
Antonio Rojch
di LUCIA BECCHERE
In un Teatro Eliseo gremito fino all’inverosimile si è tenuta a Nuoro la prima del film “Il Criminologo”prodotto da “Atlantide film e le storie”, regia del giornalista scrittore Antonio Rojch. In sala i rappresentanti della famiglia Pinna, una troupe di 150 persone schierate nelle prime file e un pubblico proveniente da tutte le parti per tributare una standing ovation al regista che, con grande commozione, ha dichiarato: “Il mio è un lungometraggio storico-antropologico. Mi sono ispirato al “Memoriale di un penalista” di Gonario Pinna, avvocato esperto di diritto penale che, durante il periodo fascista, sfidando le milizie, incurante della incolumità propria e della sua famiglia, ha accolto nella sua casa due confinati politici: Fausto Gullo e Pietro Mancini”.
Quando le luci si sono spente per dare il via alla proiezione, nella sala aleggiava un silenzio surreale, si materializzava a tutto schermo un’immagine forte e suggestiva che catturava l’attenzione dei presenti, mentre il rumore sordo di uno sparo, quale pugno allo stomaco, coglieva di sorpresa gli spettatori lasciandoli ammutoliti e col fiato sospeso. La scena andava ad arricchirsi di pathos con l’urlo straziante dei soccorritori accorsi per prestare immediato soccorso all’uomo stramazzato al suolo sanguinante e gravemente ferito. Nonostante le cure premurose dei medici e dei familiari, sempre presenti al suo capezzale, l’avvocato Giuseppe Pinna, ex sindaco e parlamentare radicale Nuorese, vittima dell’agguato, moriva qualche giorno dopo, non prima di aver proferito alla moglie e ai figli le sue ultime volontà che racchiudevano il credo morale, giuridico e politico di un padre, marito e uomo. A loro chiedeva di custodire i valori della vita in cui sempre aveva creduto e che aveva insegnato con l’esempio prima che con la parola.
A fare da cornice alla storia la natura selvaggia di una terra bella e misteriosa, simbolo di lotte, fatiche, sacrifici e sofferenze ma anche di tante speranze per i propri figli. E’ la Barbagia di Nuoro, Dorgali, Galtelli, Loculi e Lollove, coi suoi silenzi abitati da soprusi e violenze a cui fanno da contraltare i valori di giustizia e rispetto di chi, come l’avvocato Pinna, ha saputo lottare per la difesa dei più deboli e degli onesti, molto spesso chiamati a difendersi, senza strumenti, da chi intende prevaricare i più fragili e i più deboli.
Il film, dove le vicende familiari della famiglia Pinna si fanno storia, ambientato in una Nuoro del secolo scorso, racconta la vita di Giuseppe e Gonario Pinna, padre e figlio, due avvocati penalisti che hanno fatto del loro mestiere una missione schierandosi, con convinzione, sempre dalla parte della giustizia e della verità.
Un cast di tutto rispetto quello de “Il Criminologo” dove Barbara de Rossi ha il volto di Grazia Deledda, Maurizio Pulina quello di Gonario Pinna e tanti altri che, con grande professionalità, lo hanno saputo rendere avvincente. Ad impreziosire il tutto, musiche, coreografie, fotografie, costumi e parrucco. Una troupe che ha espresso il meglio di sé sotto la sapiente guida di un regista che ha curato ogni cosa, in particolare la lingua sarda, simbolo di appartenenza ed espressione di una comunità, strumento identitario di notevole rilievo proprio in quel contesto storico. Patrimonio linguistico ereditato dai padri che richiama alla memoria storie antiche e valori ancestrali di un popolo per sua natura fiero, orgoglioso e indomito che ha saputo custodire e tramandare la propria lingua.
“Il Criminologo” merita certamente un grande successo. Il film trasmette un pezzo della nostra storia politica, economica, sociale e culturale, veicola grandi messaggi, non ultimo il convincimento che sul male trionferà il bene e la giustizia in tutte le sue forme. L’opera del regista Antoni Rojch ha come protagonista Gonario Pinna (1898-1991), antifascista nuorese, formatosi a Roma e Berlino, penalista e parlamentare socialista, scrittore e saggista che ha attraversato tutto il secolo scorso lasciando un segno indelebile come uomo e come professionista. Figura di notevole spessore, indimenticata e indimenticabile per il suo impegno politico, giuridico, civile, per il rigore morale e l’amore per la sua gente, ma soprattutto per le sue arringhe appassionate nelle aule di giustizia a difesa degli innocenti.
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Grazie Lucia Becchere bellissimo, mano e cuore emergono sempre nel tuo scrivere, grazie!
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