Sino al 12 luglio, San Sperate, il paese dei murales, rende omaggio al maestro Siqueiros

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«Dal muralismo a nuove forme di arte urbana». Così è stata intitolata la mostra multimediale in omaggio all’artista messicano David Alfaro Siqueiros, che si terrà a San Sperate dal 12 giugno al 12 luglio. Un omaggio al pittore e autore di murales ma anche all’uomo, attraverso un’esposizione multimediale dei suoi lavori e della scuola cui ha dato vita: il Muralismo. Forma d’arte figurativa realizzata principalmente sulle superfici murarie esposte al pubblico, il Muralismo nasce attorno al 1910 in Messico. Siqueiros, uno dei maggiori esponenti insieme a Diego Rivera e José Clemente Orozco, intende questa forma creativa come un’arte pubblica utilizzabile dalla collettività e legata ai problemi reali e quotidiani della gente. Autore di famosi murales messicani come «L’E jercicio Plàstico», nonché attivista politico comunista, l’arte di Siqueiros prende profonde radici nella rivoluzione messicana. Libertà, giustizia sociale e opposizione sono, infatti, i temi dominanti delle sue opere. Creare un tipo d’arte che sia messicano ma anche universale: è stato questo lo scopo di David Alfaro Siqueiros, che non ha mai smesso di promuovere internazionalmente la sua concezione dei murales rivoluzionari. E così, nel 1968, arriva anche in Sardegna il primo murale, per opera di Pinuccio Sciola. L’artista sardo, noto oggi per le sue «Pietre Sonore», decise assieme ad altri giovani di trasformare San Sperate in un «Paese-Museo». Un sogno e anche una scommessa, quel desiderio di Sciola: creare nel suo paese ostile a tutto ciò che è nuovo, un fenomeno artistico, simbolo di una rivoluzione culturale e politica come accade proprio nel ’68 in tutte le capitali europee. Fare di San Sperate, insomma, la Parigi della Sardegna. E così, sui muri delle case del paesino campidanese, completamente ritinteggiati di calce bianca, vengono dipinti numerosi e stupendi murales. Negli anni successivi, arrivano numerosi gli artisti per lasciare anche loro un segno sui muri della città-opera d’arte. Pochi anni dopo, nel 1975, il «virus» del Muralismo colpisce di nuovo: anche Orgosolo si copre di opere d’arte. Ed è solo l’inizio. In circa quarant’anni, infatti, sulle tracce del maestro Siqueiros, si è formato il movimento muralistico sardo, presente in più di quaranta paesi dell’i sola. Un sogno realizzato per Pinuccio Sciola, che fin da ragazzino aveva scelto di fare l’artista per sfuggire ad un fututo già scritto di contadino. Conosciuto personalmente da Sciola durante un viaggio in Messico nel 1973, Siqueiros avrebbe espresso con commozione la sua meraviglia davanti alle fotografie di bambini che dipingono sui muri di San Sperate. Emozionato, avrebbe dichiarato: «Ahora estoy seguro que el Muralismo nunca morirà» («ora sono sicuro che il Muralismo non morirà mai»). Un legame forte che unisce la memoria dell’artista messicano (scomparso nel 1974) a San Sperate, che ora ha deciso di rendere omaggio attraverso un’esposizione di opere d’arti internazionali. La mostra che ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia e della Sala de Arte Publico Siqueiros di Città del Messico, verrà inaugurata domani alle 17 da Maria Dolores Repetto Alvarez, Primo Segretario dall’Ambasciata messicana. Nelle giornate del 26 e 27 giugno è in programma il convegno «Dal Muralismo a nuove forme di Arte Urbana», che si svolgerà il 26 presso la sala Verde della Cittadella dei Musei dell’Università di Cagliari e il 27 presso il Museo del Crudo di San Sperate. Al convegno internazionale di Cagliari, parteciperano Carlo Arturo Quintavalle, storico dell’arte italiano e professore ordinario di Storia dell’A rte all’università di Parma, accompagnato dalla Professoressa Gloria Bianchino. Sarano presenti anche la dottoressa América Juàrez, curatrice della Sala de Arte Pùblico Siqueiros di Città del Messico e Pinuccio Sciola.

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