LINA MERLIN, DORGALI E ALTRE STORIE DI CONFINO: IN UN LIBRO CURATO DALL’ASS. RAICHINAS E CHIMAS, IL PASSAGGIO IN TERRA NUORESE DI UNA DONNA STRAORDINARIA

Mi pare una bellissima idea che in Sardegna, terra un tempo di confino politico per i migliori del paese, oggi si voglia ricordare Lina Merlin che allora ci venne inviata per isolarla dai suoi, farla tacere e punirla del suo coraggio”. Così scrive Maria Giacobbe (1928-2024) nella sua lettera a Vannina Mulas, già sindaca di Dorgali, il 24 gennaio 2020 e riportata nel libro “Lina Merlin-Una storia di confino” Carlo delfino editore. L’opera è il risultato di un’accurata ricerca portata avanti dal gruppo di lavoro dell’Associazione Raichinas e chimas sorta a Dorgali nel 1997, guidata da sole donne. Con Vannina Mulas, coordinatrice del progetto e motore dell’iniziativa, hanno lavorato Nunzia Secci, Marina Marras e Pina Curreli che con il loro prezioso contributo hanno reso il testo una vera opera d’arte.

“Recuperare la memoria di questa straordinaria donna, madre costituente e donna della resistenza – afferma Antonella Fancello attuale presidente dell’Associazione -, vuole anche fare emergere l’animo resistente dei sardi che accolsero la donna con l’affetto e l’amorevolezza di chi le ha fatto indossare lo straordinario abito dorgalese ritratto in copertina”. 

“Il libro – dichiara Vannina Mulas -, ripercorre il viaggio umano e politico della Merlin nei luoghi dove ha patito per tre anni a seguito della sua condanna al confino: Dorgali (novembre 1926 – marzo 1927), Orune (marzo1927-luglio 1927) e Nuoro (luglio 1927-novembre 1929), ricorda la figura di questa rivoluzionaria e descrive anche la situazione socio-culturale e politica della Sardegna di quel periodo. A distanza di un secolo ne ripropone le conquiste civili e sociali di cui lei fu l’antesignana nel voler preservare e consegnare i suoi valori alle generazioni successive”.

Dorgali rimarrà per sempre il suo luogo dell’anima, dove custodirà i rapporti amichevoli intessuti con le donne del paese che l’hanno accolta senza pregiudizi e ne hanno apprezzato l’intelligenza e la correttezza. Protagonista indiscussa dei principi di libertà e di democrazia nel voler affermare i diritti delle donne, la Merlin ha speso la sua vita per gli ideali di giustizia, fervente oppositrice del fascismo rifuggiva dai compromessi con convinzione. Unica donna fra gli esiliati, l’accanimento e le vessazioni del regime non intaccheranno il suo innato carisma fatto di eleganza, grazia e femminilità.

L’Associazione culturale Raichinas e Chimas nasce anche con lo scopo di contribuire all’arricchimento dei contenuti culturali della comunità dorgalese. Tanti i temi affrontati finora: il ruolo delle donne nella società, il problema ambientale, la prima competizione elettorale al femminile. Inoltre ha curato numerosi convegni sulle figure celebri della nostra isola, quali Francesco Fancello, la Deledda, Gramsci e pubblicato diversi quaderni che raccolgono memorie collettive fino a quel momento affidate all’oralità.

Il 29 marzo scorso, il testo è stato presentato per la prima volta nella sala consiliare del Comune di Dorgali, col coordinamento di Antonella Fancello, alla presenza del sindaco Angela Testone con gli interventi di Vannina Mulas, Anthony Santilli, ricercatore ANPPIA, Laura Puppato senatrice e Lorenzo di Biase vicepresidente ANPPIA Sardegna, letture di Graziella Sale.

Questa Madre Costituente, protagonista della resistenza italiana, ha fatto parte, con altre 4 donne, dei 75 incaricati a redigere il testo della carta Costituzionale, è stata redattrice dell’art. 3 della3 sottocommissione contro le discriminazioni sessuali.

Prima e unica donna ad essere eletta in Senato nella prima e seconda legislatura, grande è stato il suo impegno politico dal ‘46 al ‘63. Sua la proposta di legge n.75 del 1948 per l’abolizione delle case chiuse che verrà approvata dieci anni dopo.

Militante socialista, non schedata in nessuna corrente perché troppo onesta e intransigente nell’affermazione dei suoi principi a difesa dei valori in cui credeva, morì a Padova nel 1979 dove si era ritirata dal 1972.

Il libro riporta le testimonianze raccolte durante gli anni di ricerca, gli atti del convegno che l’Associazione Raichinas e Chimas ha tenuto a Cala Gonone il 2 giugno 2023 e tutta la documentazione recuperata grazie anche al valido contributo di Elisa Scapicchio, Giovanni Puggioni e Sebastino Mariani.

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