LETTERA AI SARDI: LA GOVERNATRICE SPIEGA LA POSIZIONE DELLA REGIONE SULLA QUESTIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Sottovalutare la pericolosità della disinformazione sarebbe un errore perché la forza di un popolo sta anche nella sua conoscenza delle cose e nella sua capacità di ragionare e giudicare, di prendere delle decisioni conseguenti e di metterle in pratica.

La disinformazione mina alla base questo fondamentale principio, perché da informazioni false derivano ragionamenti corrotti, decisioni sbagliate e, potenzialmente, azioni pericolose. Primo chiarimento (per l’ennesima volta): il Decreto Todde-Draghi non esiste. Non ho firmato né dato nome ad alcun decreto. Ho già smentito più volte e denunciato chi mente nell’attribuirmi ruoli e responsabilità che non avevo e non avrei potuto avere. La cosa inizia ad essere ridicola e a rendersi ridicolo è chi, nonostante le mie spiegazioni e gli atti pubblici che avvalorano ciò che dico, continua a scrivere sulle mie presunte responsabilità.

Colgo comunque, per dovere di trasparenza e per la comodità di chi legge, l’occasione per puntualizzare nuovamente ciò che realmente è accaduto. Ero viceministra al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) durante il governo Draghi, con Ministro Giorgetti e con delega alle crisi industriali. Inoltre, seguivo i lavori del CITE, il Comitato per la Transizione Ecologica, con delega alle grandi aziende energivore. La mia delega al CITE non mi dava alcuno strumento per intervenire sui cosiddetti Decreti Draghi. Il Decreto in questione non è mai passato per il CITE ed è stato discusso e approvato direttamente in Consiglio dei Ministri senza mai passare dal MISE di cui ero viceministra. Perché non si parla mai dei ministri della Lega o di Forza Italia che sedevano in Consiglio dei Ministri e si accusa invece una viceministra senza deleghe attinenti e quindi senza strumenti per intervenire in qualche modo?

Chi mi accusa mostri le carte a supporto delle sue tesi. La diffamazione è una pratica vile e fin troppo semplice, oltre ad essere un reato. Quello che in tanti identificano col nome di Decreto Draghi ha addirittura ricevuto, durante il governo Solinas, il benestare della Regione Sardegna mediante un’intesa in Conferenza Unificata datata 13 ottobre 2021, conferenza in cui, per giunta, il coordinamento tecnico era presieduto dalla stessa Regione Sardegna. Sarebbe poi opportuno ricordare che quel decreto è stato uno dei principali motivi della crisi che ha portato alla caduta del governo Draghi. Da quanto sopra si capisce che chi mi accusa non si è informato a sufficienza – e già questo dovrebbe far riflettere se le persone in questione svolgono un qualche ruolo di interesse pubblico – oppure è semplicemente in malafede. Lascio a chi legge il compito di decidere chi inserire nel primo e chi nel secondo gruppo, ma non ci possono essere ancora dubbi sul perimetro delle mie responsabilità quando ero viceministra al MISE.

Arriviamo però al secondo chiarimento che mi pare necessario, e cioè al famoso articolo di cui alcuni sedicenti esperti si stanno riempiendo la bocca in questi giorni. L’articolo 20, comma 7 del D.LGS (decreto legislativo) n.199 del 2021 (cosiddetto decreto Draghi) recita: «Le aree non incluse tra le aree idonee non possono essere dichiarate non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, in sede di pianificazione territoriale o nell’ambito di singoli procedimenti, IN RAGIONE DELLA SOLA MANCATA INCLUSIONE NEL NOVERO DELLE AREE IDONEE».

Il significato di questo importante passaggio è che le aree non idonee vanno identificate in maniera puntuale, oggettiva, motivata e documentata e non è possibile identificare in maniera generica come non idonee tutte le aree non ricomprese tra quelle idonee. Per far sì che vengano riconosciute delle aree non idonee, bisogna quindi che la Regione le individui con i criteri appena citati, e non solo per differenza rispetto alle aree identificate come idonee. Questo è il significato reale del comma 7, che alcuni continuano volutamente a riportare solo in parte, alterandone così il senso.

Così si fa solo disinformazione e terrorismo psicologico, e lo si fa sulla pelle dei sardi che diventano inconsapevolmente strumenti di chi persegue interessi propri che non coincidono certo con quelli della Sardegna e dei sardi. La Giunta regionale e gli uffici della Regione stanno lavorando senza sosta alla stesura della mappa delle aree idonee e abbiamo già organizzato e tenuto diversi incontri con i sindaci, con i comitati e con tutti i portatori di interesse coinvolti nella definizione delle aree idonee.

La Regione, per concludere, non solo individuerà le aree idonee, ma individuerà chiaramente e con precisione anche quelle non idonee all’istallazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili. Faremo il nostro lavoro fino in fondo e non permetteremo, a differenza di chi ci ha preceduto negli anni, che la Sardegna venga ancora calpestata e svenduta.

Da ora in avanti mi auguro che chi continua a diffondere menzogne trovi in chi legge non una spalla, un alleato, ma delle persone informate e consapevoli in grado di riconoscere i tentativi di disinformare e di combatterli, smentendo così lo stereotipo dei sardi “pocos, locos y mal unidos” e contrastando chi cerca costantemente di dividerci per continuare a fare indisturbato i propri interessi. Stiamo uniti, perché solo uniti riusciremo a difendere i nostri diritti e a tutelare il nostro territorio.

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10 commenti

  1. Salvatore Locci

    Dei commenti della todde i sardi nn sanno che farsene se ha gli attributi signora presidente si dia da fare per bloccare tutto , no bisogna individuare altri siti bastano e avanzano gli impianti già installati, diversamente si dimetta

  2. GRaziella Asunis

    tipico…non potevamo aspettarci altro!!

  3. Salvatore Locci

    ha notato come e brava a scaricare le colpe sugli altri senza assumersi un briciolo di responsabilità

  4. Graziella Asunis

    apposta ho detto tipico di un certo partito. Ogni volta che la sento parlare mi riempio di bolle.. senza dimenticare che abbiamo avuto un governo nazionale a guida pentastellato nel periodo peggiore che ci poteva capitare..ora con questa nel governo regionale con quest’altra disgrazia che ci sta cadendo addosso. Mi fermo perché se no mi bloccano😡

  5. Salvatore Locci

    condivido appieno il.suo discorso e nn aggiungo per evitare di farmi bloccare, le voglio solo dire che a Pratobello bloccarono tutto alcune signore cn i bambini e un gregge di pecore, un un’ufficiale disse a un pastore contro lo stato nn potete fare niente il pastore rispose noi siamo lo stato e noi blocchiamo tutto e così fu la storia ci insegna

  6. Salvatore Locci

    questa signora ci sta prendendo in giro a tutti i sardi se abbochiamo siamo dei cretini bisogna scendere in piazza e con maniere civili ed educate far bloccare tutti i

  7. Fulgida Deiana

    Non spiegare niente abbiamo capito che ti sei venduta alle multinazionali

  8. Giovanni Pinna

    SPIEGA? facesse.

  9. Alberto Banchero

    Chiara e esaustiva

  10. Del RDC SARDO ancora nemmeno l’ombra. Nemmeno ne parla !!!
    E la gente non sa come mettere un piatto di pasta in tavola.
    Nel frattempo si mette a parlare di queste rinnovabili che di sicuro non è una priorità rispetto alla povertà.
    A lei però lo stipendio arriva e anche salato.

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