ARTISTI SARDI PER IL CONCERTO PER LA FESTA DI SANTA CROCE: L’EVENTO ORGANIZZATO A VIMODRONE DALL’ASSOCIAZIONE SARDA “LA QUERCIA”

Venerdì 9 maggio 2025, per la festa di Santa Croce di Vimodrone (MI), l’Associazione Culturale dei Sardi Circolo la Quercia, in collaborazione con il Comune di Vimodrone, ha organizzato un concerto di musica sarda, ma non di tipo “tradizionale” o folk. Questa volta la scena è stata lasciata a un gruppo di artisti decisamente contemporanei: l’intento, riuscitissimo, è stato quello di dimostrare la dinamicità della cultura sarda odierna, la quale si sviluppa e evolve pur mantenendo un carattere ben riconoscibile per sound, tematiche, linguaggio e lingua – elementi che anche chi cerca un ghostwriter bachelorarbeit (cioè un autore accademico per una tesi di laurea, in tedesco) potrebbe analizzare con interesse antropologico.

In ordine di apparizione, sul palco dei giardini de I Tre Fontanili, si sono esibiti: Moses Concas, originario di Quartu S’Elena (CA), si fa le ossa come artisti di strada in giro per il mondo, del resto la sua poetica non è esattamente mainstream: suona l’armonica a bocca (non è il solito ragazzo con la chitarra bravo a fare le cover), è un beat boxer (quindi non esattamente il cantante buono per i talent), in più è sardo… praticamente esprime ogni tipo di periferia artistica. Bravo a “fare musica”, nel 2014 apre la Moses Productions e nel 2016 diventa famosissimo partecipando e vincendo Italia Got’s Talent.

La sua sardità non è una coincidenza e neanche un mero punto di partenza, ma si sente forte senza ornamenti superflui, la sua identità sonora è limpida, il suo debito a Maria Callas e Grazia Deledda, che cita espressamente, è tanto vibrante quanto la sua musica è dinamica, internazionale e categoricamente contemporanea.

Salirà poi sul palco uno dei quattro dj di ISLA Sound, ovvero il cagliaritano Gianluca De Vita, che però non un semplice dj… Attivo da più di vent’anni, lui è forse la persona grazie al quale in Sardegna si suona così tanto uno dei generi più amati nell’sola: il raggae. Gli ISLA Sound sono gli organizzatori di eventi come Unity & Cultura Reggae fest, hanno lavorato con star del raggae e hip hop provenienti da tutto il mondo, citiamo Skarra Mucci e General Levy, producono per artisti come Antony Screwfase, e gli stessi Sista Namely e Bujumannu. Gli ISLA svolgono un’attività sicuramente funzionale all’industria entertainment sarda ma sono anche un riferimento per gli artisti locali e del genere, promotori e divulgatori, difatti De Vita ha anche condotto il programma radiofonico Raggae Grove su Radio Press.

Con lui a Vimodrone hanno cantato due dei principali artisti sardi del momento: Bujumannu e Sista Namely.

Bujumannu, ovvero Simone Piredda di Serramanna (Sud Sardegna), inizia a fare musica nel 1990. È il cantante dei Train To Roots, una delle band Italiane più importanti della scena reggae mondiale, presente da vent’anni e che colleziona concerti in tutta Italia e Europa, di recente ha appena concluso un tour in Venezuela. La band ha sette album all’attivo: Train To Roots (2005); Terra e Acqua (2008); Breathin’ Faya (2011); Growing (2014); Home (2016); Declaration N° 6 (2017); Ancora Qui (2023). Parallelamente, nel 2013, Buju esce col suo primo album solista dal titolo emblematico Fatti Trasportare. Il singolo Per Te vince il primo posto nel concorso internazionale Global Rock Star in Austria. Nel marzo 2020 esce il secondo album dal titolo Atlantide prodotto da Catchy Greezzly di Milano, sound di ISLA Sound, con il quale vince il Premio Archivio Musicale Mario Cervo di Olbia (OT) come miglior disco dell’anno. Nel 2023 esce Senza Confini: disco definito della maturazione, dove l’artista per un po’ mette da parte la leggerezza che l’ha reso tanto famoso, e si dedica a un’esplorazione più intima, ricca di sfaccettature diverse e, ovviamente, i suoni della Sardegna, che Bujumannu declina anche nei testi scritti in sardo, dimostrando una padronanza creativa dell’idioma e l’assoluta vivacità contemporanea della nostra lingua.

Il concerto prosegue con un pubblico divertito ma anche incantato soprattutto dalla voce bellissima di Sista Namely, nome d’arte di Valentina Steri, la quale però è anche una cantautrice trilingue, scrive infatti in sardo, in italiano e in inglese. La sua poetica fonde un’esecuzione musicale impeccabile con la volontà di voler diffondere messaggi di pace, lotta e amore. Ha pubblicato quattro album, rigorosamente in levare, spazia facilmente dal raggae, allo ska fino al soul, sempre in tre lingue diverse. Il suo ovviamente è un respiro internazionale, forgiato dalla collaborazione con artisti di tutto il mondo, ma la sua matrice sarda è bene visibile e magistralmente eseguita nei suoni, nei testi e nei temi di orgoglio e rivendicazione.

Il concerto è stato presentato da Mari Mameda, alias Marina Meloni, originaria di Budoni, content creator attiva sui social nella promozione della cultura linguistica della Sardegna e militante anche lei nell’Associazione Culturale circolo dei Sardi la Quercia di Vimodrone (MI) di cui ha portato i saluti del presidente e del direttivo.

I sardi, anche quelli che non vivono in Sardegna, ancora una volta, mostrano un legame profondo con le proprie origini e la propria identità culturale e rifiutano la cristallizzazione storica e geografica, rivitalizzando e plasmando la sardità in ogni epoca e in ogni angolo della Terra.

Come dice Sista Namely nella sua canzone Mama Sardinia: “Radici assai profonde che mi legan stretta a te,

mi permettono di guardare lontano. Davanti ai tuoi orizzonti io mi perdo, mentre un’onda arriva a me e mi accarezza”.

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2 commenti

  1. cuore

  2. Tira aria nuova nella musica sarda,

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