di CRISTOFORO PUDDU
Il “griot”, nella cultura di diversi popoli africani rappresenta e svolge il ruolo di custode delle tradizioni orali degli avi e ne è cantore-poeta ed interprete; il termine francese tradotto in italiano, sta appunto a significare: poeta, cantastorie. Nelle culture dalla forte identità il “griot” è custode della parola (e sappiamo quanto è importante sa peraula-limba per noi, sia in significati ma soprattutto se data come impegno), in essa si intrecciano legami e si rappresenta il percorso di tradizione-passato con presente-modernità. Chi impreat sa peraula è testimone di vita, di esperienze sociali e comunitarie radicate nel senso profondo di identità, nella storia e nella natura ambiente. Il “griot”, non può che essere un abile affabulatore della realtà ed un narratore affascinante che da forma al mondo e al vivere: un persuasore verso la conoscenza e la bellezza dei sentimenti nell’armonia della natura e del creato.
E Domenico Ruiu, oltre ad essere stato il ragazzino “jana ‘e muru” e pluriconosciuto come “su puzonarju”, credo possa rappresentare ora anche il “griot” sardo. Domenico, naturalista e fotografo, è attualmente figura di riferimento per la passione amantiosa a sa terra sua e nostra, coltivata e acquisita in una vita a contatto diretto con la natura e lo studio, vissuto all’insegna di un’avventurosa scoperta e nel rapportarsi nei vari ambienti naturali. Da assoluto custode depositario di rare e profonde conoscenze ha pubblicato un infinito numero di opere divulgative che, esaltando il mondo animale e naturale della Sardegna da salvaguardare, hanno fortemente contribuito a creare una diffusa e sensibile coscienza naturalista.
L’idea di Domenico Ruiu “griot”, mi è stata stimolata e confermata dalla recente partecipazione ad una istruttiva escursione sul Supramonte di Orgosolo e dalla poetica affabulazione nel presentare a Nuoro – dialogando con Michela Sardo, editor della casa editrice Ilisso, e con Dionigi Secci, funzionario Forestas e coordinatore di vari progetti speciali regionali ed europei impegnati alla salvaguardia di particolari specie faunistiche, nell’incantevole cortile interno dello Spazio Ilisso – il libro Animali di Sardegna. Gli uccelli nel loroambiente naturale (Ilisso Edizioni, Nuoro 2022).
Il ciclo d’incontri dedicati ai volumi di Domenico Ruiu di-scorre con l’illustrazione appassionata, e talvolta narrativamente commossa, che l’autore dona sul lavorio realizzativo delle opere e sul rapporto diretto e vissuto con gli animali della fauna sarda. Il volume sull’avifauna, ricco di una unicità di immagini, offre una complessiva informazione e ricchezza di approfondimenti inediti; l’opera curata dal Ruiu si avvale del prezioso fondamentale contributo, integrativo di testi e foto, di noti studiosi e stimati fotografi naturalisti. Il racconto sui vari ecosistemi sardi, che hanno rilevanza anche nell’economia dei nostri territori e comunità, percorre magicamente la Sardegna tra mari e coste, zone umide, pianure, praterie e altopiani, macchia e foresta , montagne e la fascinazione dell’universo misterioso, alimentato da arcaiche credenze popolari, dei rapaci notturni. L’agile strutturazione dell’opera si articola sulla descrizione degli ambienti, approfondimenti e il geniale “taccuino del naturalista” che, valorizzando l’aspetto personale ed emozionale, rappresenta e racconta le esperienze vissute nel realizzare le immagini a corredo documentale e di bellezza del volume. La complessiva fonte di informazioni sull’avifauna offre un quadro di incomparabile singolarità e preziosità sulla situazione dagli ambienti naturali sardi che il linguaggio, ammaliante ed appassionato di Domenico Ruiu, ha esaltato in narrazione con l’eccezionalità pregiata di aneddoti e testimonianze sul campo; ricordate tante riprese fotografiche e situazioni spettacolari e sublimi vissute in oltre quarant’anni di attività a salvaguardia degli ecosistemi della Sardegna.
Domenico Ruiu, Dionigi Secci, Michela Sardo
Gli aspetti tecnici e scientifici sul rapporto uomo-avifauna si sviluppano ampiamente nei vari testi dedicati alla descrizione del Centro Allevamento e Recupero Fauna Selvatica di Bonassai, all’Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara e ai vari progetti LIFE sui rapaci , di cui ha relazionato ampiamente Dionigi Secci.
La prefazione al “ricco e affascinante libro” è di Fulco Pratesi, presidente onorario e fondatore del WWF Italia, stimato anche come valido acquerellista per aver rappresentato la Sardegna nei suoi ambienti naturali e principalmente nell’attenzione per la colorata avifauna; l’introduzione è invece curata da Marcello Grussu, presidente Gruppo Ornitologico Sardo, che propone l’ampia storia dell’ornitologia in Sardegna con le informazioni bibliografiche di ricerca e la check list degli uccelli dell’Isola. L’opera di Ruiu evidenzia lo stato di salute degli ambienti sardi e la continua necessità dell’impegno in progetti di salvaguardia. Meritorio lavoro di un entusiasta ed amorevole cantore-griot della Sardegna, quello di Domenico, che suggella la parola con immagini di pregevole effetto e veridicità.
I numerosi presenti nello Spazio Ilisso, tra cui i noti fotografi naturalisti G. Crisponi e G. Sedda, hanno potuto visionare la “primizia” nuorese del documentario, pluripremiato in numerosi festival internazionali, “Nella terra dei grifoni” di Riccardo Soriano con Domenico Ruiu.
La presentazione del volume Animali di Sardegna ha avuto le cure e le attenzioni tecniche audio di Emanuele Balia, il noto giovane nuorese che opera con creatività geniale e da “scienziato” tra i nuovi orizzonti dell’arte digitale e nell’esplorazione delle tecnologia non convenzionali dell’informatica.