Una trentina di minatori della Carbosulcis ha deciso di occupare le viscere della terra di Nuraxi Figus, a Gonnesa a 373 metri di profondità. Al loro fianco, condividendo totalmente il duro gesto di protesta, il deputato Mauro Pili che ha dichiarato come con questa azione «si apre la guerra più dura per il lavoro e il futuro del Sulcis. Ho sperato sino alla fine che questo gesto estremo venisse evitato ma l’arroganza del governo nazionale e dell’Enel, che in tutti i modi si stanno contrapponendo al progetto integrato miniera – centrale – cattura stoccaggio C02, ha superato ogni limite. La lotta durissima che attende i lavoratori della Carbosulcis non deve restare isolata ma deve trovare senza infingimenti il sostegno di tutte forze politiche e istituzionali»
Il blitz in fondo ai pozzi è iniziato alle 22,30 e l’accesso ai pozzi è stato bloccato da cumuli di carbone e mezzi meccanici. La protesta è esplosa per convincere il governo a sbloccare il progetto di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone attraverso la cattura e lo stoccaggio di CO2 nel sottosuolo. I lavoratori chiedono una risposta rapida ai rappresentati delle istituzioni affinché venga fissato un incontro con i leader dei partiti che appoggiano il governo Monti, Alfano Bersani e Casini al fine di indurre l’esecutivo nazionale a dare il via libera al progetto integrato carbone-miniera-centrale elettrica. Un’azione, questa dei minatori, preceduta nei giorni scorsi, dal blocco degli accessi alla discarica di Gessi. «Si tratta della risposta più dura che questo territorio potesse mettere in campo – ha detto l’ex presidente della Regione Sardegna, Pili, – Chi conosce i minatori sa che non cederanno facilmente e che la lotta sarà durissima. Il progetto della Carbosulcis è fondamentale per rompere il monopolio dell’Enel dal territorio, uscire dal ricatto energetico che sta portando alla morte tutte le industrie energivore.
Il pericolo è che all’interno della miniera è custodito un carico di circa 350 chili di esplosivo, utilizzato dai minatori durante le lavorazioni e ora ‘sequestrato’ dagli occupanti in rappresentanza dei 463. La protesta ricorda quelle del 1984, del 1993 e del 1995, quando i lavoratori rimasero asserragliati in galleria per 100 giorni.
«E’ il momento di unire le forze – ha detto Pili vicino ai minatori – La vertenza Sulcis è unica, ha un nemico diretto, l’Enel, e un governo che non fa niente per affrontare le questioni vitali per il futuro di questo territorio». Dopo l’appello a Napolitano ora l’invito è per l’Esecutivo «Il governo venga immediatamente convocato dalla Camera per riferire su quanto sta avvenendo.- dichiara Pili -Non sono tollerabili ulteriori ritardi e silenzi complici dell’Enel»
Solidarietà e condivisione.
tutta la mia solidarietà , temo ci sia poca volontà a risolvere il problema
Nuraxi Figus Carbosulcis, occupata la miniera. Sono solidale con i lavoratori che rischiano di perdere il proprio lavoro, con quelli che lo hanno perso e con chi non e’ mai riuscito a trovarne uno.
ORMAI E’ GUERRA , ESPLODE NEL SULCIS LA RABBIA DEI MINATORI . IN RISPOSTA AL SILENZIO ASSORDANTE DEL GOVERNO MONTI TUTTO IL POPOLO SARDO DEVE REAGIRE , NON LASCIAMOLI SOLI , LA LORO BATTAGLIA E’ LA BATTAGLIA DI UN INTERO TERRITORIO ORMAI DA TROPPO TEMPO OSTAGGIO DELL’ ENEL …… UNIDOS POSSIAMO LOTTARE , UNIDOS POSSIAMO CONTARE , UNIDOS POSSIAMO VINCERE !!!
Auguro al mio Popolo Sardo, in questo momento sotto forte pressione, ogni bene…..e soprattutto che possa rivendicare la propria dignità che non è seconda a nessuno. Auguro di poter ottenere tutto il rispetto che merita per quanto d’importante ha sempre dato al resto d’Italia, anche se lei, ingrata, ci ripaga non degnandoci di considerazione, una considerazione che ci spetta di diritto, come del resto ci spetta di diritto il lavoro. E’ come se un contadino fosse lieto del buon raccolto ottenuto dimenticandosi che è grazie alle braccia e al sudore dei suoi braccianti che lo ha ottenuto.
Tutto il mio sostegno e solidarietà ai minatori scesi in miniera a Nuraxi Figus e a tutto il Sulcis.
Con la decisione dei minatori della Carbosulcis di occupare le viscere della terra ad oltre 400 metri sottoterra si apre la guerra più dura per il…lavoro e il futuro del Sulcis. Ho sperato sino alla fine che questo gesto estremo venisse evitato ma l’arroganza del governo nazionale e dell’Enel, che in tutti i modi si stanno contrapponendo al progetto integrato miniera – centrale – cattura stoccaggio C02, ha superato ogni limite. La lotta durissima che attende i lavoratori della Carbosulcis non deve restare isolata ma deve trovare senza infingimenti il sostegno di tutte forze politiche e istituzionali. Si tratta della risposta più dura che questo territorio potesse mettere in campo. Chi conosce i minatori sa che non cederanno facilmente e che la lotta sarà durissima. Il progetto della Carbosulcis è fondamentale per rompere il monopolio dell’Enel dal territorio, uscire dal ricatto energetico che sta portando alla morte tutte le industrie nergivore. E’ il momento di unire le forze. La vertenza Sulcis è unica, ha un nemico diretto, l’Enel, e un governo che non fa niente per affrontare le questioni vitali per il futuro di questo territorio. Il governo venga immediatamente convocato dalla Camera per riferire su quanto sta avvenendo. Non sono tollerabili ulteriori ritardi e silenzi complici dell’Enel.
Per quanto mi riguarda sono affianco ai minatori in occupazione e condivido totalmente il loro duro gesto di protesta.