L’UNIONE COMUNI LANCIA NUOVO MARCHIO PER ATTRARRE PIU’ VISITATORI: DA NURAGHI A CHIESE, UNICA OFFERTA TURISTICA PER LA TREXENTA

Nuraghi, domus de janas, chiese. Da Suelli a Senorbì, passando per Gesico, Guamaggiore, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Siurgus Donigala il turista ora ha un unico punto di riferimento per questi centri del sud Sardegna. Si chiama Trexenta Experience ed è il nuovo marchio progettato dall’Unione dei Comuni, raccontato a Firenze durante la Fiera Tourisma, e ora riportato in Sardegna per diventare realtà. Un progetto, spiegano i promotori, finalizzato alla promozione del turismo culturale, valorizzando le risorse archeologiche, religiose e tradizionali che caratterizzano i territori che fanno parte dell’Unione. Da adesso in poi, i beni archeologici, i musei, le antiche chiese, le tradizioni popolari e tutto ciò che riguarda l’offerta di turismo culturale di qualità sará sotto il nome della Trexenta. “Un marchio che abbatte i confini tra i Comuni – sottolinea Paola Casula, sindaca di Guasila e presidente dell’Unione – e che sta già entrando nel vivo con la catalogazione e la mappatura dei siti”. Le attività sono state affidate alla cooperativa Voleare. Il gruppo di lavoro è composto da una programmatrice turistica, da un fotografo-videomaker e da un programmatore analista. La prima fase del progetto prevede la ricognizione delle risorse culturali con particolare riferimento ai beni archeologici, religiosi e culturali in genere. Saranno individuati due punti di interesse per ciascuno dei Comuni interessati, e per questi luoghi verranno realizzate immagini fotografiche, video, schede di dettaglio in italiano e in inglese in modo da poter avere, già nel breve termine, uno schema di offerta che coinvolga i beni più importanti e di maggiore interesse. I lavori avranno la durata di 24 mesi e condurranno all’elaborazione di un dettagliato sistema dell’offerta turistica della Trexenta con proposte di itinerari, anche tematici, e con un piano completo dei servizi necessari ai visitatori. Non solo beni culturali quindi, ma strutture ricettive, farmacie, distributori di carburanti, officine meccaniche, negozi di artigianato e di enogastronomia tipica dei territori per una proposta di offerta unica.

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