AFGHANISTAN: DONAZIONE DEL ROTARY CLUB DI MACOMER (NU) ALL’OSPEDALE PEDIATRICO DI HERAT ATTRAVERSO I MILITARI DELLA BRIGATA “SASSARI”

Il generale Manlio Scopigno con i dirigenti dell'ospedale pediatrico


del Tenente Colonnello Marco Mele

Un’importante donazione di strumenti ed attrezzature medicali è stata effettuata dai militari del contingente italiano in Afghanistan a favore dell’ospedale pediatrico di Herat grazie al contributo del Rotary Club Sardegna di Macomer (NU).

ll rapporto di collaborazione instauratosi da tempo tra la brigata “Sassari” e il sodalizio isolano, ha riscosso il plauso del personale medico e paramedico della struttura sanitaria.

La consegna del materiale è stata effettuata alla presenza del comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, del direttore dell’ospedale, dottor Said Naim Alimy, e del direttore del reparto pediatrico, dottor Noor Ahmad Akbari. Il capo Dipartimento della Salute della provincia di Herat, dottor Gholam Sayeed Rashid, ha ringraziato «per la significativa donazione, aiuto concreto ed attento alle esigenze sanitarie del popolo afghano, che consentirà ai bambini dell’Afghanistan di accedere ad un’assistenza medica più completa ed efficace, soprattutto nei servizi d’urgenza”.

Da parte sua, il generale Scopigno ha sottolineato che “questa donazione rappresenta un segnale di vicinanza del popolo sardo nei confronti sia dei soldati italiani che stanno operando in Afghanistan, sia nei confronti dei soggetti più deboli del popolo afghano: i bambini. La salute, insieme alla sicurezza, all’istruzione e allo sviluppo economico sono il frutto di tanti anni di lavoro congiunto tra le forze di ISAF e quelle di sicurezza afghane”.

Realizzato nel 2007 dal contingente militare italiano, l’ospedale pediatrico di Herat ha iniziato a erogare i suoi servizi nel 2008, può ospitare circa 100 bambini ed è utilizzato dalla facoltà di medicina dell’università di Herat come centro di formazione e di specializzazione pediatrica per i giovani laureati. 

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Un commento

  1. Virgilio Mazzei

    L’avvenimento serve, se ve ne fosse ancora bisogno, a dimostrare che i nostri militari, sebbene armati, non sono in Afghanistan per "giocare a fare la guerra" ma rappresentano l’Italia solidale e generosa che oltre ai beni materiali che offre ad alcune strutture di questo paese martoriato, impegna il fior fiore della nostra gioventù in divisa col tricolore sul braccio e nel cuore. Alcuni nostri uomini politici dovrebbero riflettere prima di schierarsi contro le missioni dei nostri reparti all’estero e mettersi invece nei panni del Generale Manlio Scopigno – che in questo caso ci rappresenta – e dei suoi soldati, nonchè dei medici e dei piccoli pazienti dell’Ospedale pediatrico di Herat per meglio capire alcuni valori che troppo spesso si dimenticano o si sacrificano. Il più delle volte questa contrarietà è dettata da puro interesse politico o di schieramento partitico. Per rendersi conto della grandezza del gesto che l’Italia ha fatto in questa circostanza, basta guardare la gioia che traspare nei volti delle persone nella fotografia per capire che non sono felici soltanto di mostrare lo stemma del Rotary ma sono felici soprattutto perchè sanno che stanno compiendo una buona azione verso una popolazione sfortunata.

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