TRE VOLUMI PER LE ELEMENTARI APPROVATI PER LA COMMISSIONE MINISTERIALE DEL 1924: A CENT’ANNI DAGLI ESERCIZI DI TRADUZIONE SARDO-ITALIANO A SCUOLA

Correva l’anno 1924 quando la Casa editrice scolastica Luigi Trevisini di Milano pubblicava tre volumi di “Sardegna Nostra” rispettivamente per le classi 3-4-5 elementare, autori Proff. S. Deledda-L. Bianco. I libri, di cui oggi se ne trova solo qualche rara copia, contengono gli esercizi di traduzione dal dialetto sardo all’italiano, approvati dalla Commissione Ministeriale in conformità dei programmi ottobre 1923, dal 1922 al 1924. Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile (1875-1944).

“Abbiamo apprestato per i fanciulli sardi – recita la prefazione – questa piccola raccolta di fiori di lingua e d’arte che, se non ci inganniamo, mostrano almeno i segni essenziali, dell’unità spirituale della stirpe, attraverso la sua millenaria saggezza”.

L’intento era non solo quello di scegliere materiale che servisse a stabilire facili confronti con l’italiano, ma “si è cercato di dare un’immagine sia pure pallida, di quanto il nostro popolo, nella varietà dei suoi dialetti, ha meditato, cantato e fantasticato; e in tal modo ci siamo proposti di riconfondere l’anima isolana alla genuinità delle sue espressioni con quella più vasta, l’anima della Gran Madre.

I testi selezionati contengono pagine di fede a completamento degli insegnamenti di religione, giochi, racconti, fiabe, filastrocche, cantilene, indovinelli, canti storici, lirica d’arte e di popolo, leggende, novelline e proverbi di contenuto formativo ed educativo, escludendo racconti o fiabe finalizzati allo svago, spesso morboso e all’immaginazione, che avrebbero minato i fini educativi obiettivo principale dei nuovi programmi.

Per quanto riguarda la lirica d’arte, genere letterario che esprime in modo soggettivo il sentimento dell’autore e attraversa epoche e luoghi, vengono riproposte le poesie di Gavino Pes (1724-1795), di Pompeo Calvia (Sassari 1857-1919) il primo grande poeta di Sassari presente con la poesia “Aliba secca” (oliva), di Sebastiano Satta (Nuoro 1867-1914), presente anche il maestro Antioco Casula (Montanaru) (Desulo 1878-1957) con “Desulu” componimento fortemente identitario dove canta il suo fiero paesello, de “sos fizos castanzeris pienos d’energia/chilcan in donzi parte sos balanzos/cun cuddos cadditteddos fortes, lanzos/giran s’Isula nostra ventureris/e umiles naran:- Eh castanza! E chie comporat truddas e tazzeris”.

Nella prefazione al 1 volumetto di “Sardegna Nostra” si ringrazia Montanaru per aver consentito il diritto di riprodurlo, tuttavia è doveroso ricordare il suo alterco alquanto esemplare con il giornalista dell’Unione sarda Gino Anchisi che affermava: “morta o moribonda la regione – come d’altronde proclamava il regime -, morto o moribondo il dialetto che della regione era “l’elemento spirituale rivelatore”.

Casula, nel suo argomentare, aveva posto per la prima volta nel secolo XX la questione della lingua come “una pratica di resistenza culturale endogena a modelli culturali esogeni”. Per il poeta desulese il repertorio linguistico nelle scuole sarebbe stato necessario per mantenere una “personalità sarda” e allo stesso tempo riconquistare “una dignità” percepita come perduta.

Casula scriveva nel suo Diario che “il risveglio culturale della Sardegna poteva nascere solo dal recupero della madre lingua” profetizzando anche che “la lingua dei padri sarebbe diventata la lingua nazionale dei sardi.

Nella compilazione dell’operetta dove al testo in dialetto segue quello in italiano, gli autori sostengono di essere stati guidati nella scelta da un sentimento di profondo amore per la nostra Isola. Nel contempo si affidano al giudizio dei maestri per stabilire se lo scopo è stato raggiunto nella speranza che, in una eventuale seconda edizione, si potessero avvalere della loro “fattiva collaborazione fatta di consigli e suggerimenti frutto della loro esperienza acquisita nelle scuole”.

https://www.ortobene.net/

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *