di LUCIA BECCHERE
Quinto di sette figli di Salvatore e Battistina, Stefano Cugusi, nato a Fonni il 28 novembre 1924, dopo le elementari e qualche anno di avviamento, ha lavorato per sette anni nel negozio di tessuti della famiglia Meloni, ha collaborato in seguito con la madre titolare di un esercizio alimentare. Col padre veniva spesso a Nuoro per rifornire la merce dai Devoto, affrontando viaggi estenuanti col carro a buoi, spesso sotto la neve, con pranzo al sacco e pernottamento all’addiaccio.
Arruolato dal gennaio ‘43, di stanza Cagliari sotto i bombardamenti, ha fatto ritorno a casa nel ‘46.
E’ stata proprio la madre a farlo assumere nel 1962 come magazziniere presso lo stabilimento di Piazza Italia dai Devoto con i quali intratteneva rapporti commerciali di fiducia. Nello stesso anno Stefano ha sposato Giuseppina Mureddu, una ragazza fonnese di 14 anni più giovane e con lei si stabilì in città. “I Devoto – racconta il nostro centenario -, persone di valore come poche, mi volevano bene e in me avevano riposto la massima fiducia. Nonostante siano trascorsi tanti anni, ricordo con immutato affetto Commendatore Pippo, il mio datore di lavoro, che ho sempre stimato. Nella loro ditta ho lavorato fino al pensionamento avvenuto al 60esimo anno d’età e qualcosa in più perché non si trovava un sostituto”.
Anche Riccardo Devoto, figlio di Pippo e oggi imprenditore affermato, non ha dimenticato signor Stefano, lo ricorda “Bravissimo, discreto e onesto, un uomo d’altri tempi. Aveva il settore delle caramelle e quando ero piccolo mi dava le pietre di zucchero che a me piacevano tanto. Nonostante fosse un dipendente, io gli davo del lei mentre lui mi dava del tu. In quanto persona anziana gli dovevo portare rispetto, questo mi aveva insegnato mio padre”.
Stefano Cugusi non ha mai scordato il giorno delle sue nozze a Fonni, lei 24 anni vestiva il costume tradizionale, lui 38 in abito civile. Felice? “Udi a brincare – confessa -. E’ stata una bella festa in famiglia e dopo è venuto anche il viaggio di nozze a Roma. Mia moglie era bella sempre, fino al giorno in cui mi ha lasciato. E’ stata l’unica donna della mia vita, allora i sentimenti erano solidi”.
Dopo il pensionamento, si è dedicato a coltivare l’orto a Testimonzos, tuttavia Fonni, dove andava sempre a trovare i parenti e la domenica giocava a carte con gli amici, gli è rimasto nel cuore con l’orgoglio di essere fonnese. Carattere mite e riservato, non troppo espansivo. Tuttavia ironico e dalla battuta facile.
Stefano Cugusi il giorno del matrimonio
Da piccolo ha rischiato l’amputazione di una mano per averla incastrata in un rullo livellatore trainato dai buoi mentre con gli amici lo spingeva per gioco, ne riporta ancora una vistosa cicatrice. Durante la sua lunga vita ha contratto la broncopolmonite, la malaria, la pancreatite, di recente il Covid, la cataratta e per il distacco della retina è stato sottoposto ad immediato intervento. Nonostante abbia avuto delle problematiche importanti, Stefano Cugusi è un centenario vigile e efficiente con qualche lieve deficit uditivo e di deambulazione. Un recente scompenso cardiaco, lo ha limitato nelle sue azioni quotidiane. Fino a poco tempo fa, ogni giorno faceva la sua piccola passeggiata e prendeva il caffè al bar in compagnia dell’amico Nicola, leggeva tutto quello che gli capitava fra le mani, compreso il nostro giornale L’Ortobene, quotidiani, qualche libro, divorava settimane enigmistiche e poiché appassionato di geografia, teneva sempre a portata di mano un piccolo atlante che consultava di continuo. Tifoso del Cagliari ma da vero sportivo seguiva tutte le partite, il giro d’Italia e il tour de France. Ha praticato la pesca a canna e coi fili colorati realizzava delle mosche che usava come esca e poi ancora, una foto lo ritrae giovane mentre scia con gli amici a Monte Spada.
Ha festeggiato sereno il compleanno in famiglia circondato dai suoi tre figli che oggi lo accudiscono con tanta premura, due nipoti e tre pronipoti. A loro ha augurato di raggiungere il suo traguardo di vita e anche oltre.
Auguri