di Paolo Pulina
Il 20 ottobre 2013 il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia organizzò una gita a Torino, per visitare la famosa fastosa Reggia di Venaria Reale. I partecipanti furono ospiti a pranzo del Circolo sardo “4 Mori” di Rivoli. Fu quella un’occasione per un incontro fraterno fra le rappresentanze delle due associazioni di sardi emigrati. Il presidente del Circolo di Rivoli, Renzo Caddeo, si impegnò a realizzare la restituzione della visita con tappe alla Certosa di Pavia, alla sede del “Logudoro” per il pranzo e, nel pomeriggio, al centro della gloriosa città storica lombarda.
Finalmente domenica 2 aprile 2017 la comitiva di cinquanta soci del circolo “4 Mori” ha potuto concretizzare la trasferta turistica a Pavia. Primo appuntamento: la visita alla Certosa (così definita da Wikipedia: «Complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario; edificato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, in adempimento al voto della consorte Caterina dell’8 gennaio 1390, e completato entro la fine del 1400 in circa 50 anni, assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale, e vanta apporti architetturali e artistici di diversi importanti maestri del tempo. Originariamente affidato alla comunità certosina, poi quella cistercense e, per un breve periodo, anche quella benedettina, dopo l’unificazione del Regno d’Italia la Certosa fu dichiarata nel 1866 monumento nazionale e acquisita tra le proprietà del demanio dello Stato italiano, così come tutti i beni artistici ed ecclesiastici in essa contenuti; dal 1968 ospita una piccola comunità monastica cistercense»).
Il pranzo preparato dai volontari (socie e soci) del “Logudoro” è stato occasione per rinsaldare l’amicizia tra i due sodalizi a tal punto che mi è venuto spontaneo ribattezzare l’acronimo FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) in Fraterna Amicizia Sardi Intercircoli. Hanno preso la parola Gesuino Piga, presidente del “Logudoro”, Filippo Soggiu, presidente emerito della FASI e del “Logudoro”, e Renzo Caddeo, presidente del “4 Mori”.
Al tempo della gita dei sardi-pavesi a Torino l’inclemenza del tempo ostacolò la visita alla città e il sopralluogo alla Mole Antonelliana. Invece, gli ospiti che avevano lasciato Rivoli sotto la pioggia hanno potuto fruire di un pomeriggio col sole e, accompagnati da due guide, hanno potuto visitare alcuni monumenti-simbolo di Pavia: il Ponte Coperto, la Basilica di San Michele Maggiore (ospitò nei secoli fastose cerimonie ed incoronazioni; tra queste si cita l’incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155), il complesso dell’Università e la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro (che custodisce le spoglie di sant’Agostino che, come si sa, furono riscattate “a gran prezzo” dai saraceni per interessamento del pio re longobardo Liutprando tra il 720 e il 725 e fatte trasportare a Pavia da Cagliari. Qui esse erano state trasferite dall’Africa per sottrarle alla furia dei Vandali).
Nota finale. Per una pura casualità la visita dei soci del circolo “4 Mori” di Rivoli è avvenuta a distanza di qualche settimana dalla conferenza tenuta a Pavia da una socia della stessa associazione sarda-rivolese, la studiosa di storia Bruna Bertòlo, che in occasione della Festa della Donna, sabato 11 marzo, ha presentato al “Logudoro” il suo libro “Prime … sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia”, galleria di personaggi femminili italiani che, dall’Ottocento ai giorni nostri, hanno aperto orizzonti nuovi nel costume, nella politica, nello sport, nella cultura, nel mondo del lavoro.
Insomma, tra marzo e aprile 2017, i legami di “gemellaggio” tra i circoli sardi di Rivoli e di Pavia si sono ripetutamente confermati e tutto lascia immaginare che si rafforzeranno in futuro sempre più.
Bellissima giornata,
Ogni tanto rivedersi fa molto piacere. Rivedere anziani combattenti che hanno dato tanto per costruire un movimento, una organizzazione unitaria. Con capacità contrattuale degli interessi dei sardi, degli emigrati e della Sardegna. Ancora CON tante disunita ‘ progettuale sul futuro della Sardegna. Unu saludu e affettu. A tottu sos presente.