di Sara Mascia
Laureato all’Accademia di belle Arti di Sassari, Andrea è un artista enigmatico e introspettivo, le sue immagini sono lo specchio di una ricerca interiore profonda che cercando un linguaggio comune come quello artistico, si mostra allo sguardo dell’uomo di oggi così distratto e preso dai mille impegni quotidiani, obbligandolo a fermarsi un secondo e a porsi delle domande. E’ sardo ma vive e lavora a Bologna, ama dipingere i murales con l’aiuto di altri artisti suoi amici, attualmente è molto impegnato e mi ha dedicato un pò del suo tempo per parlare di lui e della sua Arte.
Andrea dove troviamo le “radici” della tua arte, com’è cominciato il tuo percorso? Le mie radici sono sarde, per quel che mi ricordo ho sempre avuto una vena artistica.. se così si può dire. L’arte e le sue varie sfaccettature hanno sempre fatto parte della mia vita, perciò ho iniziato subito uno percorso di studio artistico, sini ad arrivare alla laurea in pittura.
Nei tuoi lavori trovo l’evidente messaggio: “togli la scorza e guarda dentro”, un invito ad andare oltre la facciata esteriore ed esplorare l’interno di noi stessi, a volte rischiando di scoprire all’interno dei grandi mostri Direi che ognuno di noi nasconde dentro di se tanti mostri, semplicemente c’è chi riesce ad addomesticarli e chi purtroppo ne viene sopraffatto. Dentro la mia scorza c’è uno studio sull’autoanalisi, sul rapporto che ha l’uomo con la propria immagine, l’osservazione interiore spesso mi porta ad indagini esteriori che mi sviscerano, guardo, osservo, studio il mio corpo ma sopratutto il mio viso. Mi interessa che lo spettatore si immedesimi nei miei personaggi, io cerco di irrompere come un elemento improvviso che disturba la percezione naturale del quotidiano…gioco con l’identità del singolo in modo ironico, cerco di sovvertire a modo mio, facendo venire fuori il mio mostro che in fin dei conti tanto grande non è.
Hai fatto tantissime cose e collabori spesso con altri artisti, ce ne vuoi parlare? Ci sono tanti modi per esprimersi ed io cerco di variare, spesso dipende dal progetto o semplicemente dalla voglia di provare nuovi supporti o nuove tecniche. Le collaborazioni sono molto importanti per me, mi permettono di entrare in contatto con altri artisti che hanno un approccio totalmente diverso dal mio, si crea un legame, artistico e di amicizia, e questo mi stimola a fare sempre meglio. Normalmente quando devo fare un murale con un altro artista, non ho mai un’idea precisa di quello che si farà, il lavoro nasce spontaneamente, quasi per gioco e spesso queste collaborazioni mi danno spunti e idee per il mio lavoro.
Che rapporto hai con la Sardegna ora che vivendo a Bologna hai uno sguardo dall’esterno? Con la Sardegna il rapporto è sempre ottimo, è la parte delle servitù militari che non sopporto, ormai è diventata da decenni un’area di servizio per i militari, l’isola che tutti acclamano come paradiso del mediterraneo, è diventata l’area di gioco per tutte le potenze militari, che vengono a testare i loro nuovi giocattoli nel Salto di Quirra, un’area di 50.000 ettari destinata esclusivamente all’uso militare e che ha visto sorgere importanti impianti di armamenti non convenzionali, sottraendo ai sardi la loro terra, il loro cielo, il loro patrimonio naturale.
Raccontaci uno dei tanti episodi che ti sono rimasti nel cuore Così sui due piedi mi viene in mente Palermo, ci sono stato per la prima volta a fine estate, è un posto incredibile. Mi sono ritrovato a girare per le strade dei quartieri popolari con altri artisti, tutti noi eravamo sempre carichi di colori e materiali e ogni scusa era buona per mangiare prelibatezze e conoscere qualche persona, dal vecchio al ragazzo, in sostanza dopo due minuti gli stavi già realizzando un murale sul muro di casa e tutto con una naturalezza mai vista, questa è Palermo, unica.
A cosa stai lavorando attualmente e quali progetti hai per il futuro? In questo periodo mi trovo in Sardegna per lavoro, devo realizzare dei murales ed ho in programma un paio di mostre e qualche futura collaborazione. Ho un progetto di viaggio per la Colombia, speriamo bene…!!!