Riflessioni dal "Maria Carta" di Bergamo, nel segno della solidarietà

di Gavino Maieli

 

La vita di un’associazione è fatta di fasi nelle quali il lavoro svolto è più visibile, grazie ad iniziative che richiamano l’attenzione e che rappresentano il momento conclusivo di un impegno spesso lungo e faticoso. E di fasi nelle quali pare invece che niente si muova, che tutto sia fermo. E proprio allora però che si lavora di più, che si spendono le energie più grandi. Rispetto allo scorso anno, il 2008 da questo punto di vista può sembrare un anno di minore impegno, di minore progettualità. In realtà non è così. L’attività di quest’anno è stata altrettanto intensa, anche se si è tradotta in momenti meno visibili, e ha creato le condizioni per alcune iniziative che il prossimo anno vedranno il circolo "Maria Carta" e la Sardegna in primo piano nella vita culturale di Bergamo. Basti pensare all’accordo con l’associazione "Dante Alighieri", con la quale sono in allestimento importanti manifestazioni di cui si darà conto appena possibile. Più in sordine, quindi, anche il 2008 è stato un anno produttivo, con la serie di conferenze tenute nei locali della Circoscrizione 2, messi a disposizione dal Comune, con gli incontri conviviali che ormai sono diventati una tradizione e un’occasione di incontro, con le iniziative volte a far conoscere il circolo e il suo ruolo nel presentare alla comunità bergamasca i valori della sardità e delle radici soprattutto culturali della Sardegna. Anche il dibattito che riguarda il mondo dell’emigrazione sarda ci ha visti impegnati con passione ed entusiasmo, in uno sforzo che spesso ha consentito di dare un contributo di idee e di proposte. Il momento culminante e più visibile è stata certamente la sesta edizione del Premio "Maria Carta" a Siligo, con il prestigioso riconoscimento dato ad Enea Cabra di cui i mezzi di informazione della Sardegna e di Bergamo hanno dato notizia con grande risalto. C’è tuttavia una parte di lavoro più oscura, meno visibile, che non arriva all’attenzione generale per una sorta di pudore e perché di certe cose non è bello vantarsi. Si tratta di tutti quei piccoli atti che giorno per giorno vengono compiuti per fornire ai soci, e non solo a loro, piccoli servizi che in certe situazioni diventano davvero importanti perché sono atti di vicinanza, di calore, di solidarietà. Anche in questa direzione si rivolge l’attività del circolo, a volte in modo più evidente, a volte in modo silenzioso. Gianmario Virdis, già voce del Coro di Usini col quale la nostra associazione ha condiviso momenti bellissimi in Sardegna, ed oggi cantautore che si affaccia con entusiasmo nel panorama della musica sarda, ci ha parlato di Veronica, una bellissima bambina di 3 anni nata in Inghilterra da genitori sardi. Veronica non ha avuto in sorte una vita facile. Anzi, ha avuto in sorte una vita molto difficile. Per la quale combatte con tutte le energie e la dignità che le sofferenze rendono necessarie, ma anche con l’amore che tantissime persone hanno messo a disposizione per aiutarla. Si è creata così una mobilitazione spontanea e forte che avrà il suo culmine in una serata musicale che si terrà lunedì 8 dicembre ad Usini nella Chiesa di Santa Croce e alla quale parteciperanno numerosi artisti tra i quali, oltre a Gianmario Virdis, i "Tenores di Bitti" e i "Corda set Cannas". La musica, come ci dice Gianmario, non ha la pretesa di cambiare colori, suoni o profumi. Ha però un suo linguaggio universale, un linguaggio libero da barriere, che non ha confini: un linguaggio che guarda verso un mondo migliore. Il circolo "Maria Carta" non può che accogliere questo invito alla speranza ed essere vicino a Veronica, ai suoi familiari, a Gianmario e agli artisti che uniranno le loro voci e i loro suoni nella serata di Usini per aiutare una bambina bellissima. Ci saremo anche noi col cuore e, ne siamo certi, anche con i contributi dei tanti sardi che qui a Bergamo sanno molto bene che cos’è il sacrificio e cos’è la sofferenza.

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