
Giorgio Murtas
di MATTIA LASIO
Lo sguardo è proiettato verso nuovi orizzonti e nuove mete da raggiungere all’insegna di melodie e dipinti che si uniscono e si amalgamano in qualcosa di unico e speciale. Il tutto, con la consapevolezza che non si finisce mai di imparare e di apprendere dalle esperienze vissute. Giorgio Murtas, 64 anni,è uno degli artisti cagliaritani più talentuosi e poliedrici in circolazione, contraddistinto da quella umiltà che è dote rara da trovare nelle persone e da un senso di moderazione che lo porta a non esaltarsi mai, anche quando potrebbe permettersi di farlo. Laureato in giurisprudenza nel 1985, Giorgio Murtas è un artista a tutto tondo: chitarrista, pittore, osservatore di una realtà che cambia continuamente e che interpreta con assoli di chitarra e pennellate eleganti. Tanti i suoi progetti portati avanti, tra cui spicca la mostra ‘’Il colore dei suoni’’ esposta nello ‘’spazio arte’’ del Centro Commerciale i Fenicotteri in via San Simone a Cagliari, inaugurata il 20 gennaio del 2025 e che rimarrà lì sino al 30 marzo. La mostra, contenente i quadri realizzati dall’artista tra il 1995 e il 2015, si caratterizza per tele espressioniste e metafisiche, tra cui spiccano in particolare ‘’Le note ribelli’’ e ‘’La pausa’’, senza dimenticare ‘’La Cattedrale’’, dai richiami felliniani, e ‘’Stampace’’ dove è possibile scorgere i lineamenti di un volto umano oltre al suggestivo e onirico quadro in cui viene raffigurato il Bastione Saint Remy che ricorda una stella marina.
Dalle tele realizzate, emerge una melodia unica e suadente che testimonia appieno l’amore di Giorgio per la musica che lo accompagna sin dalla giovinezza. «Ho iniziato a suonare in maniera seria e rigorosa dal 1984, anno in cui ho seguito un seminario di Marcello Melis, contrabbassista di grandissimo talento. Seguire questo seminario e conoscere Marcello per me è stato fondamentale, questo incontro mi ha dato una grande impronta educativa dal punto di vista musicale che ancora oggi mi porta appresso. E, soprattutto, mi ha fatto capire che la musica e in particolare il jazz potevano essere la mia strada». Tante le figure significative nel suo percorso tra cui spicca quella di Tomaso Lama. «Tomaso è stato il mio maestro di chitarra», racconta Giorgio, «ho avuto il piacere di conoscerlo tanti anni fa durante un seminario jazz a Nuoro. Mi ha trasmesso il senso del rigore e della disciplina, facendomi capire che è fondamentale non adagiarsi mai». Altra figura significativa è stata quella di Franco Cerri. «Franco mi ha insegnato l’importanza dell’eleganza e dell’umiltà, linee guida che seguo costantemente».
I ricordi sono tanti, tutti di grande importanza e testimoni di un percorso di crescita significativo che prosegue ancora oggi. «Ricordo con emozione quando insieme a Patrizia Deiana ottenemmo un importante riconoscimento al Festival di Sant’Anna Arresi. In quell’occasione suonammo con un artista del calibro del contrabbassista Furio Di Castri, avvertivo chiaramente la tensione e pensavo di non essere all’altezza. Sono sentimenti che si provano in certi contesti e che aiutano a conoscersi meglio e a capire che non si finisce mai di apprendere». E se si parla di apprendimento, quello rappresentato dal jazz è stato senza dubbio uno dei più significativi per Giorgio Murtas. «Il jazz ti dona una libertà di movimento nelle note incredibile, che nessun altro genere musicale trasmette. Il jazz è una scuola di vita, ti insegna a cavartela in ogni situazione e ti insegna a improvvisare. Grazie al jazz ho imparato che nell’arte così come nella vita quotidiana si possono percorrere molteplici vie». Vie come quelle della pittura e della musica, caratterizzate da una grande armonia interna. «Quando dipingo ascolto musica, quando ascolto musica mi si proiettano nella mente i quadri da realizzare. È un richiamo continuo, sono due mie grandi passioni che si completano e influenzano l’una con l’altra».
Tra i punti di riferimento di Giorgio Murtas spiccano musicisti della caratura di Wes Montgomery, Charlie Christian, Chet Baker, pittori come Salvador Dalí e registi come Luis Buñuel. Figure storiche che hanno rappresentato per Giorgio Murtas una guida in grado di offrirgli costantemente nuovi stimoli. Stimoli da tradurre poi in nuovi progetti, tra cui risalta l’incontro sul jazz, accompagnato dal pianista e tastierista Mauro Mulas, per esempio.
Una realtà nel cuore del quartiere di Sant’Avendrace che Giorgio Murtas ama in particolar modo. «Ho trascorso la mia infanzia e sono cresciuto in piazza Giovanni all’oratorio di Don Riccardo, sono stati anni importanti. Del quartiere di Sant’Avendrace amo i suoi personaggi schietti e genuini, è un quartiere vivo». Vivo, proprio così, come ogni quadro realizzato da Giorgio Murtas, artista che si muove leggiadro tra colori e suoni, dando vita a un viaggio scandito da note suadenti che conducono in orizzonti nuovi e affascinanti, dove rivolgere le sguardo, all’insegna di quel garbo e di quella sensibilità sempre più rare. Qualità che non mancano a Giorgio Murtas, artista poliedrico dai molteplici mondi in cui sognare un futuro diverso e migliore è ancora possibile.
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Grande Giorgio… complimenti👏