IL CIRCOLO "SA BERRITTA" DI LUGANO OMAGGIA IL POETA TICINESE FABIO PUSTERLA CON LA MUSICA E LA VOCE DI MARIANO DEIDDA

Mariano Deidda, Fabio Pusterla

Mariano Deidda, Fabio Pusterla


di Paolo Sanna

Al circolo di Lugano è riuscito ciò che sembrava impossibile per una infinità di motivi e – non da ultimo – il temperamento agli antipodi dei due artisti. Il primo, poeta svizzero pacato e introverso quanto il secondo – eclettico artista sardo – sul palco e dal palco sa essere travolgente e coinvolgente. La caparbietà di Vanna Montesu – addetta alla cultura del circolo e grande appassionata di letteratura sarda ma non solo – trova un punto in comune tra il poeta e il musicista: l’amore per la poesia del poeta portoghese Fernando Pessoa e l’esperienza di vita di entrambi nel Portogallo. Condividere tre ore sotto i riflettori al cinema Lux di Lugano ha creato un legame di simpatia tra di loro che ha coinvolto il numeroso pubblico presente sino all’ovazione finale dopo che Deidda ha invitato ancora sul palco Fabio Pusterla.

“La prima cosa che mi viene in mente sulla poesia e pensando a Pusterla è questo… che ho imparato molti aggettivi per descrivere le cose. Un corpo è alto, snello, proporzionato, fragile, guardato, toccato, celebrato, annusato, leccato. Anche una sedia è alta, snella, proporzionata, fragile, guardata, toccata, celebrata, annusata, leccata. Allo stesso modo un sentimento può essere creduto, taciuto, sperato, salvato, temuto, ubriacato, infinito, definito, finito. Ma non ho imparato cosa siano le cose. Come sono un corpo leccato, una sedia celebrata, un sentimento taciuto? Molti di noi, quando si trovano davanti ad un pensiero o ad un foglio bianco si chiedono come descrivere. un corpo, una sedia, un sentimento. Persino se stessi. Alcuni si perdono in una disastrosa e asettica colata di aggettivi. Altri, i poeti, rendono le parole vive le uniscono a formare materia a se stante, che muovendosi descrive e ci permette di imparare appunto cosa siano un corpo leccato, una sedia celebrata, un sentimento taciuto. Fabio Pusterla fa sicuramente parte di questa seconda categoria. Gli è sufficiente andare a capo per farci sentire gli stessi suoni che un vecchio immobile sul qual ascolta dove straborda l’onda.”

Cosi è cominciata la serata, con i pensieri di Alessandra Schwitter Mameli, ex allieva del poeta, che hanno dato il via ad un susseguirsi di emozioni. Il poeta si è intrattenuto dialogando con l’attento e numeroso pubblico leggendo diverse poesie, tratte da “Le Terre Emerse” . Poesie scelte 1985-2008. Alla prima parte recitata, ha fatto seguito il concerto di Mariano Deidda che ha intercalato il suo canto delicato, ironico e forte di una carica emotiva sorprendente – con una performance che la maggioranza del pubblico forse non si aspettava. Sui giornali ticinesi – ‘La Regione Ticino’ ha dedicato all’avvenimento una intera pagina – come sulle tre reti radio cantonali – che hanno dato risalto alla serata intervistando il presidente del circolo – era stato scritto e detto che Deidda era famoso per aver messo i versi di Pessoa nelle sue composizioni musicali. Quindi che aveva musicato versi di Grazia Deledda e, affascinato da Cesare Pavese, stava per essere pubblicato un omaggio al poeta delle Langhe. La curiosità dei tanti di capire come fosse riuscito in una impresa per certi versi non facile era frammista all’ammirazione per aver scelto di rendere omaggio ai grandi poeti annullando la propria vena espressiva. Infine tutti hanno capito il motivo dell’interesse con cui numerosi servizi televisivi sulle reti Rai seguono Mariano Deidda – spesso ospite del palinsesto radiofonico proprio per questa sua capacità di dare continuità alla tradizione italiana della nuova canzone d’autore. Un incontro con un susseguirsi di entusiasmo non solo da parte degli artisti ma anche del pubblico che ha gradito le esibizioni vivaci al pianoforte di Nino La Piana. Le performance del compositore Diego Mascherpa al sax e al clarinetto hanno fatto il resto. Alla fine del concerto il musicista ha voluto ancora sul palco il poeta e lo ha invitato a leggere alcuni brani di Grazia Deledda. La grave e intensa voce di Fabio Pusterla ha creato un atmosfera ricca di emozioni che sono per l’appunto sfociate in una ovazione finale.

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Un commento

  1. Gent.ma signora Bianchi,
    sono Elisa Serra, la ragazza sarda che vi ha lasciato il proprio recapito telefonico.
    Vi ringrazio immensamente per avermi contattata, non immaginate quanto mi ha reso felice sapere che a Lugano era presente un circolo sardo, mi sono sentita meno sola. Vi prego di scusarmi ma ieri ero in viaggio per la Sardegna in quanto mia madre dovrà essere operata e perciò starò a casa il tempo necessario.
    sono stata a Lugano per circa un mese alla ricerca di un qualsiasi lavoro in fabbrica o nei centri sociali o nella securitas (sono laureata in pedagogia clinica(educatore) e in criminologia)o come commessa; è assurdo ma non solo non ho trovato nessun lavoro nel mio campo, nel sociale, ma non mi hanno preso nemmeno in fabbrica! sono molto amareggiata e delusa. In ogni caso cercherò ancora….
    Vi contatterò al più presto.
    vi abbraccio con affetto, vi ringrazio di cuore per avermi chiamato.

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