LA MOSTRA “SUPRAMONTE” DI GIANLUCA CHIAI AL MANCASPAZIO DI NUORO DAL 12 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE

di CHIARA MANCA

Supramonte

Gianluca Chiai

Vernissage 12 novembre alle ore 18:00

12 novembre – 3 dicembre 2022

A cura di Chiara Manca

Le immagini esposte, realizzate in dodici mesi, raccontano venticinque anni di frequentazione assidua e costante di Gianluca Chiai in Supramonte e il lungo periodo di studio e scoperte, alla ricerca delle condizioni ideali per immortalare in un preciso e determinato istante il luogo scelto.

L’inverno, la pioggia, la foschia e la nebbia, non nascondono gli sconfinati paesaggi, ma, al contrario, ne rivelano la più profonda essenza.

Il ritorno al bianco e nero annulla il tempo, le immagini potrebbero esser state scattate in qualunque momento negli ultimi cent’anni: raccontano un luogo ancora aspro, acerbo, incontaminato, ostile e impervio. I soggetti delle fotografie, dalle creste calcaree bianche e taglienti, che impediscono il passaggio, (già percorso dall’uomo in epoca antica) ai ruderi dei nuraghi, fino alle pietre sovrapposte a marcare i sentieri e il pinnettu, segnano il passaggio della civiltà, dalla preistoria fino ai giorni nostri.

Gianluca Chiai nasce a Lanusei nel 1974, vive e lavora in Ogliastra. Da sempre appassionato di fotografia e arti visive, evolve le sue conoscenze come autodidatta prima e successivamente seguendo corsi e workshops. Fotografo paesaggista dal 1993, passa occasionalmente al reportage per raccontare storie di persone che vivono sentitamente il territorio. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive, vince il premio San Giorgio con Adriano e il Fiume, la storia di un pescatore, partecipa alla rassegna A.Banda 2017,2020,2021,2022. Ha un archivio fotografico del centro Sardegna. Esplora e osserva assiduamente il variegato territorio dove abita, studia le piante e le rocce, ricerca l’armonia nelle forme e nelle trame della natura. Coltiva una libreria e un giardino. Si ispira ad Ansel Adams, scatta fotografie per spirito di libertà e di ricerca, concepisce la pratica fotografica come un percorso di analisi volto a conoscere e rivelare il mondo oltre il suo aspetto apparente, il prodotto ultimo e tangibile di questa ricerca è la fotografia.

Ama la Sardegna e non vorrebbe vivere in nessun altro luogo.

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