
di MARIA LUISA PORCELLA CIUSA
La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto nel cuore dei fedeli di tutto il mondo, ma in Sardegna il dolore è accompagnato da un ricordo particolarmente vivo e toccante. L’isola ha sentito da sempre una vicinanza speciale con il Pontefice argentino, non solo per motivi spirituali legati alla Madonna di Bonaria, ma anche – e soprattutto – per il suo sguardo attento e partecipe verso i problemi sociali che affliggono la regione.
Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha più volte alzato la voce in difesa degli ultimi, dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori dimenticati. E proprio in Sardegna, terra che ha conosciuto profondamente la crisi economica e le sue conseguenze, il suo messaggio ha trovato un’eco potente.
Il 22 settembre 2013, Francesco fece tappa a Cagliari per rendere omaggio alla Madonna di Bonaria. Ma quella che sarebbe potuta essere una visita puramente devozionale si trasformò in un evento sociale di grande intensità. Davanti a migliaia di persone, ascoltò le testimonianze di operai in mobilità, giovani disoccupati, madri preoccupate per il futuro dei figli.
Fu in quell’occasione che pronunciò parole rimaste scolpite nella memoria collettiva: “Questo sistema economico non ce la fa più, dobbiamo cambiarlo. Non possiamo più accettare un’economia che uccide.”
E ancora: “Non rassegnatevi alla disoccupazione, non perdete la speranza. Il lavoro è dignità.”
Papa Francesco non dimenticò mai la Sardegna. Anche a distanza, in occasione di crisi aziendali, vertenze sindacali o situazioni di disagio estremo, non mancavano messaggi di vicinanza e solidarietà. Le sue parole, spesso rilanciate da vescovi e parroci sardi, diventavano strumenti di conforto e, al tempo stesso, di denuncia. In più di un Angelus, il Papa ha ricordato le periferie d’Italia – tra cui l’isola – come luoghi da non abbandonare, dove la politica e le istituzioni devono tornare a farsi presenti.
Oggi che il Papa “venuto dalla fine del mondo” è tornato alla Casa del Padre, la Sardegna lo ricorda con affetto, gratitudine e commozione. Il suo insegnamento sociale resta una bussola per credenti e non credenti: una chiamata alla giustizia, all’equità, alla dignità umana. In un momento in cui l’isola continua a fare i conti con povertà, spopolamento e disoccupazione, il pensiero e l’eredità di Papa Francesco rappresentano un invito a non arrendersi. “Mai perdere la speranza, mai chiudere le porte al futuro.” Così parlava Francesco. Parole che, ora più che mai, suonano come una benedizione.