di TONINO OPPES
Laura Pintus è una giovane ortopedica, originaria di Tempio. Si occupa di terapia del dolore osteo-articolare, Laurea e specializzazione conseguita a Sassari, ulteriori corsi di approfondimento in Francia, poi il trasferimento per lavoro in Veneto e, infine, il rientro in Sardegna, nella città dove si è laureata. “Stavo bene, però mi mancava troppo l’Isola” mi dice con un sorriso che esprime felicità.
Laura Pintus si dedica alla pittura per puro divertimento, ma prima di parlare dei suoi quadri ascoltiamo come nasce l’incontro con il mondo dell’arte perché è davvero sorprendente: “Dipingevo da bambina, ma lo studio e il lavoro mi hanno assorbito totalmente fino a qualche mese fa quando chiusa in casa, in pieno lockdown, ho ripreso ad accarezzare le tele. Sembra strano, ma è andata proprio così, in tempo di pandemia ho riscoperto il piacere per la pittura. Il Covid ci ha tolto alcune certezze, ma ci ha fatto riflettere. Io ho capito che nella vita ci sono tante strade da percorrere e che non si può andare sempre in una sola direzione; bisogna osare, si può esplorare. A volte l’arte è dentro di noi, quasi prigioniera, e ci chiede soltanto di poter essere liberata. Credo di aver fatto questo.”
Nei lavori di Laura Pintus prevale la pittura astratta, a volte quella impressionista, eppure il suo linguaggio artistico trasmette un messaggio rassicurante, che ha il dono di far sognare tutti anche perché la sua opera è quasi sempre di facile lettura e non fa sentire inadeguato chi la osserva. La produzione di questa giovane artista esprime una innata creatività che la porta a spaziare dai ritratti, di chiara ispirazione cubista, alla lunga serie dei fichi d’india (quasi un omaggio alle terre baciate dal sole) che a volte vengono dipinti attorno ai visi di donne sconosciute oppure abbastanza note, come la Gioconda.
Urla la propria gioia alla vita il quadro che ritrae tre visi abbozzati ma sufficienti per capire il richiamo alla Natività, che è costruzione di vita per eccellenza. E poi l’occhio si sofferma su due simboli universali come la Tour Eiffel e la Statua della Libertà: il pensiero è rivolto a Parigi e New York due grandi città punto di riferimento per i cittadini del Mondo in viaggio verso la conoscenza.
Laura Pintus stupisce in ogni suo lavoro. E’ come se chiudesse gli occhi nel dipingere e lasciasse liberi i colori che riempiono le tele con tocchi lievi eppure decisi di matite o pastelli, acrilici, acquarelli, inchiostro… ed ecco fiorire i ritratti, uno dopo l’altro. L’impatto visivo è davvero intrigante. “E’ l’istinto che guida la mia mano”, mi dice con una semplicità disarmante.
“E ora?” chiedo.
I progetti non mancano, la giovane artista ne ha tanti nel cassetto. Intanto continua la sua vita tra studio medico e pittura; poi quando avanza tempo cura una sua pagina che in poco tempo ha raggiunto un alto numero di visitatori. Tanti contatti, giudizi lusinghieri, e richieste dalla Penisola per promuovere mostre. Del resto il materiale non manca.
“Ci sto pensando, ma credo che accetterò. Mi piacciono le sfide.”
Sono onorata di avere questo spazio nella vostra rivista ! Grazie mille 🙏🙏😃😃