NELLA CHIESA DI SAN LUIGI A ROMA: IL GENIALE NUORESE EMANUELE BALIA CREA DIALOGO TRA COMPUTER E ORGANO MERKLIN DEL XIX SECOLO

Gabriele Agrimonti ed Emanuele Balia

Prosegue con successo ed importanti collaborazioni l’attività del nuorese Emanuele Balia, musicista, sound-designer, e versatile “scienziato” protagonista dai molteplici studi, ricerche e sperimentazioni negli innovativi universi informatici e digitali. Per l’artista sardo continuano infatti, tra le altre esperienze sul campo, i particolarissimi impegni concertistici.

La sinergica intesa e sintesi musicale con il Maestro Gabriele Agrimonti, compositore e organista titolare della chiesa nazionale di San Luigi dei Francesi a Roma, a portato Emanuele Balia a far dialogare, in modo sensazionale e magicamente suggestivo, il computer con l’organo Joseph Merklin del 1881.

Entrambi, eccellenti compositori ed abili nello sviluppo dell’improvvisazione musicale, con tratti di estrema genialità hanno concepito una ideale fusione live eletronics (corrisponde alla pratica, durante l’esecuzione musicale e dunque in tempo reale, della manipolazione elettroacustica dei suoni) con lo straordinario e storico organo a canne.

L’esecuzione si è basata sulle meditazioni digitali relative al canto gregoriano del Salve Regina; le strumentazioni predisposte da Emanuele Balia, collocate sotto le canne dell’organo, hanno analizzato e catturato il “respiro” più intimo dello strumento, che ha ispirato una corrispondenza d’armonia e cinque riflessioni  musicali per un fascinoso percorso di sublimazione trascendente.

L’iniziale Exordium:Lux, è consistito nell’introspettiva riflessione “sull’esodo luminoso” e annuncio dell’inno mariano in musica litania, fino all’inframmezzare del computer per elaborare e conquistare delle sonorità inedite. Le successive meditazioni esaltano il suono del Ventus, nell’amalgama acustica di innovativi effetti e suggestioni; la Vox, cresce nella pienezza di complesse elaborazioni elettroniche e nel vibrante canto del Salve Regina; la quarta espressione meditativa è titolata Mechanica, annullando “la voce delle canne” si percepisce il singolare “sottobosco sonoro” dei tasti e dei suoni meccanici dell’organo. La conclusiva meditazione percorre la Artificial Rebirth (la rinascita artificiale), dove l’intelligenza artificiale realizza ed interpreta il valore musicale ed estetico del canto mariano e genera una musica nuova autonoma, attinta al ricco patrimonio del Salve Regina.

Una musica ispirata dall’organo del secolo XIX e dal canto gregoriano anteriore al XII secolo, in un nuova realtà di esplorazioni inedite.

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