di Simmaco Cabiddu
Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie sono stati i protagonisti della IV Festa degli Alberi organizzata dal Circolo Culturale Sardo in collaborazione con la Città di Biella, Assessorato Parchi e Giardini, di Valeria Varnero e dell’Istruzione, di Teresa Barresi. 650 scolari e giovani studenti dell’Istituto Comprensivo San Francesco d’Assisi di Biella, “La scuola che unisce la tradizione al futuro”, hanno realizzato altrettanti lavori di grafica, disegni, cartelloni, sviluppando anche in prosa e in poesia il tema dell’albero affidato loro dagli insegnanti che operano nei quattro plessi di Scuola dell’Infanzia: “P. G. Frassati”, di Cossila San Grato; “T. G. Cridis”, di Piazza Cossato; “Thes Vigna”, di via Serpentiero; “A. F. D. A. Rosmini”, di via Avogadro, di Biella; nei cinque plessi di Scuola Primaria: “T. G. Cridis”, di via Marucca; “G. Carducci”, di strada Barazzetto-Vandorno; “Ex Redentoristi”, di Cossila San Giovanni; “P. Micca”, di via Arnulfo; “A. Negri”, al Piazzo e in quello della Scuola secondaria di Primo grado di Piazza Martiri della Libertà, a Biella. Duecento bambini, genitori e insegnati col preside Dino Gentile hanno animato il piazzale antistante la panetteria pasticceria Brusa per ricevere le piantine messe a disposizione daForestas, l’Agenzia della Regione Autonoma della Sardegna per una giornata di educazione ambientale sul campo. Presenti i Carabinieri guidati dal Luogotenente Nicola Migliacciodella Stazione di Biella, gli Agenti del Corpo Forestale dello Stato, inviati dal Dirigente Maurizio Olivieri, responsabile del Comando provinciale di Biella e Vercelli, il Senatore della Repubblica on. Nicoletta Favero e il Gruppo Valette an Gipoun della Valle Cervo. Accanto a loro giovanissimi virgulti a reggere il coloratissimo albero rituale formato da nastri policromi che di lì a poco, sulle note della Banda Musicale di Cossato avrebbero sfilato verso l’area monumentale di Nuraghe Chervu per la suggestiva cerimonia con al centro la celebrazione della vita che nasce, rappresentata dalle giovani piante messe a dimora e dai nuovi nati nella comunità di Su Nuraghe. Sul petto di alcuni di loro le decorazioni degli antenati che hanno partecipato alla Grande Guerra, la IV del Risorgimento.
La cerimonia è iniziata col Tricolore issato dai Carabinieri, unitamente alla bandiera europea e ai vessilli regionali di Sardegna e Piemonte e quello della Città di Biella innalzati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, da soldati in congedo dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, col presidente Giuliano Lusiani, dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia, col presidente Vincenzo de Vivo e Giacomo Canu, giovane amministratore di Su Nuraghe a elevare la bandiera della Regione Autonoma della Sardegna, antiche insegne del Regno sardo dal quale – attraverso il Regno d’Italia – è nato lo Stato in cui tutti noi oggi viviamo.
Dopo la deposizione di fiori davanti alla pietra che ricorda i Caduti sardi e i Caduti biellesi, lo scoprimento della stele dedicata “Ai Nuovi Nati”, realizzata in beola di Domodossola proviene dalle cave d Calice del “Sacro Monte Calvario”. La pietra è stata donata da Mario Filippeddu. L’iscrizione è opera di Piero Ottino, scalpellino della Valle Cervo. Il manufatto è stato messo in opera dalla Ditta di Giovanni Mocci. La preparazione dell’area curata dai Volontari di Pace Futuro di Pettinengo. Pietre che dialogano, appositamente dedicate ai Caduti e “ai Nuovi Nati”, agli eroi di ieri e a quelli di domani: il futuro che si affaccia come i bambini e le pianticelle, radicati nella terra e nella storia. Sono stati benedetti in lingua sarda con gesti antichi: con l’Acqua santa dal sacerdote collegiale di Oropa, mons. Salvatore Pompedda e col getto di semi di frumento e la rottura del piatto dalle Donne del grano di Su Nuraghe, coordinate da Alma Cabras. In apertura e chiusura di manifestazione l’esplosione delle salve bene augurali dei Fucilieri di Sardegna, Luciano Vaccargiu, Franco Floris e Giovanni Piras, comandati da Gesuino Masala.