MARIA FRAU DOPO 66 ANNI ROMPE IL SILENZIO E SI RACCONTA NEL DOCUMENTARIO DI SERGIO NAITZA “L’ATTRICE CHE SPENSE LA SUA STELLA”

di BRUNO MOSSA

L’attrice sarda Maria Frau negli anni cinquanta lasciò inopinatamente le luci della ribalta, i riflettori del cinema e la popolarità senza dare alcuna spiegazione. Ora, dopo 66 anni esce dal volontario isolamento per raccontarsi nel documentario “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella” di Sergio Naitza.

La sua fu una carriera lampo. Molto bella e fotogenica divenne subito popolare. Negli anni cinquanta del dopoguerra in Italia tutti parlano di lei. È sulla copertina di riviste nazionali e internazionali, nei fotoromanzi, nei primi sceneggiati della Rai, in popolari trasmissioni radiofoniche. La sua fama travalica i confini nazionali. Ha ruoli di prima attrice nel cinema popolare di quegli anni, gira pellicole anche all’estero. Recita con Totò, Rascel, Maurice Chevalier, Eddie Costantine. La cercano artisti del calibro di De Filippo, Gassman e Tognazzi. È al cumine del successo e della notorietà quando, improvvisamente, abbandona la sfavillante vita da star e si ritira. Lo fa per amore. Si sposa con un nobile romano e con lui lascia l’Italia per trasferirsi prima in Costa Rica poi negli Stati Uniti, ad Austin nel Texas.

Il film della sua bella storia sarà visibile in anteprima assoluta a Trieste, Cinema Ariston, lunedì 12 dicembre, ore 18.30 nell’ambito del Festival cinematografico I Mille Occhi 2022.

Il documentario, durata 90′, è prodotto da Karel Film and Video Production con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, Società Umanitaria-Cineteca Sarda e  Comune di Nulvi. La fotografia è di Luca Melis, il montaggio di Rossana Cingolani.

In collegamento live dagli Stati Uniti Maria Frau – ormai splendida 93enne – spiegherà personalmente al pubblico triestino perché nel 1956, per amore, decise di rinunciare al cinema e di chiudere una carriera lanciata verso il Pantheon del divismo.

Sergio Naitza Giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista. Ha pubblicato monografie su Amedeo Nazzari, Pedro Almodòvar, Sergio Citti, Andrzej Zulawski. Per la Rai ha scritto e condotto trasmissioni radiofoniche dedicate al cinema, scritto e diretto cinque documentari. Fra i suoi lavori “L’insolito ignoto – Vita acrobatica di Tiberio Murgia” (Nastro d’argento 2012), “Le nostre storie ci guardano”, “Dalla quercia alla palma – I 40 anni di Padre padrone”, “L’ultimo pizzaiolo” e “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella”. “L’estate di Joe, Liz e Richard” (presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022).

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