di LUCIANO PIRAS
Cittadinanza onoraria del Comune di Trieste alla Brigata “Sassari”. Un riconoscimento che arriva a suggello del forte legame che da oltre cento anni unisce i “Diavoli rossi” alla città mitteleuropea e cosmopolita. Un nuovo titolo che va ora ad aggiungersi al già ricco palmarès dei militari dei due Reggimenti storici, il 151° e il 152° fanteria “Sassari”. La cerimonia di conferimento è prevista per il prossimo 4 novembre, una data ad alto contenuto simbolico: è il Giorno dell’Unità nazionale nonché Giornata delle forze armate.
Così ha deciso il consiglio comunale del capoluogo friulano su proposta del sindaco Roberto Dipiazza, al suo quarto mandato alla guida di Trieste. «La “Brigata di ferro”, come venne chiamata la “Sassari” – ha ricordato Dipiazza –, al termine della Grande Guerra non fu sciolta come pure avrebbe dovuto, essendo nata come Grande Unità di mobilitazione, ma venne bensì resa permanente e stanziata nel 1920 a Trieste nella caserma “Vittorio Emanuele III».
Insignita di ben 700 riconoscimenti tra medaglie d’oro, argento, bronzo al valor militare per i successi ottenuti nell’opporsi all’avanzata austroungarica sull’Altopiano Carsico, ad Asiago a Codroipo, sul Monte Fior e sul Monte Castelgomberto, «la leggendaria Brigata “Sassari” ha sempre portato alto il nome di Trieste creando un saldo legame tra la nostra città e la Brigata stessa». Tant’è vero che nel lunghissimo elenco dei “sassarini” medagliati ci sono anche diversi ufficiali triestini. È il caso di Guido Brunner, irredentista, rampollo di una famiglia di ricchi commercianti vicini all’Impero austro-ungarico: il giovane anziché fare una facile carriera militare nella “Kaiserliche und königliche Armee”, a sorpresa preferì arruolarsi con i “Dimonios” che tanta gloria stavano seminando nell’altopiano roccioso del Carso, «con la ferma volontà di combattere per la liberazione di Trieste». Sergio Laghi e Aldo Brandolin sono altri due giovani triestini che hanno indossato la divisa con le mostrine bianco-rosse: anche loro, entrambi, hanno avuto la medaglia d’oro al valor militare.
«Quella del prossimo 4 novembre sarà un’altra giornata che entra nella storia della valorosa ed eroica Brigata “Sassari”» commenta Angelo Curreli, presidente del Circolo dei sardi di Trieste nonché coordinatore della Circoscrizione Nord-Est della Fasi, la Federazione delle associazioni dei sardi in Italia. «Sono contento, nel mio piccolo, di aver contribuito in parte a rendere possibile il riconoscimento, cosa non scontata in questa stupenda città, tribolata e divisa dalla storia recente e antica». Il ruolo attivo degli emigrati sardi, infatti, è stato fondamentale per fare da cerniera tra l’isola e la città della bora e del caffè.
Autore del saggio “Dalla Sardegna al Carso. I caduti della prima guerra mondiale tornano a Lodè” (edizioni Mittelcom, Trieste, 2018), Angelo Curreli (lodeino da una vita di casa a Trieste) ha fatto da Cicerone subito dopo un incontro di appena qualche mese fa tra il sindaco Roberto Dipiazza e l’ex comandante del 152° Reggimento, colonnello Matteo Luciani (presente anche il primo luogotenente Riccardo Delogu), supportato dall’ex comandante della Brigata Sassari, generale Giuseppe Bossa.
Qualche settimana dopo, la Fasi ha ricambiato la visita nella caserma “La Marmora” di piazza Castello e alla “Gonzaga” di Sassari. Assieme a Curreli, c’erano anche il presidente della Federazione degli emigrati sardi, Bastianino Mossa, e i coordinatori delle Circoscrizioni Nord-Ovest Sebastiano Tettei e Centro-Nord Carlo Casula. Un’occasione per ammirare l’esposizione del Museo storico dei “Dimonios” (con tanto di lectio in presa diretta del suo direttore, il tenente colonnello Pasquale Orecchioni) e per conoscere de visu il nuovo comandante della Brigata “Sassari”, generale Stefano Messina, come pure il nuovo comandante del 152° Reggimento, colonnello Gianluca Simonelli. Un passaggio di consegne arrivato proprio mentre il Comune di Trieste votava il conferimento della cittadinanza onoraria. Appuntamento che verrà celebrato in pompa magna tra poco più di un mese nella sala consiliare del palazzo municipale che si affaccia sulla famosa piazza Unità d’Italia della grande città sul mare.