di ANTONELLA BRIANDA
Racchiudere dentro a un calice di vino un’esperienza non soltanto gustativa, ma fatta di emozioni e sensazioni che parlano la lingua di questo angolo di Sardegna, è l’obiettivo del lavoro dell’azienda agricola Siddùra.
I vini prodotti nel cuore della Gallura, a Luogosanto, raccontano di tradizioni millenarie, come l’arte del Vermentino che qui è inconfondibile, ma aggiungono anche innovazione, aperture al futuro che rendono le tradizioni qualcosa di ancora più magico, e raccontano di una Sardegna allo stato puro.
“Tutta la filosofia dell’azienda Siddùra è in perfetta sinergia con il territorio.
Quello che vogliamo dare al consumatore è un prodotto unico, sano e di grande qualità – spiega il direttore tecnico Mattia Piludu – Quando la proprietà ha acquistato i terreni, questi circa 200 ettari di vallata, sembrava quasi logico costruire un’azienda agricola in uno scrigno della natura. I quaranta ettari di vigneti si snodano attraverso le sughere, alcune secolari e si integrano perfettamente con il territorio”.
Nel 2008 la visione della proprietà si fa concreta: i terreni impiantati con vigneti della varietà più rappresentativa della Gallura, il Vermentino, iniziano a prendere forma e di lì ad appena quattro anni dalla posa della prima vite, è arrivato Maìa, che in gallurese vuol dire magia. Una magia appunto: un Vermentino di Gallura Docg Superiore, il primogenito di Siddùra e il più rappresentativo dell’azienda. Ma è grazie all’intuizione e a quella voglia di innovazione che caratterizza tutti i lavoratori Siddùra, che sono state impiantate varietà a bacca rossa. “Riteniamo che la grandezza di questo territorio possa fornire anche dei vini rossi di grande levatura”, chiarisce Piludu.
La pensa così anche l’autore dei vini, l’enologo Dino Dini, che partendo da un’analisi attenta e scrupolosa del terroir fatta con l’agronomo Luca Vitaletti, è arrivato alla consapevolezza che questa terra a disfacimento granitico, con un ph acido e grazie anche ad un microclima ottimale, avrebbe potuto regalare frutti rossi carmini degni di essere vinificati e serviti nelle migliori tavole del mondo. E così è stato. Ad attestarlo circa 600 premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Siddùra è stata insignita del premio speciale Miglior Cantina Italiana 2021. Ma l’elenco degli attestati di qualità dei suoi prodotti è lungo e non accenna a diminuire.
“Siddùra è costruita su obiettivi importanti che sono quelli di un’azienda di grande qualità che ha la presunzione di essere protagonista per il Vermentino di Gallura – sottolinea il direttore commerciale Raffaele Cani – Già oggi ci troviamo nella fascia alta del medio lusso e l’azienda fa incetta di attestati che premiano sia il lavoro in vigna che in cantina, di tutta la filiera”. Il mercato di riferimento è quello italiano, con la Sardegna capofila, perché, come dicono tutti a Siddùra: ” Ci teniamo ad essere profeti in patria”.
Ma anche il mercato europeo e quello orientale con canali aperti già da tempo in Cina e Giappone, va a gonfie vele. ” Siamo un’azienda che vuole trasmettere il concetto di qualità, questa è la nostra filosofia – precisa Cani – Ai nostri clienti ci rivogliamo con una misura molto equilibrata, vendiamo un prodotto reale che è espressione del territorio e chi compra Siddùra sposa la sua filosofia, consapevole che sta acquistando un prodotto unico”.
Ecosostenibilità, cura dell’ambiente e dei più piccoli dettagli: sono i tratti identificativi della filosofia dell’azienda. “Questi concetti – racconta Pilidu – li caliamo in tutte le attività quotidiane, abbiamo una cura dei dettagli di tutta la filiera produttiva, dal vigneto in cui abbiamo i monitoraggi per controllare il livello di umidità della terra, fino alla cantina. Riusciamo ad essere autonomi nella produzione di elettricità grazie ai pannelli fotovoltaici installati sopra le nostre strutture e abbiamo un controllo meticoloso sull’utilizzo dell’acqua che raccogliamo a monte in vasconi e che riteniamo essere un bene preziosissimo”.