LA CHIESA DI SAN BARDILIO: UN ANTICO SANTUARIO DI CAGLIARI DEL XII SECOLO, ANDO’ IN ROVINA E FU DEMOLITO NEL 1929


di Ennio Porceddu

Ai piedi del colle di Bonaria, dove una volta c’era la chiesa intitolata a San Bardilio, dopo lo smantellamento degli ultimi ruderi avvenuto nel 1929, il sito è in parte inglobato nel cimitero monumentale di Bonaria e in parte utilizzato per dare origine a uno spiazzo prospiciente. La chiesa era anticamente parrocchiale del quartiere portuale chiamato Bagnaria., e secondo un’antica leggenda citata anche al canonico Giovanni Spano nella sua Guida della città di Cagliari, fu edificata sul luogo dal quale San Paolo avrebbe predicato il vangelo ai sardi. “Uscendo dalla terra dei morti (Cimitero di Bonaria N.d.r.), e volgendo a man sinistra, si trova a pochi passi la vecchia ed interdetta Chiesa di S. Bardilio, nella qual vi era un monastero che i frati dell’osservanza al loro arrivo occuparono fino al 1508 da dove si trasportarono nella Chiesa di Gesus”. I titoli di Santa Maria de Portu gruttis o de Portu salis, con la quale era conosciuta la chiesa nel medioevo, dimostrano che il tempio cristiano aveva origine presso un porto e provenivano, a riguardo, dalle grotte (gruttis o colombari) dell’antica necropoli, caratterizzanti il sito del colle di Bonaria, e dal vicino porto dove s’imbarcava il sale, della cui estrazione e dell’ulteriore smercio s’interessavano i monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia. Santa Maria del Porto rientrava tra i possedimenti dei Vittorini in Sardegna dal 1090 al 1218, anno in cui la proprietà passò all’Opera di Santa Maria di Pisa. Nel 1230 fu ceduta ai francescani, che provvedono al restauro della chiesa e alla costruzione del convento. Nel 1263 tale convento ospitò il cardinale Federico Visconti, arcivescovo di Pisa, in visita a Cagliari. Nel 1578 la chiesa cambiò nome, in seguito al rinvenimento nel sito delle reliquie del martire Bardilio. Secondo la tradizione, nel piccolo tempio, si conservava la pietra su cui nell’anno 36 d.C. si sarebbe riposato San Paolo in sosta in città, mentre si apprestava a raggiungerela Spagna per diffondere il Vangelo, lo testimonierebbe una pietra con incise le lettere H. A. P. F. D., decifrate Hic Apostulus Paulus Fidem Docuit, mentre la leggenda vuole che la pietra sarebbe stata frantumata per vilipendio dai saraceni di Museto. Mentre un’altra leggenda, raccontata dallo storico Francesco Corona, esisteva il Fanum Solis della città romana, dove Sant’Efisio fece abbattere la statua di Apollo.La Chiesa San Bardilio è sempre stata venerata dai sardi e in modo particolare durante il dominio dei Pisani, i quali, per la sua conservazione avevano imposto una gabella per ogni veliero che partiva dal porto della città.Nel 1580,la Chiesa e convento furono ceduti ai Padri Trinitari, e poi ad una Confraternita istituita nel 1608, sotto il Pontificato di Clemente VIII, e intitolata alla Solitudine, con lo scopo di redimere gli schiavi, che la possedettero fino al 1760. Poi,la Confraternita fu trasferita nella chiesa di S. Giovanni a Villanova. In seguito, il complesso, fu acquisito dal Comune di Cagliari, e chiusa al culto e gli ambienti del convento utilizzati a diversi scopi. Nel1909, a causa del degrado strutturale, crollò una parte del complesso e nel 1929, con la demolizione fu cancellata una pagina della storia di Cagliari. I materiali della chiesa e del monastero furono utilizzati per altri edifici sacri. “Noi – scrive il Canonico Spano – possedevamo la lapide del Marchese di Laconi, che di là fu tolta per farne ornamento di un giardino del Convento di Bonaria”. Di fatto, molte persone nobili avevano scelto di essere sepolte in quel Monastero. La chiesa, venne costruita con un architettura romanico – pisano . gotico, con una fascia al centro, decorata con espressioni arabesche. Era di modeste dimensioni, a pianta rettangolare ad una navata, con abside semicircolare e copertura a capriate lignee. La facciata, a terminale piatto, era divisa in tre specchi da lesene e decorata da archetti pensili, come anche i prospetti laterali. Il tetto, come lo erano tutte le chiese sarde medievali, era di tavole sostenute con delle travi. Oggi, il luogo dove sorgeva San Bardilio è in parte occupato dall’ingresso principale, eretto in cemento armato nel 1985, dal cimitero monumentale.

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Un commento

  1. Patrizio Boccone

    Oggi, durante una visita guidata al Cimitero Monumentale di Bonatia il relatore ha detto che nel parcheggio esterno,sotto il parcheggio dei disabili, e’ sotterrato e sepolto l’ ALTARE DELLA CHIESA DI SAN BARDILIO . Non sarebbe il caso di organizzare qualcosa per metterlo alla luce . Sono pronto a dare la mia disponibilita” . Fatemi sapere . Graxie ;

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