museo delle maschere
La cultura è uno degli attrattori turistici più potenti a livello internazionale, in grado di mobilitare viaggiatori da ogni parte del mondo attraverso arte, design, musica, architettura, archeologia. L’Isola ha un patrimonio da non far invidia a nessuno e musei sparsi per il suo territorio che si aprono al contemporaneo o raccontano la sua storia millenaria attraverso le tracce lasciate dall’uomo. Nuoro è una città con diversi musei che vale la pena visitare. Ad esempio il Man, che negli anni si è ritagliato uno spazio importante a livello nazionale con una serie di mostre in grado di raccontare non solo le espressioni migliori della cultura nell’Isola ma anche di attirare esposizioni di artisti di rilevanza mondiale. Attualmente è in corso una mostra importante dedicata al genio di Matisse e proprio venerdì ne inaugurano due nuove: Le montagne incantate, con i lavori di tre artisti svizzeri e tre sardi (Giaime Meloni, Elena Muresu, Marco Useli) frutto di uno scambio di residenze tra l’Isola e la Svizzera; e poi After the last image di Luca Spano, fotografo sardo che ha lavorato a lungo a New York.
Sempre a Nuoro merita una visita lo Spazio Ilisso, fondato dall’omonima casa editrice all’interno di un edificio Deco che risale all’Ottocento, interamente restaurato. In questo periodo si può ammirare la retrospettiva dedicata a Tonino Casula, recentemente scomparso, uno dei più importanti artisti contemporanei in Sardegna, tra sperimentazioni sui materiali e sul digitale e ricerche sulla visione e illusioni ottiche. Se invece si vuole fare un tuffo nelle tradizioni dell’Isola, all’Istituto etnografico (Isre) è possibile visitare il Museo del costume – tra abiti tipici, tessitura, riproduzioni di scene di vita del lavoro in Sardegna -, il Museo deleddiano nella casa natale della scrittrice premio Nobel o anche il neonato Museo della ceramica, con oltre 300 opere di artisti e artigiani del Novecento.
Rilevante anche la presenza di musei a Cagliari. Se vogliamo spostarci dal contemporaneo all’archeologia naturalmente una tappa fondamentale è quella del Museo archeologico a Castello, con la sua ricchissima collezione che testimonia il patrimonio culturale dell’Isola, dalla Preistoria all’Alto Medioevo, dalle dee madri neolitiche ai bronzi nuragici, dai gioielli fenici e punici alla statuaria romana per arrivare agli oggetti di culto di epoca bizantina. Invece la Galleria comunale d’arte – negli spazi verdi, bellissimi, dei Giardini pubblici – ha un programma di mostre che arricchisce la permanente – la Collezione Ingrao – con le opere dei più grandi artisti del Novecento e una sala dedicata a Francesco Ciusa, mentre gli spazi esterni sono arricchiti da sculture di epoca romana e contemporanee, come i Dormienti di Mimmo Paladino nelle fontane dei Giardini.
A Ghilarza si trova la Casa museo dedicata a Antonio Gramsci, il pensatore sardo che ancora oggi è uno degli intellettuali italiani più studiati a livello internazionale, in un percorso tra testimonianze della vita di “Nino” – negli affetti e nella vita pubblica e politica – e approfondimenti sul suo percorso culturale. Nel centro storico di Sassari la Pinacoteca nazionale raccoglie oltre quattrocento opere prevalentemente pittoriche di artisti italiani ed europei dal Medioevo ai giorni nostri ma anche una rassegna importante di artisti sardi del primo Novecento. Di recente riapertura – dopo anni di chiusura – il Padiglione Tavolara, un edificio che rappresenta anche una delle più significative testimonianze dell’architettura sarda del Novecento – è opera di Ubaldo Badas – con gli interni decorati da sculture e bassorilievi di Eugenio Tavolara e ceramiche di Giuseppe Silecchia. Era la sede di Isola – progetto regionale di valorizzazione dell’artigianato – e mantiene questa sua impronta, aprendosi però anche al design e alla progettazione contemporanea. Gli spazi sono gestiti dalla Fondazione Nivola che si occupa anche dell’omonimo museo a Orani dedicato alla figura di Costantino Nivola, uno dei più importanti artisti sardi del Novecento (insieme a Maria Lai, alla quale è dedicato il museo di Ulassai La stazione dell’arte).
A Oristano c’è la Pinacoteca comunale dedicata a Carlo Contini, il più importante artista cittadino. La permanente vanta una collezione di opere di artisti sardi – Giuseppe Biasi, Antonio Ballero, Mario Delitala, Stani Dessy, Foiso Fois, Ermanno Leinardi, Maria Lai tra gli altri – e naturalmente si accompagna alla proposta di mostre temporanee che si aprono anche alle espressioni più vivaci dell’arte delle nuove generazioni.
E se poi si vuole fare un tuffo nelle tradizioni più profonde dell’Isola, il Museo delle maschere di Mamoiada con un focus sul carnevale barbaricino – Mamuthones e Issohadores – ma anche percorsi all’interno del Mediterraneo: la tradizione del carnevale del territorio a confronto con culture solo in apparenza lontane, guidando il visitatore alla scoperta delle radici comuni attraverso esposizioni e un racconto comparato e interattivo.