UNDICI SCATTI PER UN PERCORSO DAL BUIO ALLA LUCE: A PALAZZO TIRSO DI CAGLIARI DAL 29 GIUGNO AL 6 LUGLIO, LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI GIOVANNI ESPA

Undici scatti per altrettanti ritratti, riflessi dell’anima, tasselli che tracciano il passaggio dal buio alla luce, metafora della conquista di un sentimento di libertà e un’ inattesa nuova felicità. Palazzo Tirso, il 5 stelle di fronte alla Darsena, a Cagliari, si apre sempre più al territorio e ospita una mostra fotografica. Si intitola “Uno sguardo, una luce”, la prima personale di Giovanna Espa. Sarà allestita nella hall e aperta al pubblico dal 29 giugno al 6 luglio. 

“La macchina fotografica è diventata la mia compagna di viaggio. Tutto parte da una diagnosi che mi ha gettata in un pozzo nero – racconta Giovanna Espa, originaria di San Basilio, residente a Quartu Sant’Elena- una patologia invalidante agli occhi. Abituata sin da piccola a dare una grossa mano in casa e poi dall’ età di 18 anni, anno del mio matrimonio, a sostenere la mia nuova famiglia – tre figlie e poi tre nipoti – mi sono ritrovata in una condizione che sentivo distante dal mio modo di essere, dover dipendere dagli altri. Sembrava la fine e invece è stato l’inizio della mia rinascita”, racconta l’artista – con queste fotografie ho voluto guardare negli occhi la patologia, per esorcizzarla e rappresentarla in forma simbolica, attraverso linee che danzano, occhi come finestre affacciate sul mondo, farfalle fluttuanti come la vita. Pian piano la diagnosi si è persino affievolita regalandomi nuovi spazi di indipendenza. Più profondamente è sorta una nuova consapevolezza sul profondo significato dell’esistenza, con la sua natura precaria, ma soprattutto la sua ricchezza e bellezza”. 

“Ancora una volta Palazzo Tirso apre i suoi spazi ai talenti del territorio, in campo non solo enogastronomico ma anche artistico e sociale – sottolinea il direttore Daniele Bassetti- uno spazio di dialogo e confronto con la città e con l’intera Isola”. 


La mostra è frutto di un progetto personale sviluppato all’ interno del corso avanzato alla scuola di fotografia di Alessandro Galimberti “La bottega della luce”. Un lavoro inizialmente esposto all’interno di una collettiva nelle sale del Lazzaretto di Cagliari. “Giovanna si è impadronita del linguaggio fotografico in maniera potente con la sua personalissima cifra a tratti surrealista, onirica e iperrealista, è riuscita a mettere insieme tanti frammenti della sua vita – sottolinea  Alessandro Galimberti, curatore della mostra- un lavoro strutturato.Ogni volto rappresenta la conquista di uno spazio di libertà. Con un uso sapiente delle inquadrature, degli elementi cromatici, ha ampliato i suoi confini, ha disegnato  una via d’uscita da un disagio per rappresentare il suo mondo di colori e a colori”.

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