di DARIO DESSI’
Subito dopo la ritirata di Caporetto, quando il fronte italiano fu arretrato dall’Isonzo al Piave, Mogliano Veneto, che contava allora più o meno diecimila abitanti, diventò, improvvisamente, un sito di rilevante importanza strategica ai fini del proseguimento della Guerra. Distava pochi chilometri dal fronte del Basso Piave e fu perciò considerata zona di guerra. Era stato scelto quale sede del Comando della III Armata e questo causò la trasformazione di numerose ville venete, scuole, case e del Collegio Salesiani Astori, fondato da Don Bosco, in sedi di comandi di settori operativi e logistici, di ospedali di prima linea, di alloggi e mense per ufficiali e truppa.
Nella villa Milanese di Mogliano Venetoaveva sede Il Generale Carlo Sanna, comandante della 33° divisione,quasi un Corpo d’Armata, che disponeva delle brigate Sassari e Bisagno.
Sempre a Mogliano Veneto, il 15 giugno 1918, subito dopo l’inizio dell’offensiva austriaca Albrecht nel Basso Piave, a notte inoltrata, il sottocapo di stato maggiore della III armata entrava nell’ufficio degli ufficiali di servizio presso la Sezione Operazioni del Comando della III Armata edopo aver valutato attentamentela situazione venutasi a creare in seguito all’irruzione nemica nei pressi di San Donà di Piave, veniva richiesta la completa disponibilità della 33° Divisione per rinforzare l’ala destra dell’Armata del Duca d’Aosta. La Divisione, composta dalle Brigate “Bisagno” e “Sassari” (151° e 152° reggimento), dal XXIII reparto d’assalto e dai III e IV battaglioni bersaglieri ciclisti, si trovava accantonata nell’area, a sud ovest di Mogliano Veneto,compresa tra Marocco, Zelarino e Trivignano.Domenica 16 giugno, la Brigata Sassari in collaborazione con la Brigata Bisagno e con alcuni battaglioni di bersaglieri ciclisti, avrebbe dovuto entrare in linea, per cercare di bloccare l’invasione nemica in corso e quindi respingere le truppe A. U. dai territori occupati tra Fossalta di Piave e Musile di Piave. Il generale Carlo Sanna, alle dipendenze del XXIII Corpo d’Armata, avrebbe immediatamente emanato le disposizioni per il contrattacco.
Mogliano Veneto 8 giugno 1918
IL Sottotenente Simeone Mattana, appartenente all’ 8° compagnia 152° Reggimento Fanteria “Sassari”, dichiara di aver ricevuto dal Sig. Tozzato Giuseppe alloggio per N. 45 uomini di truppa nel periodo tra il 7 e l’8 giugno 1918 a Mogliano Veneto. Il Sig. Tozzato Giuseppe, oltre a disporre di strutture atte ad assicurare l’alloggio per le truppe di passaggio, garantiva anche i rifornimenti di legname da ardere alle cucine dove si confezionava il rancio da dispensare alle truppe accantonate nei dintorni di Mogliano Veneto.Dall’Archivio Municipale di Mogliano Veneto.
19 febbraio 1918
Un ufficiale medico, in servizio presso l’Ospedale Militare annesso a un campo di prigionia, ubicato nell’isola dell’Asinara, in Sardegna, scrissee al segretario comunale di Mogliano Veneto per avere indicazioni sulle procedure da seguire per la riesumazione dei resti del suo povero genitore, sepolto nel cimitero moglianese. Questo in antitesi a ciò che scrisse Erodoto nel V secolo A.C.
Nessuno è così pazzo da preferire la guerra alla pace. Con la pace, i figli danno sepoltura ai padri, in guerra tocca ai padri di seppellire i figli.
Dall’Archivio del comune di Mogliano Veneto
Il Comandante del 151° Fanteria Brigata “Sassari”,tramite unvaglia inviato da Torino, il 10 ottobre del 1919, saldava il conto dell’ alloggio usufruito dal personale del suo reggimento, quando la guerra era ancora in corso.Il vaglia di servizio N. 98 dell’importo di lire 108 inviato al sindaco di Zerman, che in realtà era quello di Mogliano doveva essere consegnato alla Signora Perossi Elisa. Quella somma era stata inviata alla Signora Perossi a pagamentodi alloggi usufruiti dai fanti del reggimento nel periodo bellico e per i quali non era stato ancora corrisposto alcun importo. Il colonnello Mura comandava ancora il 151° Reggimento, che dal 7 di febbraio del 1919 si trovava di guarnigione a Torino.
- Zerman era ed è una frazione di Mogliano Veneto.