LA CELEBRAZIONE DELLA VITA E DELLA MUSICA DEL MAESTRO LUIGI LAI, IL SIGNORE DELLE LAUNEDDAS. A MURAVERA IN OCCASIONE DELLA 51ESIMA SAGRA DEGLI AGRUMI

da sinistra: Luigi Lai, Gabriele Congiu, Stefania Angius e Giancarlo Bulla

A Muravera la 51ª Sagra degli Agrumi si è aperta con un evento speciale: la celebrazione della vita e della musica del Maestro Luigi Lai. Nella sala consiliare “Piero Loddo”, gremita di cittadini e ospiti, il suono antico delle Launeddas ha dato voce a una storia straordinaria, quella di un uomo che da quasi novantatré anni cammina al fianco della tradizione sarda.

La presentazione del libro “Luigi Lai – Maestro di Launeddas”, scritto dall’autore e editore Gabriele Congiu e pubblicato da Beranu Edizioni, ha inaugurato i festeggiamenti con un momento carico di emozione e partecipazione. Non una semplice biografia, ma una testimonianza di vita, arte e passione raccontata dallo stesso protagonista, che ha saputo toccare il cuore dei presenti.

Ogni parola, ogni ricordo emerso durante l’incontro raccontava la straordinaria parabola di un bambino di San Vito, che, incantato dal suono di tre canne suonate da un pastore, trovò nella musica delle Launeddas il suo destino. Da allora, Luigi Lai non ha mai smesso di camminare: ha studiato con i grandi maestri, ha suonato nelle piazze, ha vinto concorsi, ha inciso dischi con artisti come Angelo Branduardi, ha portato la sua arte nei cinque continenti.

Il momento più toccante della serata è arrivato quando il Maestro ha eseguito il Requiem, una sua composizione già suonata davanti a Papa Giovanni Paolo II nel 1985, e ora dedicata alla memoria di Papa Francesco. Un’esecuzione intensa, capace di unire in un solo respiro tutti i presenti, in un silenzio carico di gratitudine e commozione.

Durante l’incontro è stata consegnata a Luigi Lai una targa di riconoscimento per una vita dedicata a custodire e tramandare uno dei patrimoni più antichi della Sardegna. A premiarlo, a nome della consulta anziani di Muravera, il giornalista Giancarlo Bulla.

Nonostante l’età, Luigi Lai ha mostrato energia straordinaria, rispondendo alle domande con ironia e profondità.

La sua storia è quella di chi ha trasformato la fatica in arte, di chi ha saputo parlare al mondo con la voce delle proprie radici. Non a caso, due anni fa, l’Università Alma Mater di Bologna gli ha conferito la laurea ad honorem, un riconoscimento mai prima assegnato a un musicista di tradizione orale.

Così, sulle note delle sue canne, è iniziata la 51ª Sagra degli Agrumi: non come una semplice festa, ma come un abbraccio collettivo alla memoria, alla bellezza, alla nostra identità.

Per Luigi Lai, il suono non è un mestiere, è respiro.

E finché avrà fiato, le sue Launeddas continueranno a parlare al mondo.

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Un commento

  1. Tristezza infinita 🙏😢

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