Con decreto ministeriale del 31/3/98 e’ stato attivato in Italia il Servizio della Polizia di Stato sulle Poste e Comunicazioni. Il servizio ha sede a Roma e coordina venti compartimenti regionali, capillarizzati su tutto il territorio nazionale, coinvolgenti oltre duemila unità tra uomini e donne. Scopo del servizio è in primis quello di vigilare sulla’osservanza di leggi e regolamenti in materia di telecomunicazioni e sull’uso distorto delle tecnologie, nonché evitare che diventino veicolo di legalità. Il servizio si propone di garantire una navigazione sicura,attraverso la lotta ed il contrasto anche in forma preventiva ,di quelli che sono i rischi della rete. Tra questi rischi si possono annoverare: pedofilia on-line; grooming; accesso a siti porno; gioco d’azzardo on-line; uso smodato dei sociale network dei blog e delle chat; traffico di droga on-line; cyberbullismo; cyberstalking; frodi on line; phishing; clone di carte di credito; peer to per,ovvero scaricare musica o film illegalmente; ricatti ed estorsioni. La pedopornografia on- line,è esclusiva della polizia postale per legge. E’ stato istituito il Centro Nazionale contro la pedopornografia on line, per il contrasto e la prevenzione di tale reato. Fortemente legato alla pedopornografia è il cosiddetto grooming, che deriva dal termine inglese to groom,ovvero prendersi cura di. Nel grooming il pedofilo cerca le vittime;instaura con loro un rapporto che diventa nel tempo sempre più intimo;il pedofilo inizia a fare regali al bambino,quali oggetti o ricariche telefoniche. A questo punto,valutato il rischio che corre,decide se andare avanti o fermarsi. Il fine del pedofilo è quello di arrivare all’incontro che porta ad una violenza sessuale verso il bimbo. Il grooming è di fatto una manipolazione psicologica, nel corso della quale il pedofilo cerca di dare al bambino quello che gli manca. Spesso ciò che manca ai bambini è l’affetto e la presenza dei genitori, che troppo spesso lasciano i minori soli davanti al monitor. Tra i diritti dei bambini,dovrebbe esserci anche quello di avere qualcuno che controlli sempre cosa stanno guardando o cin chi sono in contatto. L’assenza di supervisione da parte degli adulti,rappresenta volano per gli incontri dei minori coi pedofili. La Convenzione di Lanzanate introduce il reato di pedopornografia on-line ,recepito dalla’ordinamento italiano nell’articolo 414 del cod.pen. Il reato punisce sia la detenzione che la divulgazione di materiale pedo-pornografico. Oggi è pratica comune sopratutto tra gli adolescenti,il cosiddetto sexting,ovvero l’uso di foto a sfondo sessuale. Si calcola che ben il 15.6% degli adolescenti maschi, ha ricevuto sul proprio cellulare o PC, materiale a sfondo sessuale. Per cercare di evitarne la divulgazione è stata inventata la cosiddetta snapchat,che consente di inviare foto o video,che restano sullo smartphone solo per un certo numero di secondi, prima che la visibilità venga annullata. Per contro, è stato inviato lo snaphack, che permette di salvare i documenti inviati. Per quanto riguarda il cyberbullismo, anche qui il bullo è coperto dai compagni. Mantiene l’anonimato, mentre la vittima soffre in silenzio. I ragazzi tra i 12 e 16 anni,si rivolgono ai propri genitori per denunciare le violenze da loro subite, in percentuali bassissime. Il codice penale italiano tra l’altro ad oggi ancora non punisce il reato di bullismo o cyberbullismo,che vengono legislativamente assorbiti all’interno di reati quali le molestie,le minacce o lo stalking. I rischi dei sociale network, tra i quali i più famosi sono Twitter e Facebook, che oggi conta una comunità di utenti pari ad un miliardo e duecentomila persone, pari a quelli della Cina,sono da: il rischio della violazione della privacy o della propria identità; la creazione di un profilo clone; il furto delle credenziali di accesso. Tra i reati a sfondo finanziario le frodi e le truffe online sono tra i più diffusi insieme al phishing che consiste nell’appropriazione di dati bancari sensibili,che portano spesso al prosciugamento del conto della vittima. Il rischio delle dipendenze dall’uso smodato delle nuove tecnologie, si manifesta in un fenomeno limite che conta in Giappone tre milioni di vittime. I primi casi in Italia dei cosiddetti adolescenti hikikomori, risalgono a circa tre anni fa. Sono casi limite vedono adolescenti che da tre anni vivono isolati nella loro stanza,senza mai uscire dalla stessa,neppure per mangiare. Non parlano con nessuno se non con altri adolescenti hikikomori come loro ed arrivano persino a defecare dentro una bottiglia pur di non entrare in contatto col mondo esterno. Il loro unico mondo è la rete. Per maggiori informazioni sull’argomento consiglio di visitare il sito www.polizia di stato.it. In provincia di Sassari,dalla quale scrivo fa capo al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sardegna,sede di Sassari. E-mail: poltel.SS@poliziadi stato.it. Tel:079/2821239. Fax:079/232217.
IL SERVIZIO DELLA POLIZIA DI STATO SULLE POSTE E TELECOMUNICAZIONI CONTRO I RISCHI DEL WEB: LA TUTELA DEI MINORI E L’UTILIZZO DI INTERNET
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