di SEBASTIANO TETTEI
Fondato nella seconda metà degli anni settanta, il Circolo “Su Nuraghe” è espressione della nutrita comunità sarda che vive e opera ad Alessandria. In questo lungo periodo l’associazione si è distinta per la qualità delle sue iniziative sempre tese ad accrescere la solidarietà sociale, l’integrazione e il confronto con cultura sarda e quella del centro piemontese. Sono innumerevoli le iniziative portate a termine con successo: tutte hanno coinvolto emotivamente la comunità sarda e quella ospitante. Anno dopo anno, il circolo dei sardi è così diventato un punto di riferimento socio-culturale tra i più conosciuti della città. Eventi culturali sui temi della storia e dell’identità sarda si sono alternati a incontri conviviali all’insegna della scoperta e valorizzazione dell’enorme patrimonio enogastronomico dell’isola che vede al centro la sacralità del pane. Un alimento che nella cultura sarda assume ancora oggi un importantissimo significato simbolico. La sua lavorazione è una tradizione ancora oggi viva che affonda le sue radici in un passato molto lontano.
Fare il pane è, pertanto, una delle arti meglio conservate in Sardegna, tuttora vivissima, legata a gesti antichi, rituali sapienti, gusti autentici. La lavorazione, sino a non molto tempo fa, seguiva un autentico rito comunitario regolato dalla padrona di casa che coinvolgeva tutte le donne di famiglia, parenti, amiche e vicine. Il lavoro iniziava all’alba e si succedeva in varie fasi codificate fin dalla notte dei tempi: farina di grano duro lavorate a mano con acqua e sale, lievitazione lenta con la pasta madre dalle altre lavorazioni, cottura nel forno a legna, un fabbricato che non poteva mancare in ogni casa.
Le donne del “Su Nuraghe” quali depositarie e custodi di questi antichi saperi, tramandati da innumerevoli generazioni quali segni distintivi di appartenenza alla propria comunità, hanno sempre sognato di riproporre ad Alessandria il rito comunitario della panificazione. Ma era indispensabile disporre di un forno a legna. Adesso questo progetto è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario fornito dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria che ha, così, sancito l’intenso legame che lega la città al sodalizio sardo.
Il forno a legna è ormai al centro del circolo e attende di accogliere i sapienti impasti delle donne del circolo per trasformarli in pane carasau, fresa, civraxius, coccoi, moddizzosu.
Una targa con la scritta “Opera realizzata con il contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria” è stata apposta nella parte frontale del forno per esprimere la gratitudine dei soci e frequentatori del circolo.
Bellissimo sembra wuelloych