di CRISTOFORO PUDDU
In un appuntamento d’arte allo Spazio Ilisso, Via Brofferio, 23 Nuoro, l’artista Igino Panzino ha ricordato in modo suggestivante e creativo il mondo artistico e umano del grande Tonino Casula (Seulo 1931 – Cagliari 2023).
L’incontro coordinato dall’artista Antonello Cuccu, piacevole dialogante e stimolante colto oratore con documentate analisi sui percorsi d’arte, titolato “Nellamisuraincui Igino parlerà di Tonino”, ha arricchito lo scenario di conoscenze sull’arte del Casula, presente allo Spazio espositivo Ilisso con una retrospettiva che si chiuderà il 5 novembre. La mostra, inaugurata il 17 giugno, propone una rappresentativa selezione di oltre 80 opere: sintesi di uno straordinario percorso creativo e di ricerca visiva intrapresa agli inizi degli anni Sessanta. L’esposizione ripercorre le varie originali fasi creative e il diverso impiego dei materiali che hanno caratterizzato il lavorio di Tonino Casula; dalle materie sperimentali all’uso di vernici nitroacriliche, ondulux, plexiglass, feltro, carte adesive e specchi. E ancora la svolta decisiva, a partire dalla fine degli anni Ottanta, verso il linguaggio digitale in cui alimentare l’innovativa miscellanea creativa di suoni ed animazione, in 2D e 3D. Tonino Casula ha operato tra pittura e “curiosa” ricerca tecnica di nuovi linguaggi espressivi, che lo collocano tra i grandi e geniali artisti sardi integrati nell’olimpo della contemporaneità ed internazionalità dell’Arte.
Il ricordo di Igino Panzino ha delineato la figura di Tonino Casula nella sintesi d’insieme e per l’atteggiamento di passione-curiosità che lo portava a perseguire e reinventarsi continuamente l’arte, con l’affermazione della ragione e lucidissimi raffinati interventi a convegni ed incontri. L’amicale ricordo ha offerto l’idea di un Casula dalla “complessa e poliedrica” anima dalle tante sfaccettature, con la difficoltà di ritagliarne un profilo definito, che può essere compreso pienamente attraverso l’infinita attività teorica e di integrazione scritta dell’artista; lavorio di intuizioni ambiziose, nel segno delle progettualità operative indirizzate verso “arte-scienza e sui processi concettuali”. Igino Panzino, attualmente uno dei massimi artisti sardi, appartiene alla generazione che ha segnato il rinnovamento dell’arte, nelle idealità rivoluzionarie dell’impegno nella realtà sociale; ora si caratterizza anche come analista dell’arte e puntualizza la necessità di un aggiornamento, per fare ordine sui valori culturali e sociali, nella storicizzazione degli artisti post anni Sessanta. Tale qualificante percorso, all’insegna della storia dell’Arte sarda, darebbe dignità a tanti artisti e valorizzerebbe il lavoro d’arte come una forma alta di pensiero. Le affinità di Panzino con Casula, in un coltivo di amicizia e frequentazione interlocutoria, erano l’essere “accomunati dal senso sociale, che artisti e arte dovrebbero sviluppare per significare uno stimolo alle coscienze critiche delle persone e al pensiero collettivo di sviluppo”.
Al seguitissimo incontro Ilisso hanno partecipato, tra gli altri, gli artisti Rosetta Murru, Nietta Condemi De Felice, Gianni Casagrande, la gallerista ed esperta d’arte Chiara Manca e la direttrice del MAN Chiara Gatti.