INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL ROTARY CLUB DI NUORO: A TU PER TU CON MARCELLO CAREDDA

Marcello Caredda

Fare parte del Rotary per Marcello Caredda è stata una conseguenza naturale. Primogenito di Ignazio – Rotariano dal 1980 con due mandati da Presidente (anni 1994-1995 e 2016-2017), ad oggi 45 anni di appartenenza -, ha respirato l’aria del club fin dall’età di 4 anni. La sua affiliazione al Rotary è avvenuta nel 2010, vanta 15 anni di servizio all’associazione di cui ha sempre condiviso e supportato gli ideali e le attività proposte e portate avanti.

Marcello Caredda, 49 anni, vive a Nuoro dove è nato, laurea in Scienze Forestali, attualmente è funzionario presso l’Agenzia Forestas, è sposato con Chiara insegnante di Matematica e Scienze. Come il padre ha avuto due mandati da Presidente, il primo nell’anno rotariano 2014-2015, il secondo quello in corso, anno 2024-2025, che concluderà a breve.

 “E stato il club – spiega lo stesso Presidente -, a chiedermi all’unanimità di accettare il secondo mandato perché c’era un problema di numeri e non si riusciva ad indicare un’altra persona che fosse disponibile ad accettare l’incarico per una seconda volta l’incarico”.

Come ricorda la prima volta?  “È stata un’esperienza unica e coinvolgente. Mi ha dato modo di conoscere tutte quelle che sono le problematiche connesse al ruolo di guida e a farmi crescere, ma soprattutto a meglio comprendere il Rotary e quindi poter fare fronte nella maniera migliore a tutte le attività programmate”.

Attualmente quanti sono i vostri iscritti? “I soci sono 22, tutti di grande esperienza, motivati e dotati di grande spirito di servizio”.

In che modo la impegna questo ruolo? “Mi impegna su tutti i fronti: moralmente, emotivamente e fisicamente, perché occorre saper conciliare l’impegno assunto, il lavoro, la famiglia e quello che d’imprevisto si presenta nel quotidiano. Poiché sento su di me la responsabilità di fare tutto e bene, non mi sono mai tirato indietro in alcun momento, cercando sempre di affrontare le cose con responsabilità e spirito Rotariano. Ciò è stato possibile perché il nostro è un lavoro di squadra e accanto a me c’era tutta un’équipe fattiva e collaborativa che mi sosteneva ogni momento in tutte le attività da portare avanti. In ognuno di noi un sentito spirito di servizio, sorretto dalla passione, dal dovere, dalla condivisione e dal piacere di fare le cose per gli altri”.

Ha avuto qualche momento di tentennamento per il troppo impegno?  “No, mai. Fortunatamente”.

Che tipo di servizi e di attività il Club ha portato avanti durante la sua presidenza? “In generale abbiamo sempre cercato di individuare e interpretare quelli che sono i bisogni della società, ognuno di noi ha messo al servizio degli altri le proprie competenze e professionalità per andare incontro a qualsiasi esigenza della comunitàpromuovendo iniziative di solidarietà, sensibilizzazione, prevenzione e beneficenza con progetti attinenti al sociale mirati soprattutto ai giovani”.

Operativamente quali sono state le attività che ha portato avanti nel primo e nel secondo mandato.  “Nella prima presidenza, in collaborazione con tanti altri club della Sardegna, abbiamo realizzato una falegnameria per la comunità “S’Aspru” di Padre Salvatore Morittu. Agli Ospiti abbiamo chiesto di realizzare degli scaffali che abbiamo poi donato alle strutture carcerarie con una fornitura di libri. Ai carcerati abbiamo chiesto di scrivere, a loro volta, delle favole per i bambini ricoverati nel reparto pediatrico dell’ospedale di Nuoro. Favole che hanno dato vita ad un libro “Con gli occhi che ho- Storie da un vicino mondo lontano”, affinché ne potessero trarre giovamento gli uni e gli altri. Nella seconda Presidenza abbiamo portato avanti numerose attività, in media una ali mese.In collaborazione col club di Siniscola, per il 12esimo anno, a Porto Ottiolu abbiamo organizzato la manifestazione” Calici di Stelle” dove, nel far conoscere le varie peculiarità enologiche della Sardegna, abbiamo posto in essere una raccolta fondi da destinare alla vaccinazione contro la poliomielite.  All’interno del progetto “Scambio giovani” abbiamo ospitato due ragazze giunte dall’Australia e dal Perù per frequentare l’anno scolastico e allo stesso tempo e con lo stesso fine, abbiamo mandato delle nostre ragazze nuoresi in Argentina e negli degli Stati Uniti.  Abbiamo messo in atto attività di sensibilizzazione, informazione e formazione su temi ambientali e sulla prevenzione delle malattie infettive giovanili. E ancora sulle problematiche giovanili e sulla violenza di genere.  In collaborazione con Forestas e con diversi istituti scolastici, abbiamo realizzato degli interventi sull’importanza della presenza delle api sul pianeta. Quest’anno ci ha visto impegnati anche con il Soroptimist e il Comitato Monte Ortobene “Ultima spiaggia”, sulla valorizzazione delle attività turistiche ed economiche presenti sul monte omonimo.Per la seconda volta abbiamo voluto onorare la figura di Grazia Deledda, piantumando in prossimità della casa natale della scrittrice, la rosa “Belle de Sardaigne” fatta pervenire appositamente dalla Francia e creata dal famoso ibridatore Dominique Massad, “rosierista” francese contemporaneo.A breve contiamo di inaugurare i “Giardini Terapeutici” posti alla periferia di Nuoro, il cui progetto è stato approvato nel 2022 dal distretto 2080. Trattasi di uno spazio ludico e ricreativo rivolto ai giovani e ai meno giovani. Spero, quanto prima, che questo progetto possa essere realizzato almeno in parte e in seguito completato e migliorato.Di recente abbiamo accolto una delegazione di professionisti rotariani provenienti da tutto il mondo, impegnati in uno scambio professionale nei vari paesi. Abbiamo fatto conoscere loro alcune realtà culturali e artistiche del nostro territorio, l’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico), il centro cittadino di Nuoro (Giardini di p.zza Vittorio Emanuele, il colle di Sant’Onofrio, ecc.), Orgosolo, il suo Museo della seta e pranzo tipico in ovile. Per cementare il nostro rapporto di amicizia, ci siamo salutati con una cena presso il Ristorante “Shardana” di Nuoro.  Per la prima volta nella nostra città, in occasione del 25°, alcuni giorni orsono abbiamo partecipato alla “Corri Nuoro”, attività sportiva, agonistica e non, che ci ha visto presenti per promuovere la nostra associazione e lo sport fra giovani e adulti.Abbiamo voluto onorare alcuni soci che non sono più fra noi, consegnando ai familiari una targa alla memoria per ringraziali del loro impegno profuso nel club”.

