GIOVANNI MARIA ANGIOY E LA SARDA RIVOLUZIONE: CON L’ASSOCIAZIONE KINTHALES, “SA DIE DE SA SARDIGNA” IN UNA SCUOLA DI PERIFERIA A TORINO


di Enzo Cugusi

Lunedì 12 Maggio 2014 presso la scuola primaria Pestalozzi di Torino, si è svolto il laboratorio “Giovanni Maria Angioi e la sarda rivoluzione – libro d’artista – laboratorio creativo di invito alla lettura”, organizzato dalla’associazione sarda Malìk in collaborazione con l’associazione dei sardi di Torino Kinthales. Il laboratorio, prima tappa della manifestazione “I Libri Aiutano a Leggere il Mondo” giunta quest’anno alla V edizione, è stato tenuto dall’operatrice culturale Rossana Fancello, assieme alla rappresentante dell’associazione sarda Malìk, Valeria Sanna, e con la partecipazione del presidente dell’associazione Kinthales sardi di Torino, Enzo Cugusi, che di seguito ci riporta le sue impressioni: “Se dovessi raccontare come è andato il laboratorio di lettura nella scuola Pestalozzi, inizierei dal mio arrivo in questa scuola di “barriera”. Le “barriere” a Torino sono le zone di periferia che portano verso un altro luogo. Questa zona nord porta verso Milano. Una volta che esci fuori c’è Settimo, poi Chivasso, Vercelli con le risaie, Novara e poi Milano . E’ il quartiere più povero di Torino. Oggi è popolato dai nuovi arrivati, le centoventisei etnie di immigrati dal mondo che sono in parte qui a “Barriera di Milano”. La scuola Pestalozzi, nel cuore della Barriera, è un vecchio e dignitoso edificio di fine ottocento. Qui, lunedì mattina, hanno fatto il loro ingresso Rossana e Valeria con una valigia carica di lana di pecora colorata, cartoncino, forbici ,colla e tanta passione. Il laboratorio è stato un po’ speciale perché, dopo la lettura, i bambini dovevano realizzare un libro con cartone, colla, aghi e lana di pecora. “Le aspettative sono alte” diceva la docente Stefania, che ha accettato di coinvolgere la sua classe in questo progetto. La dirigente scolastica e gli altri docenti erano tutti in attesa di vedere all’opera le due donne di Malìk, arrivate dalla Sardegna a raccontare un pezzo di storia comune tra Piemonte e Sardegna. E che pezzo di storia comune! Si celebrava e si ricordava a questi bambini, provenienti dalle più disparate zone del globo, che il 28 Aprile del 1794  i Sardi cacciarono dalla loro terra i Piemontesi con il loro Viceré Balbiano e i funzionari reali, dando vita  alla rivolta capeggiata dal giacobino sardo Giovanni Maria Angioy.  Chissà se questi bambini, provenienti da 8 parti diverse del mondo potranno comprendere il significato di “Sa die de sa Sardigna”! Grazie a Rossana questo è stato possibile!  Rossana ha condotto con passione e maestria tutti  bambini e bambine a giocare con la lana e a realizzare un bellissimo libro in cui raccontavano a modo loro “Sa Die”.  L’entusiasmo è stato irrefrenabile: i bambini conoscevano la lana per averla vista lavorare dalle loro mamme e nonne in nord Africa. Tutti hanno disegnato qualcosa mescolando colori come veri artisti e mostrando un interesse inaspettato con gioia ed espressioni uniche. Vedendoli all’opera mi sono commosso ed ero contento di aver scelto quella scuola, quei bambini e quelle bambine ( i nuovi italiani) per parlare di Sardegna e della sua storia e ne abbiamo parlato in modo originale a persone non comuni.  Non comune è stata l’accoglienza di tutti gli altri bambini. Un coro di voci ci ha accolto con una canzone che invitava a sorridere e un saluto di benvenuto rivolto a noi nelle tante lingue parlate in quelle aule e anche un piccolo ricordo : un ottimo liquore di cioccolato.  Noi abbiamo ricambiato con dolci, vino, pane e formaggio sardo.  Ero riconoscente per la disponibilità di tutti, compresa la presidente della Circoscrizione del Comune di Torino che ha permesso di inserire il Laboratorio di Malìk nel calendario ufficiale  del Salone del Libro off ovviando così all’assenza della Regione sarda al Salone. “Hustos pizzinnos si l’ana amentare pro tottu sa vida” diceva Valeria e me la ricorderò anch’io questa splendida giornata alla scuola Pestalozzi”. 

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *