
di ROBERTO MARONGIU
Giulia Siddi è di Terralba e in questa intervista ci racconta la sua esperienza professionale all’estero, lontana dalla sua Sardegna.
Giulia, dove vivi e che lavoro fai? Vivo a Ginevra, in Svizzera, da 3 anni e mi occupo di acquisti per una multinazionale di beni di largo consumo.
Come è maturata l’idea di lasciare Terralba, prima per gli studi e poi per motivi professionali? Ho sempre avuto un forte interesse nello scoprire altre culture e conoscere nuovi posti. Per questo motivo, ogni volta che ne ho avuto l’opportunità, sono partita verso nuove destinazioni. Per iniziare, un breve soggiorno negli Stati Uniti presso la mia “zia americana” Nehal, che fu ospite con Intercultura dai miei nonni. Da quell’esperienza ho capito che conoscere nuove culture e cambiare spesso Paese si adattavano allo stile di vita che volevo avere sia per gli studi sia per il mio percorso professionale
Come ricordi l’infanzia e l’adolescenza a Terralba? Un’infanzia e una adolescenza relativamente tranquille, piene di attività e amici.
Da adolescente, hai vissuto all’estero con un programma di AFS-Intercultura, in che anno hai fatto l’esperienza e dove sei stata? In Cina, a Nanjing, nell’anno scolastico 2011-2012.
Questa esperienza, sicuramente di versa e affascinanti, che influenza ha avuto nel proseguo degli studi e nella vita professionale? La mia esperienza in Cina mi ha insegnato ad adattarmi alle situazioni più disparate e certamente ha giocato un ruolo rilevante nella scelta del mio percorso universitario. Ho deciso di studiare Amministrazione Aziendale e poi ho continuato ad approfondire la mia conoscenza della Cina attraverso gli studi e un tirocinio presso un’azienda cinese che opera nel settore immobiliare.
Quali sono state le tue precedenti esperienze professionali e in quali al tri paesi hai vissuto, prima di assumere i ruoli attuali? Per gli studi, ho deciso di ottenere una laurea triennale a Milano, con un semestre all’estero a Sao Paulo in Brasi le. Il mio Master, l’ho conseguito in Portogallo e in Austria. Prima del mio ruolo attuale, come dicevo prima, ho avuto l’opportunità di conoscere il mercato immobiliare grazie ad un tirocinio a Lisbona. Una volta terminati gli studi, ho avuto l’opportunità di fare un altro tirocinio in Svizzera. E lì ho deciso di rimanere, per il momento.
Ormai, pur giovanissima, sei una professionista affermata, ci racconti qual è il tuo ruolo? Mi occupo in particolare di complementi alimentari. Il mio ruolo è trovare i migliori fornitori per produrre i nostri prodotti che sono poi venduti in tutto il mondo.
Come vivi le differenze culturali, quella Sarda, che ti ha dato i natali e formato, e quella in cui attualmente vivi e lavori? Ginevra è una città particolarmente multiculturale. La comunità internazionale è vasta e accogliente. Questo è un tratto abbastanza simile alla nostra cultura sarda. Conoscere delle persone del posto a Ginevra è un po’ più difficile: la mia esperienza è che la comunità internazionale e quella locale rimangano separate. Ma una volta che si fa amicizia con una persona svizzera, questa separazione non c’è più. E gli svizzeri sono molto ospitali!
Come hai vissuto questi ultimi 18 mesi, tra lockdown e restrizioni varie? La Svizzera non ha avuto le stesse restrizioni dell’Italia. Da un punto di vista lavorativo, ho smesso di viaggia re per lavoro e ho iniziato a lavorare da casa, andando molto meno in ufficio. Per quanto riguarda il tempo libero, i ristoranti e i luoghi di incontro sono stati aperti e chiusi a seconda del livello di contagio. Tuttavia, si era liberi di muoversi all’interno della Svizzera. Ginevra ha un lago ed è vicina alle montagne, quindi il Covid non ha impedito che mi svagassi con sci, mountain bike, o barca a vela.
Dal tuo osservatorio professionale privilegiato, come vedi il futuro del la nostra società? Nel mondo in generale, si prende lentamente coscienza dell’importanza della diversità e dell’inclusione e del rispetto per l’ambiente in cui viviamo. Soprattutto grazie alle generazioni più giovani. Le aziende come quella per cui lavoro investono tantissimo in questi valori e tentano di creare prodotti e abitudini nei consumatori che aiutino la società a crescere in positivo. Allo stesso tempo, forse saremmo oggi in una situazione economica più stabile e personalmente più soddisfatti, se si investisse ancora di più nell’istruzione e nella comunicazione tra diversi popoli.
Che considerazioni fai dell’esperienza professionale e di vita da cittadina interculturale? Essere sempre in movimento, in un clima internazionale è un percorso di vita che ho scelto, ma non senza rinunce: sono sempre lontana da casa e dalla mia famiglia, si hanno sempre dei momenti in cui ci si sente dei pesci fuor d’acqua. L’importante è trovare un equi libro! E come ogni scelta di vita, è il risultato di tante piccole decisioni nel corso degli anni. A ognuno le sue!
#terralbaierieoggi