di MARIA GRAZIA MARILOTTI
Lutto nel mondo della musica e della cultura in Sardegna. Si è spento dopo una lunga malattia, all’età di 72 anni, Basilio Sulis.
Originario di Carbonia, ha vissuto a Sant’Anna Arresi dove ha fondato l’associazione Punta Giara che nel 1986 ha dato vita al festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Oltre tre decenni di stagioni musicali nel segno del jazz d’avanguardia internazionale, portando sul palco di Sant’Anna Arresi nomi del calibro di Pat Metheny, Cecil Taylor, Don Moye e tanti altri.
“Ha perseguito con rigore la sua visione del racconto di una parte della musica di sperimentazione e ricerca che ha caratterizzato il jazz a partire dagli anni Ottanta – scrive Paolo Fresu su Facebook- lo stesso Time in Jazz deve a Basilio l’avere indicato una strada sulla fattibilità e la costruzione di manifestazioni internazionali in piccoli paesi lontani dalle centralità culturali del Paese. Più volte – prosegue il trombettista di fama mondiale- ho suonato nel suo festival e nel palco posto davanti al nuraghe, e più volte abbiamo discusso, anche in maniera accesa, sul senso della musica e sulle dinamiche della programmazione culturale in Sardegna. Basilio è stato un visionario e un combattente che, incatenandosi davanti al Palazzo della Regione per la mancanza di contributi, ha dimostrato quanto e come la cultura e l’arte debbano essere sempre difese. Oggi più che mai. Alla moglie Novella e alle figlie Graziella e Giulia va il nostro pensiero”.
Commosso anche Giuseppe Giordano, patron di Calagonone Jazz. “E’ stato un pioniere per lo sviluppo di un territorio ai margini – commenta all’ANSA – un lucido visionario, una miniera di idee. È stato un combattente, protagonista di mille battaglie per valorizzare non solo il Sulcis ma per richiamare l’attenzione su un comparto musicale che poi si è dimostrato elemento trainante in Sardegna con ricadute significative sull’economia e sul turismo”. Anche grazie a lui è nata Sardinia Jazznerwork che riunisce i 9 festival storici di jazz della Sardegna. Lo scorso anno ha voluto passare il testimone ai giovani lasciando la presidenza e amministrazione dell’associazione Punta Giara, ma di cui è rimasto direttore artistico.
“La scomparsa di Basilio Sulis è un brutto colpo per il jazz in Italia perché è stato uno dei più grandi promotori di questo genere nel nostro paese – sottolinea Enzo Favata, direttore artistico di Musica sulle Bocche – sono umanamente molto toccato da questa notizia perché per me è sempre stato un esempio e ritengo sia stato uno dei più grandi direttori artistici di festival, non solo in Italia. A lui devo anche il mio primo ingaggio importante. Anche negli ultimi anni Basilio Sulis ha continuato a guardare alle avanguardie, con un coraggio nelle scelte artistiche che gli veniva riconosciuto da tutti. Mancherà molto, e non soltanto al jazz in Sardegna”.