A 104 ANNI DA POCO COMPIUTI, CONDUCE UNA VITA FAMILIARE AUTOREVOLE E RISOLUTA: TZIA PASCA CHERI, ULTRACENTENARIA DI SARULE

Pasqua Cheri nata a Sarule il 1° marzo 1921, minore di 4 figli di padre massaju pastore e madre casalinga, ha frequentato fino alla quarta elementare. Da piccola giocava nel vicinato coi compagni ma spesso andava in campagna dove il padre “faceva di tuttoracconta -, e tutti in famiglia davamo una mano. Allora si ubbidiva e nessuno osava sottrarsi agli ordini dei genitori”.

Era ancora una bambina quando per la prima volta ha indossato sa vardettedda, sa brusa e sa varda come tutte le donne sarulesi ma si è sempre rifiutata di vestire il costume tradizionale “Mia mamma ce l’aveva ma io non l’ho mai voluto portare”.

Aveva 26 anni quando, il 26 giugno del 1946, nella chiesa di san Michele Arcangelo in Sarule, ha sposato Juvanne (Giovanni) Mossoni che di anni ne aveva 43. “Lo conoscevo da sempre – spiega -, perché mio vicino di casa, Era alto, bello e bonu, non li podia narrare nudha nesciunu. Faceva su mastru ‘e ferru ma lavorava anche la campagna. Era un grande traballadore, achia totu, qualsiasi cosa si faceva in casa, era sempre dispobinile ad aiutare. Mi trattava bene, era amorevole con tutti”. Nato nel 1903, maggiore di Pasca di 18 anni, Juvanne è scomparso nel 1975 a 72 anni a seguito di un arresto cardiaco. Dal loro matrimonio sono nati 3 figli, un maschio e due donne e oggi, la nostra nonnina vanta otto nipoti e tre pronipoti che vanno spesso a trovarla, compatibilmente coi loro impegni si studio e di lavoro.

All’età di sei anni, tzia Pasca è rimasta vittima di un grave incidente. Un ordigno dall’apparente forma di un pennello, contenuto in una scatola di pennarelli, è esploso fra le mani del cognato, il maestro Michele Cocco. Lui ci ha rimesso due dita, lei ha totalmente perso la funzionalità dell’occhio destro.

Tuttavia questo fatto non ha per niente condizionato la sua esistenza trascorsa sempre serenamente e tuttora il suo viso è illuminato da due occhi chiari e cristallini come le acque di un ruscello. Ha educato i figli alla fede e all’obbedienza, ha tirato su i figli della sorella con la quale ha vissuto prima di sposarsi e ha badato ai nipoti quando la figlia era assente per lavoro, insegnando loro perfino la tabellina. Amava tanto i bambini e s’intratteneva con loro a fare la maestra.

Corporatura esile e minuta, sguardo vigile, affettuosa e pronta al sorriso, in realtà maschera bene un carattere forte. Ancora oggi è lei a decidere in casa, tipica donna barbaricina è lei che conduce, esercita la sua autorevolezza e se possibile fa quello che le pare. Durante il secondo conflitto mondiale, quando il marito fu richiamato, non ha mai fatto mancare nulla ai figli. La sua era una famiglia di grandi lavoratori, una piccola azienda autosufficiente che produceva di tutto. Nella vita ha sempre faticato tanto, a casa faceva il pane, la pasta fresca e tesseva al telaio settiu. Una sua costane passione: curare i fiori.

Per la puntura di una zecca è stata ricoverata un paio di giorni con febbre alta e un brutto eritema, poi dimessa senza conseguenze. Già ultraottantenne, a seguito di una rovinosa caduta ha riportato la frattura all’anca e dopo la rimozione del gesso si è ripresa senza riabilitazione. A novantacinque anni ha subito l’intervento di cataratta all’occhio sinistro e nel 2020 ha contratto il Covid, superato senza nessuna complicazione. Con diffidenza rifiuta i farmaci, li controlla e li nasconde perché “mi uccidono”, si giustifica. Fino a qualche anno fa è stata molto attiva e ancora oggi, seppur lentamente riesce a camminare da sola.

Tzia Pasca ha sempre condotto una vita sana e un’alimentazione rigorosa, cibi semplici e genuini. La sua è una famiglia longeva, tutti i suoi fratelli sono scomparsi ultranovantenni.

Ha festeggiato alla grande i suoi cento anni con i familiari, il parroco don Luigino Monni, il sindaco Paolo Ledda e tanti amici e parenti. A lei è pervenuta anche la pergamena con gli auguri e la benedizione del Papa.

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3 commenti

  1. Enrica Boi Maccioni

    Complimenti 🌹🌹🌹

  2. Graziella Possidoni

    Complimenti

  3. Susanna Meloni

    Zia Pasca♥️

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