I PASTORI SARDI ED I MINATORI DEL SULCIS AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA


di Bruno Culeddu

L’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si svolgerà nella Capitale dall’8 al 17 novembre 2013, all’Auditorium Parco della Musica. La Selezione Ufficiale del Festival prevede il Concorso di Prospettive Doc Italia che fa il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema documentario italiano. Dopo il successo a Venezia de il  “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi è cresciuto, del resto, l’interesse per il documentario che  si sta imponendo in Italia come il linguaggio cinematografico più innovativo. Su sette documentari in tabellone sono presenti, in prima mondiale, due opere prime dedicate alla Sardegna.

CAPO E CROCE, la ragione dei pastori“, di Paolo Carboni e Marco Antonio Pani  e  “DAL  PROFONDO ” di Valentina Zucco  Pedicini . Entrambi i film affrontano temi di cocente attualità per la nostra Isola: la lotta dei pastori e la chiusura delle  miniere. “CAPO E CROCE, la ragione dei pastori” documenta  la vertenza del Movimento Pastori Sardi, filmando con puntuale partecipazione gli incontri, le lotte, le manifestazioni, le occupazioni di porti e aeroporti, fino a quella del Consiglio regionale sardo. Il documentario si dipana  tra il luglio 2010 e il gennaio 2013 ripercorrendo,  passo dopo passo, gli incontri  e le proteste  con filmati girati a Roma, Civitavecchia, Cagliari, Porto Torres, Olbia e nelle campagne di Olmedo, Ruinas, Ovodda, Ollolai, Siliqua, Tramatza, Aidomaggiore, Nuraminis, Lanusei e Arzana. Nelle note di regia Carboni e Pani affermano che ” Il  film non è solo la cronaca di quegli eventi, ma un viaggio inedito, attraverso le ragioni dei pastori e la loro realtà quotidiana, alla ricerca delle origini della protesta. “CAPO E CROCE”  racconta una storia di lavoro, giustizia e dignità; la lotta dei pastori per cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte”.

Il secondo film “DAL PROFONDO”  di Valentina Zucco Pedicini esplora invece  i luoghi più impervi delle miniere del Sulcis con una donna che  aveva appena 20 anni quando il padre, minatore, morto poi di silicosi, l’ha condotta nelle viscere della terra . In miniera si muore ancora; se il gas grisù sibila all’improvviso si soffoca o ci si ritrova sepolti sotto chilometri  di ferro e roccia. “DAL PROFONDO” – spiega Valentina Zucco Piedicini –  nasce dal desiderio di raccontare figure femminili straordinarie in universi solitamente abitati e raccontati dagli uomini.  La decisione da parte della regione Sardegna di chiudere la miniera, ha reso necessario girare il progetto in tempi brevi. In questi ultimi due anni di lavoro, il film ha sempre tenuto vivo il suo cuore pulsante: “Dal Profondo” nasce e si porta addosso l’incontro di due sguardi di donna; quello di una giovane regista affascinata dal mondo sotterraneo, alla ricerca di una visione filmica personale, femminile e quello penetrante di Patrizia, su un universo di cui è regina e protettrice indiscussa, nonostante le difficoltà di essere un minatore con rimmel e smalto.

A tutte e due le opere  FASICINEMA darà, con pari impegno e passione, tutto il suo sostegno  e metterà a disposizione la forza organizzativa dei Circoli nella consapevolezza che promuoverne la diffusione significherà portare in primo piano i più pressanti problemi e tenere sempre più vive  le tematiche sociali e ambientali della nostra Sardegna
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