IL GENOCIDIO A GAZA E LA SPERANZA DI PACE NELL’OPERA DEL NUORESE PIETRO COSTA: MESSAGGIO ESPOSITIVO D’ARTE E DI UMANITÀ IN FORME E COLORI

Pietro Costa

L’istallazione con richiami al genocidio di Gaza e alla salvifica vitale speranza di pace, rappresentata dall’apertura della porta giubilare nella memoria di papa Francesco, è il forte e deciso messaggio espositivo emanato dall’opera di Pietro Costa: per tre giorni sarà visibile “voce” di sensibilizzazione e di denuncia sociale nella collocazione nuorese di Piazza del Rosario.

L’arte come gesto supremo per ricordare il senso di umanità lacerato e violato; un appello di civiltà perché si ascolti il grido di pace che sale dal cuore dei popoli in conflitto e dall’universalità che non si rassegna alla logica della morte e auspica una via di pace mondiale.

In contemporanea inaugurata anche la mostra dell’artista nuorese, titolata “Forme e colori”, nella sua casa studio (Via della Pietà, 57) e visitabile fino all’8 giugno.

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A concettualizzare l’arte e il messaggio  di Pietro Costa è la presentazione di Eugenia Cervello, che riconosce all’artista “una forza drammaturgica che mette in evidenza la condizione umana in eterno conflitto tra il bene e il male” e “la narrazione di una esperienza artistica intrisa di religiosità naturale”, dove “il rapporto tra l’uomo e la vita, tra l’uomo e la morte, tra l’uomo e la guerra come ‘fonte di esaurimento responsabile del diritto alla vita’ diventa, comunque, unità di gesto nella sua cosmogonia artistica e costante affermazione alla vita”.

L’opera su Gaza, sottolinea la Cervello, si propone “come voce di protesta che infrange quella linea rossa, simbolo di guerra e di morte, alle sue opere scultoree Guerra/Pace e Madre, intrise di un delicato lirismo e caratterizzate, nella loro essenzialità arcaica, da un sintetismo formale, custode di quel percorso interiore catartico che conduce alla Ri-nascita… o alla speranza in un mondo migliore che l’artista Pietro Costa, attraverso la bellezza dell’Arte, vuole restituire all’Umanità”.

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