
di DANIELA PABA
Non solo 25 novembre, riflettori accesi sulla violenza di genere tutto l’anno:
Al festival “DiVerso” la presentazione del libro “La grotta della vipera” di Clara Murtas
Carmìna Conte: “Non solo 25 novembre, riflettori accesi sulla violenza di genere tutto l’anno”
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“Non c’ è solo il 25 novembre. Non basta una data celebrativa. I riflettori sul contrasto alla violenza di genere devono restare accesi tutto l’anno”. Con questa motivazione le associazioni Coordinamento 3 e La Casa Rosa ospitano per il prossimo appuntamento del Festival internazionale della lettura sociale “DiVerso” il libro “La grotta della vipera”. In questo romanzo Clara Murtas, autrice, cantante, attrice, indaga l’universo femminile con una storia ambientata in una Sardegna fantastica e senza tempo. Protagoniste, Atilia Pomptilla, nobildonna romana morta per aver donato la sua vita in cambio di quella del suo sposo, e Teresa, giovane cagliaritana vittima di femminicidio. Attraverso il dialogo serrato tra le due donne lontanissime tra loro come classe sociale, età ed epoca storica, l’autrice prova a svelare i meccanismi della cultura patriarcale. L’ appuntamento è mercoledì 11 dicembre alle 16:30 alla Biblioteca della Regione, in viale Trieste 137 a Cagliari. Modera l’incontro Carmìna Conte, Presidente Coordinamento 3 Donne di Sardegna. Sono previsti i saluti istituzionali di Ilaria Portas, Assessora regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Intervengono Maristella Casula presidente de La Casa Rosa, Giovanni Manca, Edizioni Abba. Dialoga con l’autrice la giornalista Maria Paola Masala che ha firmato la postfazione assieme a Nadia Angelucci. Letture di brani scelti saranno a cura dell’attrice Isella Orchis. È previsto poi, a fine serata il Firma copie con l’autrice. “Il Festival Di verso, itinerari letterari e storici dell’identità propone una serie di incontri sullo scottante e tristemente attuale tema della violenza di genere – sottolinea Carmìna Conte – ma l’impegno deve essere quotidiano, 365 giorni l’anno. Per questo abbiamo scelto una data diversa dalla ricorrenza che si celebra ogni anno. Per rimarcare la necessità di tenere sempre alto il dibattito e il confronto su questo dramma e proporre insieme strategie e soluzioni”.