come i testimoni oculari.  Ed i danni provocati dal felino, che per sfamarsi da tempo uccide il bestiame degli allevatori della zona. In particolare ha focalizzato i suoi attacchi alle pecore custodite in un azienda di un allevatore nei pressi di Nughedu al quale ha ucciso già una ventina di pecore e diversi cani. L’allevatore in questione è disperato non solo per il danno subito, attestato attraverso foto e documenti che sono ora in mano alle autorità competenti, ma anche per via del fatto che diverse pecore stanno morendo addirittura di stress per paura degli attacchi del felino. La pantera infatti pare sia abitudinaria ed usi spostarsi bosco-bosco in un’area che possiamo focalizzare attigua a Fiorentini,  molto veloce e capace di percorrere ogni giorno anche lunghi tratti, dormendo sugli alberi di giorno ed uscendo a cacciare di notte. A vederla pare sia piccola di età di circa un anno. Il sesso è ignoto. I primi danni agli allevamenti risalirebbero addirittura a luglio 2014,ma solo a gennaio 2015 il primo testimone oculare l’ha avvistata nei pressi di Bultei. Nessuno ad oggi è mai riuscito a fotografarla ne a filmarla, ma ne sono state fotografate le tracce sulla neve ed i rilievi effettuati sugli animali uccisi dai veterinari, hanno confermato che si tratta di un felino di grossa taglia. Le guardie forestali stanno piazzando nelle aree interessate dagli avvistamenti delle foto telecamere per riuscire a filmare e a localizzarla. Tra i testimoni oculari ci sono anche M.F. 17enne e Alessandro Sechi, entrambi di Nughedu, che intervisto ieri nel Bar Cinghiale di Nughedu, del quale il signor Sechi è proprietario. Il 18 febbraio 2015 alle ore 19.32 i due insieme ad una terza persona, percorrevano in macchina la provinciale Nughedu-Bultei all’altezza del bivio di Sa Pruna. D’un tratto un grosso animale attraversa la strada di fronte a loro. Pensano inizialmente si tratti di un cane o di un cinghiale.  Poi vedono la lunghissima coda dell’animale che riconoscono illuminandolo coi fari della macchina. Ammutoliti lo osservano attraversare la carreggiata e saltare sull’albero. Ad un primo momento di silenzio, segue tra i tre una conversazione animata nel corso della quale si domandano se sia il caso o meno di avvisare le forze dell’ordine o le guardie forestali dell’accaduto. Decidono di non divulgare la loro esperienza, per paura di essere scambiati per folli. Nel frattempo la notizia della pantera inizia a divulgarsi ovunque. Viene riportata dai media a rilevanza regionale e nazionale, tanto che lo stesso Sechi verrà poi intervistato da Raitre. Nel frattempo però al di là degli avvistamenti e delle uscite turistiche alla ricerca della pantera, si è altresi innescato un clima di paura tra gli abitanti in particolate del paese di Nughedu, dal momento che l’animale è stato avvistato recentemente persino a Monte Pirastru a pochissimi km dal centro abitato. È stato dunque raccomandato in particolare ai minori, di non avventurarsi da soli tra i boschi. 
Si chiedono a gran voce anche delle soluzioni al problema, perché gli allevatori hanno paura di ulteriori danni. Le proposte sono diverse. Ad esempio una battuta portata avanti da professionisti e guardie forestali con l’intento di prendere l’animale vivo, al posizionamento di gabbie nel territorio dove l’animale caccia.
Il problema è che in entrambi i casi, come anche nel posizionamento delle foto telecamere stiamo parlando di una porzione di territorio vastissimo:intorno ai 3/4.000 ettari. Gli abitanti chiedono dunque che le autorità competenti pongano in essere tutte le misure necessarie per la cattura o l’abbattimento dell’animale.  Arrivando a dirsi disposti a provvedere da soli all’abbattimento dello stesso, se i provvedimenti stessi non risulteranno immediati ed efficaci. In questo sono tutti d’accordo e sottolineo anche la tangibile solidarietà che ho riscontrato tra le persone verso chi ha subito i danni. Che probabilmente verranno rimborsati attraverso le Asl competenti. Ma che di fatto hanno diritto ad essere tutelati e protetti, nel rispetto della salvaguardia dello stesso animale che io per prima mi auguro venga catturato. Vivo.

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2 commenti

  1. Ma la pantera è rosa ? Che non abbiamo fatto confusione con un bottiglione di cannonau!!!!

  2. Ho i miei bubi che sia sola questa pantera. Chi dice che é piccola,chi dice che é grande.Nessuno che sa dire da quanto tempo è in giro. Quanta gente ha dato la colpa ai cani randaggi per assalti alle gregi? Hanno tutti denunciato il fatto o qualche persona tace ancora? Un sacco di altre domande mi pongo,ma come altra gente per ora attendo risposte. Spero solamente che questa storia si concluda al più presto e nel migliore dei mondi.

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