Come ricorda i soci che non ci sono più?  “Con tanta riconoscenza per tutto quello che hanno fatto”.

Che cosa significa per lei la dipartita di un socio?  “La nostra è una famiglia, ogni volta che se ne va uno è una grossa perdita, specialmente i soci che si sono spesi tanto per la crescita del club, presente in città dal 1958.

Come si riesce a portare avanti tutte queste attività? “Qualsiasi attività viene svolta in regime di volontariato con quote versate dagli iscritti e con attività di raccolta fondi che vengono fatte grazie alle nostre iniziative”.

C’è qualcosa che rimpiange per non averla potuta realizzare? “La pubblicazione del libro del nostro amato socio Alberto Caocci improvvisamente scomparso nel febbraio 2016 e mai dimenticato, che tanto ha fatto per il Rotary. È un libro sulle piazze, epigrafi e monumenti della città di Nuoro. Spero che il prossimo presidente possa portarlo a termine”.

Trovate accoglienza nel proporre i vostri progetti? “Sempre una calorosa accoglienza. È molto gratificante il fatto che molte attività ci vengano richieste di anno in anno proprio da coloro che sono stati i fruitori delle nostre proposte, da qui la consapevolezza della necessità di proseguire nel nostro impegno nel promuovere numerosi progetti, certi di una proficua ricaduta sul territorio. C’è molto entusiasmo dietro ogni nostra iniziativa e questa è una forza incredibile per ripagarci delle tante fatiche profuse per fare le cose al meglio”.

Si sente soddisfatto di quello che ha fatto? “Molto. È stato un anno molto importante e di continua formazione anche per me”.

Lo rifarebbe per la terza volta? “Se fosse necessario per il club, certo, sarei a disposizione, tuttavia preferirei di no perché significherebbe che il Rotary sta crescendo e che non necessità d’impegnare sempre le stesse persone”.

Cosa augura al Club? “Sono molto contento di com’è, spero che si possa conservare con questo clima di amicizia e di condivisione per tanti e tanti anni ancora. Mi auguro che sempre più giovani vengano coinvolti nelle attività per un rinnovo generazionale e per un travaso di idee proficuo per tutti”.

E a chi viene dopo di lei? “Di fare le cose con entusiasmo che è sicuramente un ottimo volano per fare le cose al meglio”.

Cosa vuol dire essere rotariano? “Vuol dire essere portati al servizio al di sopra di ogni interesse personale”.

Fra qualche giorno si conclude la sua Presidenza, le dispiace? “Assolutamente no, perché è una fase. La ruota gira, si torna a fare il socio e a mettersi a disposizione del club pronto a sostenere quanto portato avanti da un altro presidente”.

Presidente, da dove trae tutta questa forza? “Nulla di quanto fatto mi è costato sacrificio e tantomeno fatica. Donare agli altri è per me una cosa naturale e doverosa. Voglio sottolineare che in tutto questo mio percorso rotariano mi è stata di grande sostegno morale e materiale mia moglie Chiara. Pronta a condividere ogni cosa con entusiasmo, senza mai tirarsi indietro mi è rimasta sempre accanto ad incoraggiarmi in quello che per me è stato un percorso di crescita umana non indifferente. Donare agli altri il mio tempo, le mie forze e le mie competenze, avendo al mio fianco lei e l’intero club, credo sia un privilegio unico”.

Marcello Caredda, un grande Presidente che va a chiudere il secondo mandato con lo sguardo proteso al futuro. Ecco il suo grande messaggio: “affrontare ogni cosa col sorriso significa che una buona parte di strada si è già percorsa”.

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Un commento

  1. Fatima Becchere

    Bellissima intervista. È confortante che ci siano persone così di spessore, che si impegnano per la comunità. ❤️

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